Movida. "Ho 27 anni e da messinese dico: state facendo scappare i giovani"

Movida. “Ho 27 anni e da messinese dico: state facendo scappare i giovani”

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Movida. “Ho 27 anni e da messinese dico: state facendo scappare i giovani”

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venerdì 24 Luglio 2020 - 09:11

"Basta multe selvagge che piegano chiunque stia tentando di rialzarsi senza l'aiuto di nessuno". Le lettera di una giovane messinese

Di seguito la lettera di una giovane messinese, Silvia Mondì.

“Fare ripartire il turismo è un imperativo categorico” dicevano. D’altronde quando a Milano riaprivano le industrie al sud a riaprire erano bar, ristoranti, lounge bar. È la nostra economia, la principale fonte di occupazione privata, il settore nel quale lavorano più giovani e che conta il maggior numero di imprese.

Nessun supporto nessun rilancio

Dicevano, ma non è stato così. A distanza di qualche mese non solo il turismo non ha visto alcun rilancio, ma le attività commerciali hanno subito un incremento di limitazioni. Senza voler approfondire la ratio per cui una birra servita alle 20.01 dovrebbe diffondere il Covid-19 più rapidamente di una venduta alle 19.59 quello su cui mi interrogo è il futuro che ci attende, quando la paura del virus sarà soppiantata dalla consapevolezza che certe misure avranno come unica conseguenza la perdita di un gran numero di posto di lavoro.

Sulla pelle degli esercenti

A farne le spese, dal punto di vista economico, saranno i commercianti, i ristoratori, i negozianti ed i relativi staff. E questo nonostante il forte desiderio di ripartire, cresciuto di settimana in settimana, da parte di chi, specialmente giovani, ha sviluppato idee innovative, in previsione di un’estate indubbiamente diversa, fatta di DPCM ed ordinanze, fatta di regole ferree e mascherine, ma pur sempre un’ESTATE.

Chi ha provato a rialzarsi

Un’estate ricca di alternative, per il gran numero di locali che a costo di grandi sacrifici economici e burocratici si sono adattati alle disposizioni imposte. Un gran numero di imprese tutte diverse, ma tutte mirate ad un unico obiettivo: garantire ai messinesi attimi di dimenticanza ed un pò di sano e meritato divertimento dopo un periodo a dir poco surreale.

Un giorno di pioggia è un danno

Forse da fuori potrà sembrare una passeggiata, o per dirla alla De Luca forse molti crederanno che dietro un’attività stagionale ci sia “u babbiu”, ma non è così. Riuscire a mantenere un’attività stagionale non è per niente facile. Un giorno di pioggia e rischi di bruciare l’utile di una settimana. In un’estate sempre più breve per i proprietari dei locali, ed i loro dipendenti, curare un lido equivale a ritmi frenetici, ad ore di sonno mancate, a tempo sottratto a se stessi. Ogni ora è preziosa ed insostituibile. Significa fare sacrifici senza guardare l’orologio, significa pianti di sfogo dovuti a momenti di alta tensione o momenti di rabbia e concitazione per la voglia di rendere felice e soddisfatta la propria clientela.

Percorso ad ostacoli

Mantenere un’attività stagionale equivale ad una corretta organizzazione del personale, ad un’adeguata qualità dell’offerta… ed adesso al rispetto delle più disparate disposizioni. Musica fino alle 00.30 infrasettimanale, 1:00 durante il fine settimana, possibilità di servire i tavoli fino all’1:30, chiusura alle 2:00 con tolleranza di 30 minuti per la ristorazione, insomma un salto ad ostacoli senza dimenticare che tutto questo lavoro é svolto dopo una giornata sotto il sole cocente e con 48 gradi all’ombra.

Meritano applausi

Dovremmo applaudire questi commercianti, quanto meno riconoscergli il coraggio di aver accettato una bella sfida. Meno incassi, più paura e regole molto rigide. Nell’era delle mascherine obbligatorie, della possibilità di accedere soltanto in un locale su prenotazione (in alcuni casi anche 7 giorni prima), di controlli continui da parte delle forze preposte per far rispettare le regole agli ospiti del locale, di orari stra-ridotti, di continue operazioni di sanificazione, e di volumi della musica molto bassi, numerosi giovani di Messina ancora una volta si sono messi in gioco.

Multe selvagge

Alla luce di tutto questo, allora, le domande sorgono spontanee. Io, ragazza messinese di 27anni che assisto con i miei occhi all’impegno portato avanti con fatica e passione da molti coetanei, mi chiedo: è davvero possibile che un’attività commerciale solo per aver sforato di poco l’orario previsto dall’ordinanza di turno, possa subire la chiusura della propria attività? A nessuno vengono in mente le conseguenze materiali e morali di questa scelta? È una sanzione congrua per il periodo di profonda depressione che stiamo attraversando?!

Turisti e giovani vanno via

Ma soprattutto…Perché da messinese, o da turista, dovrei scegliere Messina quando nella provincia della nostra stessa città o nella vicina Catania non vigono le stesse, rigide, regole? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto qui, nella Messina che nonostante tutto ci crede ancora, non resta che l’amara consapevolezza che le cose non cambiano, anzi peggiorano. Saremo anche i piú bravi ad indossare le mascherine ovunque, com é giusto che sia. Ma non siamo ancora cosí bravi da abbandonare, purtroppo, le nostre vere maschere…

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28 commenti

  1. A parte l’iperbole dei 48 gradi all’ombra, e il reale rispetto da parte della popolazione, giovane e meno giovane, delle prescrizioni che riguardano il distanziamento sociale e l’obbligo della mascherina, la denuncia è fondata: ma ai messinesi, cittadini invecchiati, piace questa gestione miope da casa di riposo, tesa a tranquillizzare i propri ospiti, a “proteggerli” dai vari nemici, nemici del sereno godimento di una meritata pensione. Pensione da ex cittadini, ex persone pensanti, ex giovani, ex…

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  2. …nn sono d’accordo con lei. Ci sono delle regole e vanno rispettate. Se ognuno fa ciò che vuole siamo ai ferri corti allora. Il buon barista che ha lavorato bene tutto il giorno, al cliente che si avvicina a prendere una consumazione ad orario non consentito semplicemente lo invita a rimandare. Le rammento che l’economia di un sistema é basata anke su regole che vanno rispettate siamo essere “buone” o “cattive” e di certo nn fa un acquisto sfumato dell’ultima ora. Data la sua giovane età le consiglio di viaggiare un po’ nelle varie realtà extra cittadine.
    Saluti.

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    1. Ordinanze del genere non esistono da nessuna parte. Ci sono attività che d’estate lavorano maggiormente la notte. Le sarà capitato di protrarsi oltre le due di notte a bere una birra, scambiare due chiacchiere e consumare qualcosa da mangiare. Nella nostra città questo non è più possibile. Questa ordinanza funge da “coprifuoco” penalizza gli esercenti e serve a nulla a fronteggiare l’emergenza covid. Saluti

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      1. Non potrei essere mai d’accordo con lei. Ribadisco, le ordinanze vengono fatte e di conseguenza é giusto che si rispettino. Provi a guardare in altre realtà extra locali…vivono e sopravvivono ugualmente anke con le ordinanze restrittive. Tutto sta nella buona volontà di darsi da fare. Capisce bene che viviamo in una fase critica…e nn si stanno comportando affatto bene i giovani ed i meno giovani affollando spiagge, piazze, locali e quant’altro..,aumentando il rischio di tutti ed anke il suo. Dovrebbe essere più realista e osservare bene i comportamenti poco leciti dei suoi concittadini. Ben vengano quindi le restrizioni. Saluti.

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        1. Ma quali sarebbero queste realtà che impongono queste restrizioni? Ne citi una tanto per fare un esempio. Come dice la ragazza nella lettera il covid non lo limiti chiudendo i locali alle 2 di notte, al massimo non li fai proprio aprire. Qua nn si tratta di buona volontà. Mi rendo conto che lei sicuramente non è un commerciante, non ha la minima idea di cosa significhi lavorare con queste limitazioni per gente che di questo CI VIVE. Saluti

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          1. Saprebbe allora dire perché in altre realtà i commercianti incentivano le isole pedonali e invece a Messina hanno sempre fatto le barricate? Lei è mai stata in altre città o ha solo praticato il viale s. Martino?

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  3. Se non fosse per l’assoluta mancanza di responsabilità dei cosidetti “giovani” messinesi (e non solo giovani), avresti ragione da vendere !! se poi si vuole continuare a far finta di niente e fare ognuno i propri comodi …..avanti carica !

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    1. Non saranno questo genere di ordinanze a responsabilizzare i “giovani” scellerati di questa città!!

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  4. Purtroppo c’è ancora tanta gente che dorme. Si parla di regole come se fossero dogmi inviolabili da rispettare a prescindere non tenendo minimamente conto delle enormi contraddizioni che questa cosiddetta epidemia palesa ogni giorno di più. Quando i mascherinomani e i soldatini inconsapevoli di questo governo di ipocriti e imbroglioni si renderanno conto del male causato alla proria patria, sarà comunque troppo tardi.

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    1. Bolsonaro & Co. dovete!

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    2. Nstwviva il duce 25 Luglio 2020 19:02

      Un seguace del biondo presidente americano lungimirante, più di mille morti al giorno, più 70000 positivi al giorno. Che risultato.

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  5. Non sono assolutamente un difensore del Sindaco anche perché non ho giovamento a farlo. Non condivido però certi articoli e lettere che non sono altro che pretestuose accuse contro il Sindaco che tra poco magari sarà in futuro accusato se a Messina piove. Bisogna guardare chi è migliore e non chi é peggiore. Non bisogna guardare in casa d’altri a convenienza. Come pure bisogna rendersi conto che a Messina non può avvenire ciò che avviene nelle altre città soprattutto a causa dei Messinesi.

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  6. Carissima, un atteggiamento positivo e rispettoso delle regole fa girare meglio la società. Aumenta la qualità della vita e di riflesso le opportunità e conseguentemente l economia. Le sanzioni servono. Perché dobbiamo vivere e lavorare rispettando leggi e norme condivise in quanto facenti parte di una società civile ed organizzata. Tutto il resto sono scuse. Tutto è disciplinato. Anzi.. Più una società una città uno stato un continente è evoluto più regole da rispettare ci sono. Per garantire e salvaguardare in primis lei e poi gli altri.
    Bah

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  7. E poi se proprio la vogliamo dire tutta.. Cosa c’entra la moralità? Al massimo è un problema di etica, che sarebbe la filosofia della morale. Tra i valori etici… C’è proprio il rispetto delle regole!!!

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  8. Giovanni Cucinotta 24 Luglio 2020 14:04

    Tutto giusto, se non fosse che: la pandemia e’ ancora in corso, tra pochi giorni saremo pieni di cittadini italiani del Nord, provenienti da zone dove ancora il Covid non e’ ancora scomparso, ben pochi a Messina rispettano le regole minime sanitarie. Buona fortuna

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  9. L’articolo di Silvia ripropone, con riferimento alle conseguenze delle misure anti-Covid stabilite dalle Autorità, una lettura più volte presentata da Tempostretto e marcatamente orientata ad attribuire a tali misure un valore sproporzionato rispetto al pericolo che si vuole contrastare con le misure stesse. Nel caso della lettera di Silvia, di tale marcato orientamento costituiscono evidenza, per esempio, gli slogan riportati nei titoli in grassetto (attribuiti, suppongo, dalla testata) dei vari paragrafi.
    Ciò premesso, superfluo appare disquisire sul pericolo di contagio alle 19.51 rispetto alle 20.01, perché analogo confronto potrebbe essere sviluppato sulle 22.59 e 23.01 o sulle 02.59 e 03.01, e via minutando. Sarebbe come voler spiegare perché una persona a 17 anni e 364 giorni è un minorenne e a 18 è un maggiorenne. Oppure perché in autostrada a 129 km/h sono una persona ligia e a 131 km/h sono un pirata della strada. In tutte le occasioni in cui bisogna fissare un limite, funziona così.
    E se il limite non lo rispetto, la multa non è (cit.) “selvaggia”: è la semplice (seppur rara) conseguenza del comportamento che ho agito.
    Che la perdita dei posti di lavoro sia purtroppo uno degli effetti drammatici della pandemia non c’è dubbio. Tuttavia, definire questa come “unica conseguenza” delle misure adottate appare un po’ pretestuoso.
    Non credo che le misure adottate possano, realmente e seriamente, compromettere la godibilità dell’estate da parte dei cittadini messinesi, pur se comprendo che alcuni cittadini – e la lettrice sembra essere una di questi – attribuiscono grande valore a stare al bar fino alle 5 del mattino o a sentire musica a decibel più elevati di quelli consentiti o comunque a volumi (cit.) “molto bassi”.

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  10. Aspettiamo il pensiero di arcistufo 2.0

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  11. Nstwviva il duce 24 Luglio 2020 15:32

    La signorina ha ragione perché non fare ammucchiate nei locali, vendere prodotti non tracciati o ancora peggio scaduti o mal conservati, vendere alcolici alle 5 del mattino così la movida non fugge in altri luoghi. Sono i vigili e le forze dell’ordine che sbagliano. Sig. Sindaco faccia un ordinanza di divieto di uscita delle autorità dopo le 20,00 così l’economia riparte. Sig. na vive sulla luna?

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  12. Una cosa è vendere prodotti scaduti, un’altra è vendere alcolici in orari prestabiliti. E un’ altra ancora è parlare di giovani irresponsabili. Ho 59 anni e sono padre, e penso che nel momento in cui i giovani saranno responsabili, nel senso che seguiranno le regole di chi è più grande di loro, cioè quando avranno imparato che la saggezza dei padri è la vera saggezza, allora sarà il vero declino dell’umanità.
    La saggezza dei giovani è come la saggezza degli adulti. Volontà di imporre agli altri il proprio pensiero.

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  13. 48 gradi all’ombra!! la signorina vive a Messina o nel centro del deserto del Nevada?? Comunque in un paese civile le regole si rispettano perché la tua libertà di movida finisce quando inizia la mia libertà di non ammalarmi

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  14. Gentilissima redazione di Tempostretto…pur rispettando la libertà di pensiero di tutti, a mio modestissimo avviso (ma a quanto vedo non solo il mio) andrebbe valutata con estrema attenzione la pubblicazione di certe lettere poco coerenti con la situazione attuale di oggi. L’autrice della lettera evidentemente poco nota la situazione quotidiana degli infettati che aumenta di giorno in giorno in modo esponenziale con il rischio di arrivare a settembre in un nuovo “tutti dentro” e tutto ciò perché??? Per risollevare l’economia!!! Complimenti vivissimi all’autrice…

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    1. E secondo te perché non viene fatta la valutazione che giustamente menzioni? Per attaccare il Sindaco a prescindere.

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    2. azz… cosa mi sono perso? ” …la situazione quotidiana degli infettati che aumenta di giorno in giorno in modo esponenziale…” Ma Dylan legge i giornali? Si informa? Certamente, è l’unico che non si aggiorna! Dylan, prima di scrivere schicchezze, sarebbe bene informarsi, non credi? (aumento dei casi in modo esponenziale? cose da pazzi!!!!)

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      1. Gentile Carmelo, evidentemente lei vive in un mondo tutto suo oscurando totalmente la realtà dei fatti. Se oggi si decidesse di fare il tampone a tutti gli italiani, sa cosa succederebbe??? Inizierebbe immediatamente un nuovo lockdown…ma ovviamente ciò nn conviene per ovvi motivi ai quali spero che lei ci arrivi da solo e senza miei suggerimenti. Gli aumenti in modo esponenziali sono attuali e gli effetti li subiremo molto presto…ma di ciò per il momento nn conviene preoccuparsi per tipi come lei e nn solo. Le suggerisco di aprire gli okki ed anke la mente. Infine le rammento vivamente di guardarsi bene da ciò che i quotidiani scrivono, ma lei evidentemente crede ancora a Babbo Natale che molto presto le porterà il “regalo”…buona fortuna!!!

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    3. Ma che dici?!? il tuo “modestissimo avviso” è quello di mettere la censura alla libertà di pensiero”?? non bastano tutte le “legittime” censure a cui siamo sottoposti??
      La democrazia è fondata sulla diversità di pensiero, non lo dico per difendere certo i giornali, ma per difendere la libertà dei nostri figli !!!!!

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      1. Gentile Maurizio…mi piacerebbe, anzi ci piacerebbe sapere quali sono queste censure a cui siamo sottoposti??? Le ricordo che lei vive in Italia (paese estremamente democratico) e si ritenga molto fortunato perché tutte queste censure di cui lei ne parla (in modo non opportuno) non ne vediamo; semplicemente il concetto che doveva passare, ma evidentemente lei nn a compreso bene, é che l’autrice si dovrebbe guardare bene dal biasimare alcune ordinanze fatte per il bene comune (ed anke il suo) e di certo non per “nuocere” all’economia data dalla “vendita di qualche bevanda ad orari limitati”. Le consiglio di rileggersi tutto l’articolo dell’autrice, ed anke i pensieri di contributo di tutti. Buona fortuna.

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  15. Magari ci fossero le multe . A Messina l’unica cosa di selvaggio che esiste da almeno 30 anni è il disordine nella circolazione stradale e le auto parcheggiate senza alcun rispetto delle più elementari regole non solo del codice della strada ma anche di un minimo di elementare buon senso. Basta solo pensare a chi parcheggia davanti le porte delle abitazioni impedendo in certi casi alle persone di entrare o uscire di casa .
    E tutto questo è avvenuto e si è ben radicato e sviluppato proprio per assenza di multe.

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  16. Sicuramente la signorina Silvia, senza offesa, vive in qualche rione, non è proprietaria di immobili in zone centrali della città, che “grazie” alla movida, perdono di valore, chi è quello stupido, che acquisterebbe un appartamento dove ogni weekend, fino alle 4 di mattina non si riesce a chiudere occhio? Secondariamente vorrei citare le continue risse, le baby gang, e lo spaccio a minorenni, ma tutto ciò per la signorina, farebbe parte dello sballo, di questa giovane società, senza valori, che imbratta monumenti, dedicati a persone che hanno dato la vita per certi valori, in cui hanno creduto, che certo non sono gli stessi, di questa società moderna

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