Nizza. La "solitudine" della scuola davanti ai problemi della dispersione

Nizza. La “solitudine” della scuola davanti ai problemi della dispersione

Gianluca Santisi

Nizza. La “solitudine” della scuola davanti ai problemi della dispersione

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martedì 21 Dicembre 2021 - 08:53

Partecipata agorà del circolo Pd alla presenza di dirigenti scolastici, esperti e cittadini

NIZZA – Prima agorà del Circolo Pd di Nizza e primo confronto su un tema importante come “Le politiche per il sociale: emergenze e nuove povertà al tempo della pandemia”. In apertura Gaetano Scarcella, coordinatore del Circolo, ha evidenziato che l’iniziativa vuole rappresentare una occasione di ascolto, condizione necessaria affinché la politica possa fornire risposte concrete alle necessità dei cittadini. L’intervento del segretario provinciale Pd Nino Bartolotta si è soffermato sulla necessità di saper cogliere, dalle criticità che emergeranno dalla consultazione dei vari settori della società, l’occasione per costruire un grande piano capace di utilizzare al meglio le risorse del Pnrr.

I temi dell’incontro sono stati introdotti dall’assistente sociale Antonella Scarcella. Le relazioni sono state affidate a Maria Elena Carbone, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Alì Terme, Enza Interdonato, dirigente scolastico e coordinatrice Osservatorio dispersione scolastica di S. Teresa, ambito XIV Messina, Mariella Russo, insegnante O.P.T. Dispersione scolastica di S. Teresa, ambito XIV Messina, Maria Domenica Santoro, assistente sociale.

I lavori hanno messo in luce le nuove povertà educative, i numeri della dispersione scolastica, la “solitudine “dell’istituzione scolastica, che negli ultimi anni è stata, e lo è ancora, presidio di Stato, ed ha dovuto fronteggiare la crisi pandemica. Una crisi che ha soltanto messo a nudo l’inadeguatezza del sistema del welfare, ancora di tipo residuale, che interviene sulla riparazione del danno, piuttosto che sulla prevenzione e sull’educazione.

Le istituzioni scolastiche debbono fronteggiare problematiche che richiedono interventi sociali invece che scolastici. Le proposte scaturite dal dibattito prevedono una serie di iniziative come: migliorare l‘edilizia scolastica e prevedere l’apertura dei plessi anche nelle ore pomeridiane; creare un collegamento diretto tra le scuole ed il servizio sociale comunale; rendere visibili i ragazzi che rientrano nella fascia 16-18, che non frequentano la scuola superiore, che sono tenuti all’obbligo formativo, ma sfuggono ad ogni tipo di rilevazione; istituire servizi, piuttosto che lavorare per progetti.

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