Donne e welfare, gli impegni del Distretto

Donne e welfare, gli impegni del Distretto

Donne e welfare, gli impegni del Distretto

venerdì 05 Dicembre 2008 - 14:28

Integrazione prima di tutto

Donne e Welfare. Di questo si è discusso nel convegno tenutosi presso l’aula consiliare del comune mamertino su iniziativa dell’Amministrazione e del distretto socio-sanitario, col patrocinio della Regione e del ministero del Lavoro.

Ai lavori, dopo i saluti del sindaco Lorenzo Italiano, del presidente del distretto Giuseppe Cocuzza, del vicepresidente della Provincia Enrico Bidona e dell’assessore alle politiche sociali Carmelo Migliazzo, sono intervenuti Milena Romeo, presidente della commissione provinciale Pari opportunità, Cettina Ventimiglia, dirigente dei servizi sociali del Comune di Milazzo e Patrizia Merlino, dirigente dell’istituto magistrale “Giovanni 23- di Torregrotta.

Ha concluso l’assessore provinciale alle Pari Opportunità, Maria Perrone.

L’incontro ha messo in luce quanto alto sia il livello di disagio femminile all’interno del Distretto D27, pari al 69,1% contro il 30,9 % dei maschi, risultato che va anche associato al doppio carico che grava sull’universo femminile e dato dal lavoro e dalla cura familiare.

Dal momento che l’integrazione è il mezzo migliore per superare le molteplici problematiche che caratterizzano la nostra società, il Piano di Zona (l. 328/00) svolge proprio questo ruolo attraverso l’analisi dei bisogni, delle priorità e dell’integrazione.

Gli interventi riguardano le fasce più deboli; anziani, minori, disabili, immigrati, esclusione sociale e povertà, dipendenze patologiche. Ciò attraverso l’assistenza economica finalizzata, per il quale chi fa richiesta di assistenza perché in possesso di un reddito inferiore al minimo vitale, ed è in condizioni di lavorare, viene preso in carica dal Servizio Sociale Professionale impiegandolo in diversi settori dietro compenso di 240 €. Con la differenza che così facendo il soggetto si guadagna con dignità il compenso mensile, che non è più vista come “elemosina-.

Il secondo servizio è l’assistenza domiciliare per continuare a dare autonomia a persone con disabilità.

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