Sarà discussa nel Consiglio comunale di domani, venerdì 22 aprile, la mancata riapertura dell'Asilo nido di via Gramsci. Le mamme dei bambini scrivono al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo consiliari. Presentata un'interrogazione dal consigliere Consolato.
La mancata riapertura dell’Asilo nido di Mistretta, i cui lavori di ristrutturazione sarebbero stati completati nel 2015, ha spinto un gruppo di mamme a scrivere al Sindaco, Liborio Porracciolo, al Presidente del Consiglio comunale, Felice Testagrossa e ai capigruppo Pietro Consolato e Francesco Scarito, rispettivamente dei gruppi consiliari “SosteniAmo Mistretta” e “Cambia Mistretta”.
L’argomento, inevitabilmente, ha captato l’attenzione del gruppo di opposizione consiliare, “SosteniAmo Mistretta”, che rappresenta la maggioranza nel civico consesso con i suoi 8 consiglieri, e diventa argomento di discussione del Consiglio comunale del 22 aprile prossimo.
Nell'interrogazione presentata dal consigliere Piero Consolato, capogruppo di maggioranza, si chiede all’Amministrazione comunale, quali sono i motivi ostativi in relazione alla mancata riapertura dell'Asilo Nido di Via Gramsci.
"La domanda posta – dice lo stesso Consolato (nella foto) – fa riferimento al fatto che, nonostante i lavori di ristrutturazione siano stati ultimati già da quattro mesi, circa 10 bambini e il personale addetto alla struttura rimangono ancora dentro un’angusta stanza all’interno dei locali della scuola materna dove erano stati spostati in via del tutto provvisoria per permettere la ristrutturazione e l’adeguamento dei vecchi locali" .
Secondo sempre lo stesso capogruppo, pare che la nuova struttura sia completa anche di arredi e attrezzature nuove di zecca e pronte per accogliere in maniera più dignitosa i piccoli utenti del nido.
L’Asilo nido di Mistretta è stato ristrutturato grazie a un Progetto presentato nel 2010 dalla precedente Amministrazione comunale del sindaco, Iano Antoci, finanziato con Fondi comunitari, dall’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro, per circa 500 mila euro.
Tra gli obbiettivi del Bando c'era l’incremento dell’utenza del Nido, cosa che sembra essere avvenuta e che aumenta, purtroppo, il disagio dei bambini, privati degli spazi necessari per le loro attività ludico – formative importanti per la loro crescita. (Salvatore Famularo)
