I Concerti del Vittorio Emanuele, un intenso omaggio a Schubert e Cimarosa

I Concerti del Vittorio Emanuele, un intenso omaggio a Schubert e Cimarosa

Laura Giacobbe

I Concerti del Vittorio Emanuele, un intenso omaggio a Schubert e Cimarosa

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giovedì 19 Gennaio 2017 - 12:58

Un'ottima esecuzione dell'orchestra del teatro Vittorio Emanuele per un tributo a due grandi nomi del passato

L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, diretta dal maestro Alessandro Calcagnile, ha nei giorni scorsi allietato il pubblico con un godibilissimo concerto basato su brani di Cimarosa e Schubert. Per la precisione, si è trattato de Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa e della Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D 485 di Fraz Schubert, impeccabilmente eseguite dall’orchestra che, per rispondere alle esigenze contenutistiche dei brani, si è anche prestata ad alcuni giocosi siparietti ed artifizi scenografici.

Vista la notevole diversità tra le due componenti del programma, la scelta è ricaduta sulla costruzione di due momenti separati, per l’uno e per l’altro autore, intervallati da una breve pausa.
Nel caso de Il maestro di cappella si tratta, infatti, di un intermezzo comico, composto da Cimarosa tra il 1786 e il 1793 e basato su un libretto di produzione ignota. La peculiarità dell’opera risiede nel fatto che, a differenza dei comuni intermezzi settecenteschi, in questo caso è presente un solo cantante, il maestro di cappella appunto, qui interpretato dal bravo basso/baritono Alessandro Tirotta. La comicità è suscitata dal tentativo del suddetto maestro di inserire nella musica un'aria in "stil sublime", che segua i canoni degli antichi maestri, mentre l’orchestra risponde a casaccio ai comandi, provocando un terribile frastuono. Solo alla fine si riuscirà nell'intento di far eseguire l'aria correttamente e, soddisfatto, il maestro potrà provare un pezzo di propria creazione.

Quanto alla Sinfonia n° 5, invece, si pensa venne composta da uno Shubert diciottenne come omaggio a Mozart, del cui stile si avvertono infatti le tracce. Pubblicata solo dopo la morte dell’autore ed eseguita per la rima volta a Vienna nel autunno del 1816, si compone di quattro movimenti: un allegro in si bemolle maggiore 4/4, un andante con moto in mi bemolle maggiore 6/8, un allegro molto, minuetto in sol minore 3/4 – trio in sol maggiore 3/4 ed un allegro vivace in si bemolle maggiore 2/4.

All’atmosfera più leggera della prima metà della serata, durante la quale il soggetto ha strappato ai presenti anche qualche risata, ha fatto seguito un momento più composto, nella tipica atmosfera richiesta dalla musica sinfonica. Nell’insieme lo spettacolo è risultato molto gradevole ed univocamente apprezzato.

Laura Giacobbe

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