Il sostituto procuratore Alessia Giorgianni ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro medici del Papardo per la morte del piccolo Salvatore Rizzo avvenuta il primo aprile dell'anno scorso. Il bambino, di appena dieci anni, aveva accusato delle crisi di vomito e morì al Policlinico dopo essere stato curato al Papardo.

Il sostituto procuratore Alessia Giorgianni ha avanzato al gip quattro richieste di rinvio a giudizio per altrettanti medici nell’inchiesta sulla morte del piccolo Salvatore Rizzo, avvenuta la sera del primo aprile 2012 al Policlinico. L’ipotesi di reato avanzata per tutti è di omicidio colposo. Nel maggio scorso era stata, invece, richiesta l’archiviazione per cinque medici del Policlinico inizialmente iscritti nel registro degli indagati. Nel corso delle indagini non sarebbero emerse responsabilità nei loro confronti. Il calvario di Salvatore era iniziato quattro giorni prima quando era stato trasportato al pronto soccorso del Papardo in preda ad una crisi di vomito. Dopo essere stato visitato è stato subito dimesso. Due giorni dopo il bambino s’è sentito di nuovo male ed i genitori lo hanno trasportato nuovamente al Papardo. Trascorse altre 48 ore Salvatore a casa ha accusato nuovamente vomito e forti dolori addominali. Questa volta è stato trasportato al pronto soccorso pediatrico del Policlinico. Il tempo di una visita e Salvatore è entrato in coma. E’ scattata così la corsa il tempo per salvarlo ma mentre lo trasportavano in barella nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica il piccolo è morto. Nel referto stilato dai medici si parla di “scompenso multiorgano” ma l’autopsia attribuisce la morte di Salvatore ad una perforazione del duodeno. Per i genitori però qualcosa non funzionò in quei ripetuti viaggi verso l’ospedale in cui nessuno seppe dire esattamente di cosa soffrisse il piccolo Salvatore. Da qui la decisione di rivolgersi alla magistratura.