Messina. La Cisal: "Progetti di utilità sociale per chi ha reddito di cittadinanza"

Messina. La Cisal: “Progetti di utilità sociale per chi ha reddito di cittadinanza”

Emanuela Giorgianni

Messina. La Cisal: “Progetti di utilità sociale per chi ha reddito di cittadinanza”

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martedì 04 Agosto 2020 - 08:15

Il sindacato chiede un serio esame dei risultati del Reddito di Cittadinanza ed una rivisitazione

“Ci sono due notizie che campeggiano sulla stampa locale di ieri che stridono fortemente fra loro e devono indurci ad una seria riflessione su come in questo paese si stia affrontando la politica del lavoro” dichiara la Cisal, Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori.

Morti sul lavoro e lato oscuro Reddito di Cittadinanza

​Il sindacato piange la morte di Paolo Todaro: “operaio stagionale della Forestale, caparbiamente attaccato al proprio lavoro, che riteneva tanto indispensabile per dare dignità alla propria esistenza da pagare con la vita questo suo principio”. Dall’altro lato, invece, attacca “i dati impietosi dell’INPS di Messina su quello che viene definito il lato oscuro del Reddito di Cittadinanza, con in evidenza i dati sulle revoche da lavoro nero (20% dei beneficiari) e quelle sulle offerte di lavoro (una decina in tutto di cui nessuna accettata). E mancano all’appello i dati sulle revoche per rifiuto delle tre offerte congrue di lavoro” dichiarano infatti gli esponenti.

Nessuna certezza

“​Da un lato quindi chi sacrifica una vita intera nel limbo della precarizzazione del lavoro e non si tira indietro di fronte al proprio dovere fino alla soglia dei 70 anni, dall’altro un sistema che sta probabilmente sprecando risorse diversamente utilizzabili (perché no, proprio nella stabilizzazione dei troppi precari ?!) e che vede una vasta sacca di furbetti ed una evidente difficoltà di raggiungere l’obiettivo, traducendosi di fatto in un sussidio di troppo breve durata per risolvere il problema di tante famiglie e incapace di dare certezze ai tanti disoccupati”.

“Esigiamo un serio esame”

​“Come Cisal esigiamo pertanto un serio esame dei risultati della misura del Reddito di Cittadinanza ed una rivisitazione della stessa anche prevedendo, come si è ipotizzato in questi giorni, l’utilizzo obbligatorio dei percettori in progetti di utilità sociale.

​Questa società non può permettersi di offendere oltre chi per il lavoro continua a perdere la vita” concludono.

2 commenti

  1. Cara CISAL ti dovevi indignare quando è uscito questo fantomatico reddito di cittadinanza che non avrebbe dato nessuna dignità a un lavoratore ma era sussistenza per fare campagne elettorale a un certo movimento politico. Saresti dovuto scendere in piazza per una seria formazione per quegli operatori carenti nelle aziende e chiederne l’assunzione a tempo indeterminato degli stessi finito il corso.

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  2. Che vi siano stati dei furbetti che lavoravano in nero non può essere una sorpresa e quel 20% vuol dire che i controlli ci sono e funzionano
    purtroppo non mi meraviglia sopratutto il fatto che vi siano state solo una decina di offerte di lavoro, in una città dove il lavoro non c’era prima e sopratutto esiste comunque una massa di disperati pronti ad accettare il nero ed il sotto salario potevano anche essere zero le proposte.
    Quello che mi meraviglia invece è che siano state tutte rifiutate.
    Visto che sono una decina si potrebbe sapere di che lavori si tratta?
    Quanto si deve lavorare e dove?
    Ma sopratutto quanto è la paga?
    Perché mi appaiono assai strani questi rifiuti ma sopratutto sarebbe meglio indagare più a fondo sulle motivazioni dei rifiuti , sia in un senso che nell’altro (non ci vado perché il reddito è maggiore della paga oppure non vengo perché mi offrono contratti part time dove di part time c’è solo lo stipendio)

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