Guardia di Finanza sventa una truffa on line

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venerdì 21 Ottobre 2011 - 11:26

La vittima aveva semplicemente aderito ad un'offerta di lavoro, ma quando si è vista arrivare a casa 6 traveller cheques di 500 euro ciascuno, provenienti dalla Grecia, e inviati da una nota società di “Joint Venture”, per un importo totale di 3mila euro, ha capito che c'era qualcosa di strano e ha denun ciato tutto alle Fiamme Gialle.

Nella propria casella di posta elettronica ogni giorno arrivano numerose mail in cui si prospettano sensazionali offerte di lavoro. E solo aderendo ad una di queste sensazionali offerte che la malcapitata, una donna di Milazzo ha aderito all’offerta on line e pochi giorni dopo si è vista recapitare al proprio indirizzo, ma senza alcun preavviso 6 traveller cheques di 500,00 euro ciascuno, provenienti dalla Grecia, e inviati da una nota società di “Joint Venture”, per un importo totale di 3.000,00 euro. Le istruzioni che corredavano il pacco erano chiare, la donna avrebbe dovuto inviare la somma ad una cittadina di nazionalità inglese trattenendo per sé, quale commissione, 450,00 euro. Ma la donna si è insospettita per questo guadagno fin troppo facile e ha denunciato tutto alle fiamme gialle. Le successive indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Milazzo e l’esecuzione di una specifica perizia tecnica hanno permesso di appurare la contraffazione dei sei titoli di pagamento che sono così stati sequestrati. Si è così scoperto che se i titoli fossero stati posti all’incasso, la banca entro i 15 giorni successivi avrebbe accreditato il relativo importo sul conto dell’ignara vittima, la quale, credendo che l’operazione fosse andata a buon fine, avrebbe effettuato il trasferimento di buona parte del denaro ad un indirizzo londinese indicato dagli autori della truffa. La banca però, quando successivamente, avrebbe ricevuta la comunicazione sulla falsità dei titoli negoziati, avrebbe attivato le procedure previste per il recupero delle somme indebitamente sottratte. Le indagini delle fiamme gialle proseguono ora nel tentativo di risalire ai responsabili di questa organizzazione che, avvalendosi della rete internet, “agganciano” le possibili “vittime” per ottenere l’incasso fraudolento di assegni contraffatti. Dodici gli anni di reclusione che rischiano i responsabili.

2 commenti

  1. si 12 anni, vorrei proprio vedere con l’incapacità dei magistrati…..

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  2. quindi la truffa nn l’ha sventata la finanza, ma la signora.

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