Messina, movida pericolosa. Le voci di Associazione e Comitato Centro Storico

Messina, movida pericolosa. Le voci di Associazione e Comitato Centro Storico

Redazione

Messina, movida pericolosa. Le voci di Associazione e Comitato Centro Storico

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martedì 09 Giugno 2020 - 07:00

Dopo ciò che è accaduto ad una tredicenne, si chiede di fissare un orario di chiusura per tutti, ma anche controlli più serrati e azioni incisive

La drammatica vicenda dell’adolescente finita in ospedale dopo un sabato sera in centro a base di due birre e un cocktail ha prepotentemente acceso i riflettori sulla movida messinese. Una ripresa che dopo il lockdown per l’emergenza Coronavirus si è mostrata totalmente sregolata, disordinata e anche violenta, come dimostrano i fatti di cronaca dell’ultimo weekend. Forti le prese di posizione. E non potevano mancare le voci di chi quel centro storico lo vive da residente e da tempo chiede insistentemente più controlli, più regole, più pugno duro.

L’Associazione Centro Storico Messina punta il dito contro quei locali che, nonostante le regole anti Covid, hanno ripreso a “fare musica” senza permesso fino a notte fonda, non rispettano le regole del cosiddetto “sbicchieramento” dettate del Comune, non “vigilano” sugli assembramenti e che somministrano alcolici anche a minorenni. «Da anni continuiamo a chiedere l’istituzione di un posto fisso di Polizia e a denunciare lo stato di degrado dovuto al moltiplicarsi di locali che, anziché costituire un volano di intrattenimento sano, continuando ad infrangere leggi nazionali e regolamenti locali, diventano invece un pericolo per la sicurezza soprattutto dei nostri figli» dichiara il presidente Anthony Greco. «Si rendono necessari lavori urgenti al fine di tutelare gli utenti, i residenti ed i commercianti in regola con le disposizioni nazionali e locali ed essere più incisivi con chi non lo è. Probabilmente serve stabilire un orario di chiusura totale per tutti, al fine anche di evitare che la massa di persone che gira anche oltre gli orari consoni si sposti dai locali che rispettano gli orari a quelli che invece non li rispettano. Bisogna realizzare un piano commerciale che tuteli il Centro Storico quale area protetta a priorità residenziale e l’istituzione della tipologia di “quartiere commerciale saturo” -chiosa Greco. La nostra Associazione sta elaborando un documento che presto sarà reso pubblico e sarà presentato al’Amministrazione Comunale ed al Presidente del Quartiere».

Il forte giro di vite fatto negli scorsi mesi, scaturito anche dalle proteste di due associazioni (Comitato Civico Centro Storico Vivibile e Associazione Centro Storico Messina) e dalla firma di codici di comportamento promossi dal Comune e sottoscritti dalle Associazioni di categori dei commercianti, i numerosi verbali elevati e alcune chiusure di esercizi non in regola, sembrava potesse essere una “sancita pace” tra la maggioranza dei locali che si sono organizzati per il rispetto delle regole e della quiete pubblica. Ma ancora ci sono (per fortuna pochi) dei commercianti e gestori di locali non in regola.

L’associazione cita Michele Bisignano, coordinatore del Comitato Civico Centro Storico Vivibile, fautore di tante battaglie contro la movida selvaggia. «Lui e la sua famiglia sono tra le vittime del mancato rispetto degli orari per la emissione della musica ancora una volta in Via Cardines, dove alcuni gestori hanno addirittura avuto alterchi violenti con lo stesso Bisignano che quasi ogni notte è costretto a chiamare Polizia e Vigili Urbani al fine di poter riposare così come è diritto di ognuno. La situazione è tale che, in alcuni casi, viene impedita la libera circolazione pedonale e persino l’accesso ai portoni di ingresso delle abitazioni. È augurabile che si possano intensificare i controlli per fare rispettare le regole di sicurezza sanitaria e dei protocolli previsti, ma è anche augurabile che questa vicenda possa costituire l’occasione per definire e stabilire un orario di chiusura unico per tutti i locali del centro città. Orario da far rispettare anche oltre la fase di emergenza per consentire la serenità ed il riposo notturno dei numerosi cittadini residenti e per prevenire motivi di sicurezza pubblica».

Proprio Michele Bisignano, portavoce del comitato dei residenti del centro storico, torna a ribadire che quanto successo sabato notte è solo un esempio di quello che avviene sistematicamente in determinati locali della movida di via Cardines Cesare Battisti, Piazza Catalani e vie limitrofe a Piazza Duomo. «Tutto ciò e stato denunciato più volte con comunicazioni ufficiali inviate al vicesindaco Mondello, all’Assessore Musolino, al comandante Giardina, ai Consiglieri Comunali, ed in alcuni casi sono stati informati la Prefettura e la Questura. Sistematicamente tali situazioni aberranti, accompagnate anche dal consumo di altre sostanze, sono state portate a conoscenza nel corso delle richieste formulate da cittadini esasperati alle varie forze dell’ordine. La vera movida non ha nulla a che fare con quello che succede in certe zone del centro storico fino alle quattro o le cinque del mattino, con orde di incivili ubriachi ed impasticcati che urlano e schiamazzano, girando da un locale all’altro. Questa è la cruda realtà che coinvolge larghe fasce giovanili e non solo, appartenenti alle più varie categorie sociali. E’ compito delle Istituzioni intervenire, in raccordo con altre realtà, perché in gioco c’è la salute di tanti ragazzi che, forse inconsapevolmente, vanno incontro alla autodistruzione».

3 commenti

  1. M a è cosi difficile fare rispettare le regole oppure siamo tutti conniventi?

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  2. Sono d’accordissimo cosi non si può più andare avanti, bisogna che ci siano più controlli , ma la cosa che più non riesco capire e cosa ci fa una ragazzina di neanche 13 anni in giro il sabato sera. Non ho sentito nessuno dire ma che razza di genitori ha questa ragazzina che le permettono di stare fuori a tarda ora. Per prevenire certe vicende secondo me e necessario che in prima persona ci sia la famiglia.

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  3. Non è da paese civile assistere a tutto ciò dite al sindaco di battere un colpo

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