MLI: Basta odio sociale. Non serve il sindaco della D'Urso ma un cittadino tra cittadini

MLI: Basta odio sociale. Non serve il sindaco della D’Urso ma un cittadino tra cittadini

Redazione

MLI: Basta odio sociale. Non serve il sindaco della D’Urso ma un cittadino tra cittadini

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domenica 26 Aprile 2020 - 09:09

Il Movimento Liberi Insieme invita il sindaco a chiudere la stagione della paura e ad aprire quella della ricostruzione

A Messina la tensione rischia di spostarsi dal mondo virtuale dei social alla realtà. E’ quanto evidenzia in una nota il Movimento Liberi Insieme. “Siamo sempre stati in un luogo dove esistevano gli schieramenti partitici, lobby e i padroni di turno, ma in ogni caso si era stati sempre liberi di essere se stessi e con le proprie idee, senza l’incubo che un “illegittimo tribunale delle inquisizioni” artatamente creato sui social ti processasse per le intenzioni o le idee, ma oggi non è più così- si legge nella nota a firma di Roberto Cerreti– Purtroppo il sindaco di Messina, continua ad avvelenare il dibattito pubblico, non solo con azioni deprecabili ma con un linguaggio violento ed aggressivo, che inneggia a continue rivolte verso e contro tutti, anche se nella maggior parte dei casi si rivelano fuochi di paglia, ma che in ogni caso concorrono ad accrescere il clima di instabilità, irrequietezza ed isteria sociale”.

De Luca senza propaganda?

Cerreti evidenzia come i termini usati da De Luca “Occupazioni, pistolettate, scippi” mantengono alta l’attenzione di cittadini, la paura, le ansie e nutrono un sistema di odio sociale. La riflessione del MLI è: cosa sarebbe Cateno De Luca senza insulti, minacce e propaganda?La risposta è semplice, magari non un “Sceriffo” ma un semplice Sindaco, ma di una Città più semplice, meno rabbiosa e più disposta alla collaborazione ed all’interazione sociale. Sarebbe un politico con i propri pregi e difetti, non un fomentatore di folle mediatiche, “un cittadino tra i cittadini

Basta odio, ricostruiamo

Cerreti invita a far cessare questo clima di odio sociale instauratosi in Città e che purtroppo sta nutrendo il risentimento di tanti, lasciando il posto alla vera “RICOSTRUZIONE”, in una comunità già sin troppo provata dalla situazione economica e finanziaria, già ben prima che il Covid 19 desse questo colpo di grazia.

Non serve il sindaco della D’Urso

E’ arrivato veramente il momento che il “sindaco della D’Urso” si spogli delle proprie velleità ed ambizioni politiche, faccia un bagno d’umiltà ed inizi a lavorare per diventare il “Sindaco dei messinesi”, sforzandosi di rappresentare veramente tutti, , inneggiando finalmente ad un “ritrovato senso istituzionale” che rispetti tutte le “Istituzioni” e il loro alto senso. E’ importante ripartire dal necessario rapporto collaborativo con gli altri Sindaci Metropolitani che anche oggi si sono trovati a redigere un documento programmatico senza il supporto del sindaco di Messina, immotivatamente assente e sempre più isolato dal contesto politico istituzionale italiano”.

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6 commenti

  1. Insieme al “sindaco dei Messinesi” vorrei ritrovare anche i “politici dei Messinesi” e “politici per i Messinesi”…scherzando un po’ ma mi sono spiegato,vero?!?!

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  2. Siamo alla solita litania,io non odio nessuno,ma finalmente Messina ha trovato un SINDACO,che va dalla D’urso,ma sa amministrare la mia città. Io credo che il clima di odio di invidia,di cui parlate,sia da parte vs. di tutte queste associazioni che sanno fare solo delle lunghe lettere oggi che la città è ben amministrata. Ma dove eravate in passato quando si spendevano i soldi che non c’erano e si indebitava la città di Messina? Dove eravate quando si spendeva e spandeva senza costrutto e quando il comune non aveva i soldi per pagare gli stipendi? Sarebbe ora di finirla, cari benpensanti.Il clima di odio lo volete vedere voi per attaccare un sindaco che ad oggi ha fatto solo bene,che ha delle idee,e che ha messo a disposizione per chi ne ha bisogno 32 milioni di euro,soldi che in parte sono già nelle disponibilità dei cittadini, mentre altri lo saranno nei prossimi giorni.Voi avreste voluto sicuramente un sindaco diverso e del vs. colore politico; nella vita però bisogna accontentarsi,non sempre si può avere tutto,e poi un sindaco diverso da De Luca,oggi sicuramente non avrebbe fatto ciò che lui sta portando avanti amministrativamente,ne abbiamo avuto molti esempi in passato.Con amore saluti

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  3. Ma scusate, ho 44 anni è la prima volta che vedo un Sindaco operativo e non magna magna o inadeguato, e Voi criticate sempre e comunque, basta giochini o si lavora oppure state zitto come in questi 40 anni. Grazie

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  4. Franco Fabiano 26 Aprile 2020 12:43

    Non cambierà MAI!

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  5. È inutile è una persona scarsa e lo ha dimostrato con l’emergenza covid, nessuna collaborazione con le strutture sanitarie e con gli altri organi dello Stato, solo liti e urla, risultato: Messina città fra le più contagiate di Sicilia e dove i contagi ad oggi non si fermano. La megalomania è la sua regola, non gliene frega nulla di Messina tanto è vero che cercava risonanza a livello regionale ed anche nazionale (dall’alto di non si sa quale capacità amministrativa ….boh….adesso la sua ossessione è il Presidente del Consiglio……delirio totale). Voto Di Luca: – 2 (….ragazzo della D’Urso).

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  6. Città ben amministrata, eh sì, infatti le baracche sono un lontano ricordo, Gazzi, Fondo Fucile, Camaro San Paolo e Giostra sembrano quartieri di Zurigo, nessuno butta più la spazzatura dove capita, le macchine rigorosamente in fila unica e solo là dove consentito, i giovani non emigrano più… devo continuare?

    I soldi tra l’altro De Luca non ce li ha messi mica di tasca propria, vengono dalla rimodulazione del PON Metro (approvato quattro anni fa, quando sindaco era Renato Accorinti, in caso qualcuno lo abbia dimenticato) e lui ha dovuto metterli a disposizione, tra l’altro in ritardo e a singhiozzo (vedi la telenovela della family card).

    Il clima di odio lo fomenta per primo lui, forte coi deboli e debole coi forti, sempre pronto a creare il caso per dare in pasto alle folle qualche povero cristo, vedi il custode dell’ex Gil, i senzatetto che dormono davanti al Palacultura, la famiglia della Renault 4. Su di un certo funerale e su un’allegra compagnia di sciatori… non pervenuto, come le temperature alle previsioni del tempo.

    Non bastava il coronavirus, ci mancava pure il venditore di fumo.

    Però chi è peggio? Chi vende il fumo, o chi se lo compra?

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