Una vasta nube nera si alza dalla Raffineria. Sequestro del serbatoio 513

Una vasta nube nera si alza dalla Raffineria. Sequestro del serbatoio 513

Una vasta nube nera si alza dalla Raffineria. Sequestro del serbatoio 513

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venerdì 26 Settembre 2014 - 23:18

IN AGGIORNAMENTO. Il pm di Barcellona, Francesco Massara, ha disposto l'apposizione dei sigilli. I Vigili del Fuoco hanno accertato un cedimento interno. In mattinata il vertice in Prefettura. Il combustibile ha bruciato per 10 ore. Non risultano feriti né intossicati.

Un incendio di proporzioni impressionanti ha tenuto sotto scacco gli impianti della Raffineria di Milazzo.Le fiamme sono divampate poco prima dell'una di notte fa e in poco tempo si sono propagate fino a raggiungere un’altezza spaventosa, tanto da risultare visibili a diverse decine di chilometri di distanza da Milazzo, da Capo Peloro al Golfo di Patti . Paura tra i residenti della zona, in tanti si sono subito allontanati da casa nonostante l’ora tarda. Ancora da accertare le cause dello spaventoso incendio, a prendere fuoco un serbatoio. Sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco.

Un altro principio d'incendio era stato segnalato ieri intorno alle 14. La RAM, in un comunicato online, ha dichiarato che i focolai sembravano di origine dolosa, e che stavano bruciando rifiuti solidi abbandonati, del materiale plastico e della gomma.

TUTTI GLI SVILUPPI

AGGIORNAMENTO ORE 19:20 Alle 18:51 la Ram, tramite proprio sito, informa la cittadinanza che “all'interno della struttura del serbatoio TK513 permangono alcuni focolai che stanno causando fumosità. La situazione in questa sua fase conclusiva continua ad essere sotto il controllo della Squadra d'Emergenza RAM e dei Vigili del Fuoco di Messina e Milazzo”.

AGGIORNAMENTO ORE 17:05 L'assessore alle politiche ambientali del Comune di San Pier Niceto Rocco Maimone denuncia con forza il disastro ambientale che si é verificato stanotte all'interno della Raffineria di Milazzo. L'amministrazione sta valutando le azioni da intraprende anche in sinergia con altri enti locali che hanno a cuore la tematica ambientale: “la popolazione ha subito anche un danno morale e psicologico in quanto tutto questo ha avuto certamente ricadute sulle nostre colture ed in generale sul nostro ambiente. Fortunatamente non si è verificato il peggio ed è doveroso ringraziare tutti quegli uomini che hanno contribuito alle operazioni di spegnimento dell'incendio e nessun dipendente é stato coinvolto dall'incendio”. L’onorevole Nino Germanà vuole far luce su “quali e quanti sono stati i vantaggi per Milazzo per i milazzesi e per il comprensorio a fronte di un territorio deturpato,inquinato e con una percentuale altissima di mortalità.Superata questa fase emergenziale faro' una richiesta di convocazione dei vertici della Raffineria in commissione attività produttive per accertare se ci sono state responsabilità”.

AGGIORNAMENTO ORE 16:35 Il prefetto di Messina Stefano Trotta ha incontrato i sindaci dei Comuni rientranti nell’Area dichiarata ad alto rischio per fare il punto della situazione e verificare la presenza di eventuali criticità per apportare dei correttivi. All’incontro intervenuti i sindaci di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, Gualtieri Sicaminò e San Pier Niceto, i vertici delle forze dell’ordine, il comandante della Capitaneria di porto, il direttore della dogana. Inizialmente il prefetto Trotta ha spiegato come è stato organizzato il servizio di assistenza dei “C.O.C”; ha quindi invitato i sindaci a rappresentare eventuali problematiche che hanno registrato a seguito dell’evento. Unanime una problematica: la carenza di informazioni da dare ai cittadini e quindi lo stato di confusione che ha indotto molte persone ad allontanarsi volontariamente, senza che fosse disposta l’evacuazione. I sindaci di Pace del Mela, di San Pier Niceto, di Gualtieri Sicaminò, di Condrò e di Santa Lucia del Mela hanno ribadito “la necessità di un soggetto unico in grado di gestire le informazioni da trasmettere ai Comuni affinché questi a loro volta le diffondano tra i cittadini”. Sollevate anche altre criticità ad esempio in merito alla organizzazione dei piani di protezione civile che “non possono essere localistici ma avere una valenza comprensoriale”. Il prefetto ha preso atto delle varie istanze degli amministratori locali preannunciando la convocazione per giovedì prossimo di un tavolo tecnico per discutere espressamente della problematica “incendio Ram” al fine di avviare un percorso organico che consenta la gestione delle emergenze. Al termine della riunione, Trotta e il sindaco Pino hanno effettuato un sopralluogo nella zona della Raffineria dove si è verificato l’incidente.

AGGIORNAMENTO ORE 16:15 Sull’incendio e la nottata di paura vissuta dai milazzesi e tutti gli abitanti del comprensorio, il Primo Cittadino Pino ha rilasciato delle dichiarazioni: "L'emergenza è rientrata e le squadre antincendio operanti nella zona stanno ultimando l'intervento di spegnimento utilizzando dello schiumogeno. Comprendo che è stata una notte particolarmente difficile per la popolazione che è stata svegliata di soprassalto dalle lingue di fuoco e non avendo immediata contezza della situazione volontariamente ha iniziato ad allontanarsi da casa. Dopo pochi minuti però in pieno raccordo con la prefettura si è insediato al Municipio il C.O.C. (Centro operativo comunale) che ha seguito tutte le fasi successive al verificarsi dell'evento, informando, con comunicati stampa sul sito istituzionale del Comune e sui principali social network, i cittadini sull'evolversi della situazione”. “La popolazione- prosegue Pino- è in possesso di un manuale per l'emergenza esterna che prevede nei casi di criticità la segnalazione dello stato d'allarme attraverso il suono di una sirena che fa scattare l'evacuazione della zona a rischio. In questo caso l'allarme non è scattato perché la prefettura ha ritenuto che non ci fossero i presupposti. Sin dall'inizio la situazione è stata fronteggiata col piano di emergenza interna alla Raffineria. Oltre ad essere in costante collegamento con il palazzo del governo di Messina, ho contattato anche l'Arpa per chiedere l'immediato invio a Milazzo delle apparecchiature per i controlli sulle emissioni. Adesso che la situazione di emergenza si è normalizzata è fondamentale accertare quanto accaduto e le cause e ciò sarà di competenza degli organi preposti che dovranno valutare tutto ciò che è connesso ai meccanismi di sicurezza”. Pino conclude affermando che “fare chiarezza sull'episodio deve rappresentare una priorità, la principale risposta da dare alle comunità di Milazzo e del comprensorio".

AGGIORNAMENTO ORE 15.40: Una nube nera si alza dalla Raffineria , ci sono piccoli focolai di incendio tenuti comunque sotto controllo

AGGIORNAMENTO ORE 13.30: Definitivamente spento l’incendio.AGGIORNAMENTO ORE 11: Arrivano i primi dati sulle caue dello spaventoso incendio alla RAM. Il comandante dei Vigili del Fuoco, Salvatore Rizzo, ha dichiarato al GR1 che a innescare le fiamme è stato il cedimento del tetto di un serbatoio galleggiante. Inclinandosi? Il combustibile è entrato a contatto con l'aria e si sono sviluppate le fiamme. Resta da chiarire perché il galleggiante abbia smesso di funzionare correttamente. Il rogo si è spento alle 10 circa di stamane. Il combustibile ha bruciato per 10 ore ininterrottamente, sotto il controllo del personale antincendio interno e dei Vigili del Fuoco. Il loro coraggio e la loro professionalitá ha permesso al resto degli operai di raggiungere in sicurezza i centri di raccolta. In mattinata il Prefetto Stefano Trotta ha convocato in riunione i vertici della Ram, sindaci della zona interessata, uomini dei soccorsi per fare il punto sulle operazioni sin qui condotte. "Non è stato ritenuto necessario evacuare le abitazioni", spiega una nota ufficiale, che ribadisce che la situazione è stata sotto controllo sin da subito.

Intanto la Ram sta effettuando le procedure di raffreddamento del mantello, poi il serbatoio sara' messo in sicurezza. All'interno dell'impianto, come di consueto, anche ieri c'erano circa 80 persone. Nessuno stop alla produzione è previsto.

AGGIORNAMENTO ORE 9.30: Il pm di Barcellona, Francesco Massara, ha disposto l'apposizione dei sigilli sul serbatoio 513.

AGGIORNAMENTO ORE 8: Scuole chiuse a Milazzo. Il sindaco Carmelo Pino ha disposto la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, non tanto per evitare rischi, che il Coc continua ad escludere, ma per via del caos che si è creato stanotte in zona. Le fiamme sono sempre meno alte ma il forte vento alimenta le nubi e le sposta verso Archi e Santa Lucia del Mela, dove molte famiglie hanno abbandonato le case per timore di conseguenze alla salute. Il Coc invita invece a fare esattamente l'opposto, cioè a chiudersi in casa e serrare le finestre. Nella notte tutti gli operai presenti alla Ram sono stati evacuati in sicurezza e sono stati esclusi piani di evacuazione per i residenti. Invocato l'intervento dell'Arpa per verificare la eventuale tossicità dei fumi, e quello della magistratura per individuare l'origine dell'incendio e il funzionamento degli impianti di sicurezza.

AGGIORNAMENTO ORE 5:25 Sono ancora alte le fiamme all’interno del parco serbatoi della Raffineria. Le squadre dei vigili del fuoco di Milazzo e di Messina stanno proseguendo l’attività avviata nell’immediatezza dell’incendio assieme alla squadra antincendio specializzata della Ram. La notevole quantità di benzina contenuta nel serbatoio non agevola però le operazioni di spegnimento e quindi non è possibile prevedere i tempi di conclusione delle operazioni. Il Centro operativo comunale ha accertato che nessuna prestazione è stata richiesta al pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo quale conseguenza di quanto accaduto o per patologie connesse (problemi respiratori o altro). Al Comune permane l’insediamento del nucleo di Protezione civile che continuerà ad aggiornare la cittadinanza.

AGGIORNAMENTO ORE 4.45 Dopo oltre tre ore e mezza l’incendio alla Raffineria di Milazzo non accenna a placarsi. Sono in corso le procedure messe in atto dalla centrale, ma le operazioni andranno avanti ancora per diverse ore. La situazione resta sotto controllo e nonostante le rassicurazioni giunte dalla Prefettura sono decine le famiglie del comprensorio del Mela che hanno lasciato le loro case. Fitta la nube di fumo che continua ad alzarsi dall’incendio, aria irrespirabile per diversi chilometri dall’incendio, preoccupazione tra la gente per i fumi che si stanno propagando.

AGGIORNAMENTO ORE 4:00 Come riferisce il bollettino del Comune di Milazzo proseguono le operazioni di raffreddamento del serbatoio 513 che sembra abbia una capienza di 500 mila litri di benzina. La notevole quantità di greggio già raffinata sta prolungando i tempi di spegnimento. La Prefettura ha comunicato che la situazione resta sotto controllo e non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione. Al Comune permane l’insediamento del nucleo di Protezione civile che continuerà ad aggiornare la cittadinanza.

AGGIORNAMENTO ORE 3.30 Fiamme ancora alte che non accennano a diminuire, una densa coltre di fumo continua ad alzarsi dall'incendio. Fortissima la puzza di gas che si avverte nelle zone limitrofe. Anche la Raffineria comunque conferma che il serbatoio si trova in zona periferica distante dagli impianti di produzione e che sul posto stanno lavorando la Squadra di Emergenza di raffineria insieme con le Squadre dei Vigili del Fuoco di Milazzo e di Messina.

AGGIORNAMENTO ORE 3.00 Ulteriori notizie dalla Prefettura: la situazione è sotto controllo, non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione. I tempi di spegnimento dell’incendio non saranno brevissimi vista la notevole presenza di combustibile nel serbatoio. La Raffineria conferma che non si registrano feriti.

AGGIORNAMENTO ORE 2.35 Subito dopo l'incendio è stato avviato il piano di raffreddamento di tutti i serbatoi, anche se l'incendio andrà avanti fino all’ esaurimento del kerosene all'interno del serbatoio 513. Dalla prefettura confermano che non è scattato alcun piano di evacuazione e non ci sono pericoli per la popolazione, dunque di non lasciare le abitazioni anche al fine di non determinare flussi di traffico con possibili intasamento delle strade interessate dall’intervento dei mezzi di soccorso.

AGGIORNAMENTO ORE 2:25 Tanta gente sta scappando da Pace del Mela ed Archi per via dei fumi; è grando il panico tra la gente, impreparata a situazioni del genere: sono bloccate molte strade. Al Comune di Milazzo intanto si è immediatamente insediato il Coc(Centro operativo comunale). E' presente il sindaco Pino assieme all'assessore all'Ambiente, Gitto, il dirigente responsabile della Protezione Civile, il comandante dei vigili urbani e funzionari comunali. Presenti i vertici delle forze dell'ordine: il dirigente del Commissario di Ps, il comandante della Compagnia dei Carabinieri e il comandante della Guardia di Finanza. Continuo il contatto con la Prefettura di Messina.

14 commenti

  1. Madre Natura disegnò un territorio votato all’agricoltura e al turismo, ma scelte scellerate ne hanno fatto scempio. Le immagini dell’incendio sono infernali, l’inferno è il posto in cui dovrebbero stare i politici che abbbiano attuato quelle scelte in nome di una industrializzazione portatrice di malessere sociale, povertà generalizzata, inquinamento ambientale, nel caso di Milazzo per un pugno di posti di lavoro. Se la scelta politica fosse stata il turismo e l’agricoltura, con accanto l’industria agroalimentare di trasformazione, l’occupazione sarebbe stata mille volte di più. Oggi sono i RUSSI “dell’amico” Putin, il peggiore dei comunisti perchè fu capo del KGB, a possedere gran parte delle raffinerie siciliane, in cambio riceviamo la benzina più cara d’Italia, imposte pagate lontano dalla Sicilia, un fiume di denaro speso per cassa integrazione, si arricchiscono soltanto gli amici “dell’amico” Putin.

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  2. Madre Natura disegnò un territorio votato all’agricoltura e al turismo, ma scelte scellerate ne hanno fatto scempio. Le immagini dell’incendio sono infernali, l’inferno è il posto in cui dovrebbero stare i politici che abbbiano attuato quelle scelte in nome di una industrializzazione portatrice di malessere sociale, povertà generalizzata, inquinamento ambientale, nel caso di Milazzo per un pugno di posti di lavoro. Se la scelta politica fosse stata il turismo e l’agricoltura, con accanto l’industria agroalimentare di trasformazione, l’occupazione sarebbe stata mille volte di più. Oggi sono i RUSSI “dell’amico” Putin, il peggiore dei comunisti perchè fu capo del KGB, a possedere gran parte delle raffinerie siciliane, in cambio riceviamo la benzina più cara d’Italia, imposte pagate lontano dalla Sicilia, un fiume di denaro speso per cassa integrazione, si arricchiscono soltanto gli amici “dell’amico” Putin.

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  3. Mariedit, la prego di limitarsi a fare analisi contabili… A livello di teoria economica, siamo proprio messi male.

    Per non parlare di questa assurda mistica della natura antropomorfica.

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  4. Mariedit, la prego di limitarsi a fare analisi contabili… A livello di teoria economica, siamo proprio messi male.

    Per non parlare di questa assurda mistica della natura antropomorfica.

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  5. e meno male che accanto alla raffineria la centrale dell’Enel non è a nucleare altrimenti avremmo fatto contenti i leghisti più estremisti che pregano che santa Etna gli faccia la grazia .

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  6. e meno male che accanto alla raffineria la centrale dell’Enel non è a nucleare altrimenti avremmo fatto contenti i leghisti più estremisti che pregano che santa Etna gli faccia la grazia .

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  7. sono d’accordo con lei .Solo che l’amico italiano di Putin sarebbe stato meno dannoso se solo il popoli italiano avesse avuto una memoria e una “intelligenza politica” adeguata . Si sarebbe accorto che il figlioccio di Craxi in realtà non è nè di destra,nè di sinistra, nè di centro ma semplicemente per i c….zi cuoi .E tanto che ci siamo, visto che siamo siciliani e molti pescherecci siciliani sono stati ripetutamente mitragliati in acque internazionali dalle motovedette di Gheddafi, non ci dimentichiamo del baciamano mano a Gheddafi, per chi non ci crede, che vada pure in youtube a vedere il filmato . Preciso che non sono comunista

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  8. sono d’accordo con lei .Solo che l’amico italiano di Putin sarebbe stato meno dannoso se solo il popoli italiano avesse avuto una memoria e una “intelligenza politica” adeguata . Si sarebbe accorto che il figlioccio di Craxi in realtà non è nè di destra,nè di sinistra, nè di centro ma semplicemente per i c….zi cuoi .E tanto che ci siamo, visto che siamo siciliani e molti pescherecci siciliani sono stati ripetutamente mitragliati in acque internazionali dalle motovedette di Gheddafi, non ci dimentichiamo del baciamano mano a Gheddafi, per chi non ci crede, che vada pure in youtube a vedere il filmato . Preciso che non sono comunista

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  9. sa’ ,lui e il suo amico Renato sono di origine tibetani e rispettano l’ambiente,tantè che Messina “feti” ,ca monnezza.

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  10. sa’ ,lui e il suo amico Renato sono di origine tibetani e rispettano l’ambiente,tantè che Messina “feti” ,ca monnezza.

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  11. sig. Salvatore il sud non è terra di conquista per caso ma perchè ci è voluta diventare . Non si dimentichi che Bossi è diventato ministro della Repubblica presentandosi in una coalizione politica che è stata votata in massa dai meridionali e in modo particolare a Messina . Se è vero che dietro la politica ci sono gli affari e girano tanti soldi, mi chiedo con quale ca..o di “inteligenza politica” si poteva andare a pensare che un politico come Bossi il cui partito è radicato solo al nord poteva avere interesse a portare soldi al sud o a spendere soldi per fare concorsi pubblici al sud .Ma solo un branco di idioti ( “politicamente parlando” si intende ) poteva fare una stupidata del genere .

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  12. sig. Salvatore il sud non è terra di conquista per caso ma perchè ci è voluta diventare . Non si dimentichi che Bossi è diventato ministro della Repubblica presentandosi in una coalizione politica che è stata votata in massa dai meridionali e in modo particolare a Messina . Se è vero che dietro la politica ci sono gli affari e girano tanti soldi, mi chiedo con quale ca..o di “inteligenza politica” si poteva andare a pensare che un politico come Bossi il cui partito è radicato solo al nord poteva avere interesse a portare soldi al sud o a spendere soldi per fare concorsi pubblici al sud .Ma solo un branco di idioti ( “politicamente parlando” si intende ) poteva fare una stupidata del genere .

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  13. Purtroppo il sud è stato ed è terra di conquista.
    Qui sono stati nascosti i rifiuti della maggior parte delle industrie del nord, e sempre qui sono state installati e mantenuti centri produttivi anacronistici per efficienza e sicurezza.
    Fa scuola l’ILVA di Taranto.
    Hanno distrutto tutto, ambiente in primis.
    Con la complicità della malavita e l’avallo dello stato sono stati autorizzati ad usarci come discarica o come terra di nessuno dove le grandi aziende hanno in pratica il diritto di fare ciò che vogliono.
    La colpa è ovviamente anche nostra.
    Diversamente da quanto affermato da taluni mentecatti che teorizzano la divisione assoluta tra il bene del nord ed il male del sud io penso che siamo semplicente dei burattini.
    Tutti quanti.
    La raffineria di Milazzo va chiusa, o in alternativa va trovato il modo di far pagare ogni danno avvenuto ed anche potenziale ai proprietari dello stabilimento.
    Non è possibile accettare tali rischi a fronte di un indotto e di una manodopera tanto ridotte.
    Fa scuola il petrolio della Basilicata depredata dalle compagnie e a cui non resta nulla delle proprie risorse.

    Salvatore

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  14. Purtroppo il sud è stato ed è terra di conquista.
    Qui sono stati nascosti i rifiuti della maggior parte delle industrie del nord, e sempre qui sono state installati e mantenuti centri produttivi anacronistici per efficienza e sicurezza.
    Fa scuola l’ILVA di Taranto.
    Hanno distrutto tutto, ambiente in primis.
    Con la complicità della malavita e l’avallo dello stato sono stati autorizzati ad usarci come discarica o come terra di nessuno dove le grandi aziende hanno in pratica il diritto di fare ciò che vogliono.
    La colpa è ovviamente anche nostra.
    Diversamente da quanto affermato da taluni mentecatti che teorizzano la divisione assoluta tra il bene del nord ed il male del sud io penso che siamo semplicente dei burattini.
    Tutti quanti.
    La raffineria di Milazzo va chiusa, o in alternativa va trovato il modo di far pagare ogni danno avvenuto ed anche potenziale ai proprietari dello stabilimento.
    Non è possibile accettare tali rischi a fronte di un indotto e di una manodopera tanto ridotte.
    Fa scuola il petrolio della Basilicata depredata dalle compagnie e a cui non resta nulla delle proprie risorse.

    Salvatore

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