Un gesto vandalico o un atto “intimidatorio”, vista la forte simbologia che la targa richiama? Sono ancora da chiarire i contorni dell’episodio avvenuto qualche giorno fa a Torregrotta, dove è stata danneggiata la targa di piazza Unità d’Italia che ricorda appunto le vittime di mafia. E dove a comunità si è raccolta per le iniziative di memoria.
Non è la prima volta che accade. Certamente è un atto da condannare, come hanno sottolineato le associazioni del territorio e Articolo Uno.
“Condanniamo fermamente gli atti intimidatori occorsi tra la notte del venerdì 18 marzo e la successiva domenica pomeriggio con i quali, autori attualmente ignoti, hanno reiteratamente offeso la memoria delle vittime innocenti delle mafie, distruggendo la targa commemorativa della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, dichiarano insieme Arci Centapassi, Vivi Torregrotta e Torregrotta Futura.
“I simboli sono importanti perché danno il senso della memoria collettiva e attaccare i simboli significa lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Non si sottovaluti quanto accaduto e, con il coinvolgimento delle associazioni e delle organizzazioni da sempre impegnate nel movimento antimafia, si continui sulla strada intrapresa attivando percorsi educativi e strategie sociali che, coinvolgendo giovani e giovanissimi, possano costruire una consapevolezza diffusa – commentano Maria Flavia Timbro, Domenico Siracusano e Nino Arrigo per Articolo Uno – Investire sulla dimensione educativa e sul rafforzamento della coesione sociale della comunità rappresenta un elemento strategico per la crescita e lo sviluppo del territorio.”
La targa è stata trovata divelta e gettata a terra sottosopra nell’aiuola, con l’incisione coperta quindi. Così è rimasta, coperta da un drappo rosso per simboleggiare la gravità del gesto, quando è stato collocato un grande lenzuolo con la scritta Stop Mafie contornata dai nomi delle tantissime vittime di mafia, nell’ambito delle iniziative pensate per la giornata del 21 marzo.
La targa è stata collocata nel 2015 nell’ambito di una analoga iniziativa, divelta e rubata pochissimo tempo dopo. Fu però poi recuperata e tornò al suo posto.