Siti di deposito nel progetto definitivo del Ponte: giovedì 27 incontro a Roma

Siti di deposito nel progetto definitivo del Ponte: giovedì 27 incontro a Roma

Siti di deposito nel progetto definitivo del Ponte: giovedì 27 incontro a Roma

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lunedì 24 Settembre 2012 - 10:35

Alla conferenza di servizi, parteciperanno il direttore generale della Stretto di Messina, ing. Giuseppe Fiamminghi, il commissario straordinario del Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, i Ministeri interessati, la Regione Siciliana e quella Calabrese; Provincia e Comune di Messina, oltre alle amministrazioni comunali dei territori interessati sulle due sponde, Enel, Ansa, Rfi, Snam e Cas

L’ing. Ercole Incalza, capo della struttura tecnica di missione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha convocato una conferenza di servizi in merito ai siti di deposito per il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto.

La riunione si terrà giovedi 27, alle ore 15, a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Con il direttore generale della Stretto di Messina, ing. Giuseppe Fiamminghi, ed il commissario straordinario del Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, parteciperanno i Ministeri interessati, la Regione Siciliana e quella Calabrese; Provincia e Comune di Messina, oltre alle amministrazioni comunali dei territori interessati sulle due sponde, Enel, Ansa, Rfi, Snam e Cas.

Ogni amministrazione o ente convocato dovrà partecipare alla seduta con rappresentante legittimato ad esprimere e manifestare la volontà dell’Ente nell’ambito delle proprie competenze istituzionali o sociali.

4 commenti

  1. rossetti mariano 24 Settembre 2012 13:07

    Ancora? Ma bisogna sistemare qualche figlio?

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  2. ma che sono sti siti. Altri posti dove si ammuccanu i soldi per un ponte che non verrà mai costruito? per favore destinate i soldi delle tasse da noi pagate per creare servizi ai cittadini e non solo per i ladri ed abbuffini.

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  3. Alfredo Enrico Catarsini 25 Settembre 2012 07:07

    Gia’ è tragico e anacronistico pensare al ponte sullo stretto, opera colossale faraonica e di dubbia utilità per l’ economia del paese, figuriamoci ora che di soldi ce ne sono meno di ieri. Se proprio vogliamo spendere bene i nostri denari creiamo dei collegamenti ferroviari che da tutte le province siciliane si colleghino all’ aeroporto di comiso per la spedizione di merci e prodotti siciliani in tutto il mondo.
    Che ci facciamo con un ponte? Nessuno creda che ci si possa incrementare il turismo, con quel ponte al massimo si va da li a li, crea movimento al massimo sino a Roma.Perchè siamo miopi e non cerchiamo di vedere lontano? La Sicilia ha una produzione agricola di primaria importanza, ha importanti insediamenti zootecnici ha merci da esportare in tutto il mondo, e i nostri produttori hanno fatto sforzi immani per adeguare i loro prodotti a determinati standard, e i nostri “cervelloni” cosa fanno invece di mettere nelle loro mani gli attrezzi utili alla loro crescita? Fanno un ponte che appartiene a una idea antiquata del trasporto. Oggi l’ obbiettivo è il mondo e loro fanno il ponte, sarebbe come ipotizzare un condominio di 300 famiglie con riscaldamento centralizzato, non lo vorrebbe nessuno. Del ponte si parlava negli anni 60 ma vi pare possibile che un progetto conservi attualità per 50 anni? Eppoi credevo che tutto l’ apparato succhiasoldi creato attorno al ponte sullo stretto fosse stato smantellato, ma a quanto pare le portate continuano

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  4. Lei è completamente fuori dalla realtà. Dall’Asia e dall’Africa attraverso il canale di Suez passano ogni anno 40.000.000 di container che invece di scaricare in Sicilia ad Augusta o Pozzallo percorrono 12 giorni di viaggio per scaricare nei porti di Rotterdam, Anversa, Brema, Amburgo e danno lavoro a 2.500.000 persone con un indotto spaventoso. L’olanda e il Belgio dipendono dai loro porti e in Germania il traffico e la movimentazione di merci rendono la logistica integrata la terza industria dopo quella chimica e automobilistica.
    Tutto il sud è tagliato fuori dallo sviluppo perchè non c’è il ponte e mancano le infrastrutture ad esso collegate.
    Vuole puntare sull’agricoltura? I prezzi dei prodotti agricoli non reggono la concorrenza delle merci spagnole e soprattuttop africane ed è per questo che le campagne da anni oramai non rendono ppiù e sono ridotte a prodotti di nicchia. La nazione con il reddito procapite più alto sono gli Stati Uniti con appena l’1% di addetti all’agricoltura, la nazione più povera al mondo il Burundi con il 96% di addetti all’agricoltura.
    Ci dica piuttosto se lei non è uno di quelli che ha la casa a Torre Faro o zone limitrofe. Ci meritiamo la Lega Nord, noi meridionali siamo come la Grecia e verremo espulsi dalle macroregioni del nord.

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