In commissione l'impegno ad alcune modifiche a orari di somministrazione di alcolici e delle serate
MESSINA – Il regolamento Movida chiesto durante la commissione di Emilia Rotondo, consigliera della Lega, non dipende direttamente dal Comune ma bisognerà aspettare “il trasferimento delle funzioni di polizia amministrativa ai Comuni”. A spiegarlo è la stessa Rotondo che dopo la commissione ha sottolineato anche l’impegno preso dall’assessore Massimo Finocchiaro, presente durante la seduta di lavori, nel modificare l’attuale ordinanza.
Le possibili modifiche
La consigliera ha spiegato: “Ai cosiddetti esercizi di vicinato, che non possono somministrare ma solo vendere alcolici, sarà vietata la vendita di super alcolici dopo le 21. Il questore, invece, ha manifestato l’opportunità di vietare la vendita di superalcolici dalle 2 di notte e l’amministrazione ha deciso di di consentire il prolungamento di mezz’ora delle serate nei locali di pubblico spettacolo. Per quanto concerne il karaoke, nei centri storici sarà consentito solo al chiuso con l’impianto di base e non nei dehors, mentre nei lidi sarà autorizzato ma con l’impianto base, tarato”.
Finocchiaro: “Ordinanza per armonizzare gli orari”
Alla commissione hanno partecipato Alberto Palella, Benny Bonaffini, Andrea Ipsaro Passione, Santino Morabito e Carmelo Picciotto, in rappresentanza di Confesercenti, Fiepet, Fiba e Confcomercio. Il primo a parlare è stato l’assessore Finocchiaro: “L’ordinanza ancora è quella vigente, ma come avevo già detto la scorsa settimana, visto che mi piace confrontarmi, dopo aver ascoltato imprenditori e gestori che hanno le licenze mi sono confrontato anche con le associazioni. La movida è il cuore pulsante di economia e benessere. Ma c’è anche la malamovida e noi di questo dobbiamo discutere. Non criminalizziamo chi fa attività, ma c’è da approfondire l’aspetto legale”.
E ancora: “Noi con l’ordinanza non facciamo altro che armonizzare gli orari di pubblico spettacolo e pubblici esercizi. Niente di più, niente di meno. Ci vogliono gli impianti tarati in maniera corretta anche per le attività di accompagnamento, che passano dal Suap. C’è un controllo molto attento, ma semplicemente perché ci sono centinaia di denunce ed esposti fatte a noi, alla questura, al prefetto. Da qui è nata la necessità di armonizzare. Abbiamo discusso degli orari, ma non vogliamo inasprire le attività”.
Palella: “La vera ricaduta sui piccoli locali”
Poi Alberto Palella: “Una precisazione, il questore e il prefetto avevano chiesto orari più rigidi anche di quelli dello scorso anno. Con una serie di tira e molla siamo arrivati a quello che l’assessore sta mettendo sul campo ma la mia preoccupazione era quella di omogeneizzare gli orari di tutta la provincia ma non solo perché se poi Catania va per gli affari suoi, con orari diversi, abbiamo un effetto rimbalzo. Chiaro che se noi chiudiamo alle 2 e Catania alle 4 il rischio è di tanti giovani in autostrada. Quello trovato è stato l’unico punto di mediazione possibile. A parte le 5-6 discoteche, la vera ricaduta è sui locali piccoli. Lì si deve capire bene quale sarà l’effetto”.
Morabito: “Serve una riflessione lunga”
E Santino Morabito ha aggiunto: “Io credo che serva una riflessione di lungo periodo su questo tema. L’ultima volta che ci siamo visti qui in aula, un anno fa, ci eravamo detti che, per evitare di arrivare a luglio perché sarebbe stato difficile incidere, serviva un intervento propositivo di Messina verso la Regione con un ruolo attivo nel coinvolgere anche Catania e Palermo. La verità è che non abbiamo fatto passi avanti. L’altro aspetto su cui si doveva intervenire era la modifica del regolamento di insonorizzazione acustica di Messina, perché evidentemente c’è un problema tra quale sia una zona residenziale e quale turistica. In 12 mesi non c’è stata nessuna iniziativa e non sono stati fatti passi avanti. E c’è un’aggravante perché parliamo di un tessuto economico in forte decrescita. Negli ultimi anni 13mila ragazzi sono andati via, interi pezzi generazionali. Questa emorragia va bloccata”.
Picciotto: “La movida sposta i giovani”
Poi Picciotto: “La movida sposta i giovani, ma è un tema atavico di cui ancora non si è centrato l’obiettivo. Né l’assessore né il consiglio comunale né il sindaco possono fare nulla, quindi io a voi chiedo di fare forza sulle segreterie regionali per far riportare tutto all’interno del paradigma giusto. La movida ha un ritorno sociale non solo economico, serve subito un tavolo tecnico ma non uno l’anno. Il commercio deve tornare protagonista dello sviluppo economico. L’unica cosa si può fare è mettere pressione sulla Regione. E chiedo all’assessore di farsi portavoce col sindaco per un tavolo tecnico”. Ma l’incontro non si è concluso: per martedì prossimo sarà convocata una nuova seduta per approfondire ulteriormente il discorso.

I Sigg.ri Palella,Morabito e Picciotto fanno solo discorsi di parte, solo egoistici tutti a favore dei loro aderenti, infischiandosene della gente che abita nelle vicinanze dei loro locali che non possono dormire perché cominciano a suonare ad altissimo volume. Volume che non consente di dormire neanche chiusi con doppi vetri e tappi agli orecchi sino alle tre di notte per tre mesi e sei giorni alla settimana. Prima vi dovete regolarizzare gli impianti e tarati a norma senza modificare il suono,se no chiusura dei locali x tutta la stagione e controlli di finanza e p.s. .
Non è possibile che ogni estate ci siano sempre gli stessi problemi e si cerchi a luglio di trovare le soluzioni.Bisogna decidere prima per arrivare pronti all’estate ;i locali hanno diritto ad organizzare serate ,i giovani si devono divertire,gli abitanti che vivono nelle vicinanze dei locali devono poter condurre la loro vita serenamente.Devono essere regolati i decibel ,creare una insonorizzazione e fare maggiori controlli.