Sit-in di protesta dei sindaci dell'Ato Me2 davanti all'Assessorato regionale: chiedono garanzie per scongiurare l'emergenza rifiuti

Sit-in di protesta dei sindaci dell’Ato Me2 davanti all’Assessorato regionale: chiedono garanzie per scongiurare l’emergenza rifiuti

Sit-in di protesta dei sindaci dell’Ato Me2 davanti all’Assessorato regionale: chiedono garanzie per scongiurare l’emergenza rifiuti

martedì 15 Giugno 2010 - 07:00

La Società d'ambito non è più in grado di pagare le ditte che svolgono i servizi né la discarica

Si alza il grido di protesta dei 38 Comuni soci dell’Ato Me 2. Nella mattinata di oggi i sindaci della provincia tirrenica si riuniranno presso l’Assessorato regionale per l’Energia e i Servizi di Pubblica utilità e daranno vita ad un sit-in. La protesta nasce dall’ assenza di riscontro alle numerose richieste avanzate recentemente alla Regione. Gli amministratori temono che tra qualche giorno possa scoppiare l’emergenza rifiuti perché la Società d’ambito, si legge in un comunicato, “non è più in grado di pagare le ditte che svolgono i servizi né la discarica”.

“La Regione – scrivono i sindaci – così come ha messo in piedi con tanta leggerezza e superficialità un sistema folle che sta portando alla bancarotta le Società d’Ambito ed i Comuni, adesso in qualche modo dovrà farsene carico”.

I sindaci della fascia tirrenica si erano già incontrati lo scorso 8 giugno per discutere dei disagi legati alla cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti e delle questioni economiche e amministrative. In quell’occasione era stata ribadita l’esigenza di approvare in maniera urgente la Tia, la tariffa per l’igiene ambientale, in grado di fornire adeguati finanziamenti all’Ato.

Le tariffe dovrebbero essere approvate dalle singole amministrazioni comunali entro il 30 Giugno dell’anno in corso; in caso contrario potrebbero nuovamente verificarsi quelle situazioni di difficoltà ed emergenza già manifestate nei mesi passati, quando la raccolta dei rifiuti non veniva effettuata correttamente e tanto meno era possibile il conferimento di questi presso la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.

Per trovare una soluzione definitiva al problema, i 38 sindaci hanno quindi deciso di manifestare apertamente e platealmente il proprio dissenso, sperando di tornare dal capoluogo con buone notizie.

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