L'indagine del 2020 sulle navi ritenute non idonee ai collegamenti con le isole minori
Messina – L’Accusa punta alla conferma dell’unica condanna decisa dopo l’operazione Alto Mare, l’indagine della Guardia di Finanza di Messina sfociata nel 2020 nel sequestro di tre traghetti di una collegata Caronte che servivano i collegamenti con le isole minori siciliane. Navi giudicate non idonee al trasporto disabili e quindi con le quali non sarebbe stato possibile partecipare al bando siciliano per i servizi di collegamenti marittimi.
Il processo Alto Mare
Lo scorso anno la giudice monocratico Adriana Sciglio alla fine del processo Alto Mare aveva condannato a 2 anni e per una sola ipotesi di truffa il solo Sergio La Cava, scagionando gli altri vertici societari inizialmente indagati e facendo cadere le altre accuse di frode in pubbliche forniture e falso. Decisa anche la conferma del sequestro milionario disposto a suo tempo e una multa da 70 mila euro per la Navigazioni generali, poi incorporata nella Caronte nel 2017.
Navi non idonee e il ruolo di La Cava
Adesso per l’imprenditore eoliano, patron della NGI, si è aperto il processo d’appello: il Procuratore generale Felice Lima ha chiesto la conferma della sentenza in toto. Si torna in aula ad ottobre per dare la parola ai difensori, gli avvocati Antonio Roberti e Francesco Mucciarelli.
