Centinaia di firme in pochi giorni, i pendolari non hanno intenzione di arrendersi

Centinaia di firme in pochi giorni, i pendolari non hanno intenzione di arrendersi

Francesca Stornante

Centinaia di firme in pochi giorni, i pendolari non hanno intenzione di arrendersi

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mercoledì 26 Giugno 2013 - 01:33

Un gruppo di pendolari nato nelle ultime settimane a causa del rischio soppressione del servizio ha avviato una petizione popolare già inviata a tutte le Istituzioni locali, Regionali e Nazionali. Chiedono semplicemente rispetto e continuità territoriale.

“Non faremo barricate non faremo azioni eclatanti, ma semplicemente vigileremo che le regole democratiche e le attività necessarie al consentire il prosieguo del servizio di collegamento tra le sponde Calabro-Siciliane continui in maniera trasparente ed in particolare vigileremo che piccoli escamotage non favoriscano pochi a danno dei tanti pendolari. Chiediamo semplicemente il rispetto che ci meritiamo, chiediamo semplicemente che al momento venga mantenuto l'attuale stato di collegamenti, e che venga immediatamente predisposto un tavolo tecnico che inizi a lavorare ad un servizio di continuità territoriale permanente nell'area dello Stretto. Se ciò non dovesse essere fatto, invitiamo fin da subito gli organi preposti a verificare se cosa accade nei trasporti dello Stretto è degno di una Società Civile e se le condizioni con cui si vogliono fare esperimenti di collegamento avverranno e avvengono nel rispetto delle regole”.

Si chiude così la lettera di un gruppo di pendolari nato spontaneamente in queste settimane che si è fatto promotore di una raccolta firme inviata già al Ministero e a tutte le Istituzioni locali, regionali e nazionali. Amaro lo sfogo di chi ogni giorno per tre anni ha avuto a disposizione un servizio che adesso rischia di essere totalmente stravolto.

“Tutto ciò avviene alla luce del sole senza che nessuno si ribelli, senza che nessuno alzi barricate, è vero è troppo forte la rassegnazione della Gente del Sud, che supinamente accetta la volontà di chi dice di essere dalla loro parte, ma poi, nei fatti rimane inconcludente, anzi vende la pelle del lupo almaggior offerente tralasciando quelle che sono le esigenze del territorio. E' impensabile che in una nazione che si dice democratica, attenta alle esigenze dei territori, c'è chi si dimentica (ma siamo sicuri che si sia dimenticato?) di predisporre in tempo un bando di gara per consentire all'unico servizio di continuità territoriale di poter proseguire senza intoppi”. I tantissimi pendolari chiedono risposte alle loro domande. “Può un Ministero massima espressione dello Stato, trovare la soluzione che ha trovato ? E' ridicolo pensare che noi Popolo Sovrano paghiamo fior di Ministri, Sottosegretari, Assessori, e Dirigenti per trovare soluzioni alternative ad un Servizio che conta allo stato ben 30 collegamenti giornalieri tra Messina e Reggio Calabria e ben 28 collegamenti giornalieri tra Messina e Villa S. Giovanni, affidando il trasporto ad una società che è in grado di disporre di solo due mezzi adatti a fare tale attività? Può uno Stato Sovrano lasciare letteralmente a piedi migliaia di pendolari che con enorme sacrificio tutte le mattine si alzano all'alba per potersi recare a lavoro? Non potrebbe ma sembra che lo abbia fatto”.

Un commento

  1. liliana parisi 26 Giugno 2013 13:33

    Mi pare che, dopo Messina, bisogna salvare anche lo Stretto, cioè la continuità territoriale, DAL BASSO.Ma allora, a che servono i rappresentanti politici?

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