Per "Il giornale degli studenti" martedì è il giorno assegnato al Liceo Archimede. Federica Orlando, per il Wikimede di Blog34, racconta le novità dell'istituto del Boccetta

"Il giornale degli studenti" continua ad informare i lettori anche con riflessioni sulla prova più temuta dagli studenti: gli esami di stato. Federica Orlando, del Wikimede, racconta la sua visione da alunna del Liceo Archimede del pericolo in arrivo a Giugno del 2015.

Buon pomeriggio a tutti, carissimi lettori. Non nascondo di aver provato una certa nostalgia, quest'estate, tenendomi lontana da queste pubblicazioni settimanali, né tantomeno nascondo il magone che mi assale se penso al prossimo anno, all'università, alla fine del liceo e del mio impiego qui, all'interno di questa piccola ma meravigliosa redazione.

Considerando che la scuola è cominciata da tre settimane scarse, non potendo quindi parlare di chissà quali eventi fuorchè le prime sporadiche interrogazioni, i primi fallimenti o le prime soddisfazioni dei test d'ingresso, l'odio puro incanalato verso il maledetto suono della sveglia e le occhiaie che si propongono di giorno in giorno in un climax ascendente, colgo l'occasione per scrivere un qualcosa di semi-strappalacrime per quella che so essere la mia 'ultima prima pubblicazione'.

Era il primo giorno, la prima ora del primo giorno, e già avevo sentito la parola 'esami' riecheggiare una trentina di volte. Per tutti coloro che non hanno ancora sfiorato la soglia del quinto sarà probabilmente impossibile immaginare quanta ansia possa accumularsi in un mese, in una settimana, perfino in un solo maledettissimo giorno di scuola. – 259 giorni alla prima prova, sempre che la prima prova si tenga davvero il 17 Giugno, come sostengono certi rumors. 259 giorni che si susseguiranno scivolando lentamente, uno dietro l'altro, invischiando sempre più ogni maturando, facendolo sprofondare in un'ansia palpabile, infame quanto solo le sabbie mobili, arma di distruzione di massa o, se non altro, annullamento della sanità mentale di ognuno di noi. Potessi essere ipocrita, vi direi di rilassarvi, di credere a ciò che sostengono gli universitari riguardo la semplicità degli esami di stato. Ma sono una maturanda, il che sta a significare che vi auguro di sbagliare il più possibile, di cedere agli scleri, di affogare l'ansia nel cibo, nello sport, nello studio (questo sarebbe molto comodo, davvero), o nella scrittura (non è affatto il mio caso, eh), di perdere la concezione del tempo fissando il vuoto durante una qualunque lezione, e di darvi degli idioti per aver dimenticato di prendere appunti. Vi auguro di godervi al massimo quest'anno, che sia il primo, il secondo, l'ultimo o l'ennesimo. Vi auguro di sentire la vita che scorre all'interno di quelle quattro mura che, diciamocelo, per quanto odiate sono pur sempre la nostra seconda casa. Vi auguro il meglio, insomma. Citerei Suzanne Collins con un bel 'e possa la fortuna sempre essere a vostro favore', giusto per chiudere in bellezza, ma ho ancora un piccolo appunto da fare. Sappiamo tutti che 'a buon intenditor, poche parole'.

Bene, voglio dedicare queste poche parole a chi sta per affrontare l'ultimo anno con le sue grandi ambizioni, a chi comincia a pensare in grande seppur da una tenera età, e a chi sogna la grandezza, che sia per sé stesso o per la sua scuola. Auguro a voi di poter ricordare, in qualunque periodo dell'anno vi troviate, che se 'scuola =casa', allora 'studenti=famiglia'. Di qualunque sezione, età, sesso e schieramento essi facciano parte. Vi auguro di ricordare e di sentir rifluire nelle vostre vene quel sentore di fratellanza che l'anno scorso aveva dato alito a sorrisi sinceri. E, ripeto, ve lo auguro in qualunque periodo. A buon intenditor, poche parole. Un buon pomeriggio a voi, miei carissimi archimedini, e tanti auguri alla sottoscritta che, giusto oggi, diventa maggiorenne.

Federica Orlando

Redazione Blog34