Molo Marconi. Accolti 271 migranti, in arrivo altri 300

Molo Marconi. Accolti 271 migranti, in arrivo altri 300

Veronica Crocitti

Molo Marconi. Accolti 271 migranti, in arrivo altri 300

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lunedì 21 Settembre 2015 - 11:10

Ulteriore sbarco previsto per martedì pomeriggio, sempre al Molo Marconi del Porto di Messina.Intanto fermato il presunto scafista che pochi giorni fa ha guidato il gommone su cui sono stati salvati i 122 migranti fatti poi portati in riva allo Stretto

Si chiama Amadou Mohammed Lamine, ha 23 anni, è originario del Senegal e da ieri si trova in stato di fermo con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sarebbe proprio lui, difatti, lo scafista che pochi giorni fa ha guidato il gommone su cui sono stati salvati i 122 migranti fatti poi sbarcare al Porto di Messina.

A chiudere velocemente il cerchio sono stati gli agenti della Squadra Mobile che, dopo aver raccolto le atroci testimonianze dei profughi, hanno individuato e fermato il giovanissimo scafista. Alcuni dei migranti hanno raccontato ai poliziotti di come a spingerli verso l’Italia, dopo anni di lavoro in Libia, sia stata la guerra. Hanno tutti sborsato circa 1200 dinari libici ed aspettato quasi 7 giorni in una foresta di Tripoli prima di intraprendere il loro viaggio verso le coste siciliane. Lo scorso 17 settembre, dopo aver camminato per un paio d’ore, hanno poi raggiunto la spiaggia e sono stati fatti salire su un gommone. E’ proprio su quel mezzo precario che la nave Protector li ha infine ritrovati e salvati, mentre si trovavano nel bel mezzo del Canale di Sicilia. Uomini, donne e bambini che sono stati accolti in città e poi smistati nei vari centri di prima accoglienza del PalaNebiolo dell’Annunziata e dell’ex Caserma di Bisconte. Centri che oggi faranno spazio anche a nuovi ospiti.

Questo pomeriggio, infatti, sono stati 271 i migranti (215 uomini, 53 donne e 3 bambini) scesi dalla nave irlandese Le Niamh ed approdati al Molo Marconi. Anche loro sono stati recuperati in mare, su uno dei tanti barconi che fa da spola tra le spiagge libiche e quelle siciliane e quando li hanno salvati, erano in condizioni disperate. Moltissimi senza vestiti, tanto che a fornire pantaloni e magliette sono stati gli stessi operatori della Niamh. Ad accoglierli al Porto, invece, c'era l’ormai rodatissima macchina coordinata dalla Prefettura di Messina, che ha contato sull’aiuto logistico dell’Autorità Portuale e di tutte le Forze dell’Ordine. I medici dell’Asp, dell’USMAFF e della Cri hanno effettuato le prime visite ed il primo screening sanitario, mentre le associazioni di volontariato contribuiranno ad un’accoglienza il più confortevole possibile. Cinque le giovani donne incinta, prontamente fatte salire sulle ambulanze e portate nei vari ospedali cittadini, pochissimi i bambini con le famiglie e qualche giovane minore straniero non accompagnato.

Di recente, la questione della loro sistemazione è stata affrontata dall'amministrazione comunale e dal Dipartimento delle Politiche Sociali con l'allestimento di un piccolo centro nella palestra Russello di Gravitelli. Così come sottolineato in una nota, "l'utilizzo della palestra si rende nell'ultimo periodo necessario per l'esaurimento dei posti disponibili nel centro di prima accoglienza cittadino. La prassi prevede che i minori più piccoli siano accolti nelle strutture autorizzate presenti sul territorio. Il Dipartimento Politiche Sociali inoltre è contemporaneamente impegnato nel trasferimento dei minori in strutture di accoglienza sul territorio regionale, anch'esse in difficoltà a causa del ripetersi degli sbarchi nell'ultimo mese". (Veronica Crocitti)

Ultimo aggiornamento ore 20.20

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