Insolito ritorno della "Lupa" sullo Stretto, imponenti banchi di nebbia davanti la costa ionica

Insolito ritorno della “Lupa” sullo Stretto, imponenti banchi di nebbia davanti la costa ionica

Insolito ritorno della “Lupa” sullo Stretto, imponenti banchi di nebbia davanti la costa ionica

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martedì 18 Febbraio 2014 - 09:20

Nella prima mattinata odierna la nebbia ha fatto la sua comparsa fra lo Ionio e lo Stretto di Messina, causando drastiche riduzioni della visibilità orizzontale lungo la costa ionica messinese

L’inverno 2014 continua a stupirci, sempre più. Le temperature primaverili registrate in questi giorni, con massime che hanno superato la soglia dei +23°C +24°C, hanno anche agevolato la formazione di insoliti banchi di nebbia notturni lungo le coste che si affacciano sullo Ionio, cosi come sull’imboccatura meridionale dello Stretto di Messina. Nel corso della serata di ieri, lungo l’area dello Stretto di Messina, si sono create le condizioni atmosferiche adatte per il noto fenomeno della “Lupa”. La tipica nebbia d’avvezione che si origina sopra le fredde acque superficiali di questo braccio di mare, quando sopra di esso vi scorre aria molto più calda ed umida, d’estrazione africana, che si raffredda rapidamente, a contatto con le acque molto fredde del mar Ionio. Il fenomeno nebbioso si è manifestato nel corso della prima mattinata odierna, non appena il flusso sciroccale si è un pò attenuato, accumulando nei bassi strati masse d’aria molto umide, pronte a condensarsi sopra le fredde acque dello Stretto.

Generalmente questo tipo di “nebbia di mare”, caratteristica per i mesi di Aprile e Maggio, può determinare enormi difficoltà alla navigazione marittima fra le due sponde dello Stretto, date le forti riduzioni di visibilità apportate dal fenomeno. Fortunatamente, in questo caso, i banchi di nebbia più fitti si sono localizzati in una piccola porzione di spazio, poco a largo della costa ionica messinese. Sullo Stretto di Messina, la presenza di una debole ventilazione da Sud e S-SO, forza 3 sulla scala Beaufort, ha impedito un totale sviluppo del fenomeno, che si è subito tramutato in nubi molto basse, con base a poco meno di 50-100 metri dal livello del mare. Tecnicamente si tratta di nebbia da evaporazione, determinata dallo scorrimento di masse d’aria calde su una superficie marina molto più fredda. In questo caso il vapore acqueo, per evaporazione appunto, entra nell’atmosfera e si satura condensandosi.

(Daniele Ingemi)

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