I tre consiglieri del Pd hanno votato contro in Consiglio con questa motivazione. Interviene pure il capogruppo di Fratelli d'Italia Gioveni
MESSINA – Il Partito democratico ha votato “no” al bilancio consolidato. Ovvero, quello strumento che consente l’armonizzazione dei bilanci di partecipate e Comune. “Non possiamo votare una partecipata, Arismé, Agenzia per il risanamento e la riqualificazione della città, priva di contratto di servizio da quattro anni”, è stato evidenziato dal Pd. Così ha esposto la posizione dei tre consiglieri Dem, che si sono opposti pure all’immediata esecutività, il capogruppo in Consiglio comunale Felice Calabrò: “Il collega Villari (Gruppo Lega-Prima l’Italia, n.d.r.) si preoccupa delle responsabilità. Ovviamente, ci sono le partecipate super attive e con bilanci importanti in questo consolidato: Messina Servizi, Amam, Atm Spa e Messina Social City. Quest’ultima con più dipendenti del Comune stesso. In più, a mio avviso, una partecipata inutile come Patrimonio Messina Spa. E Arismé, una società della quale, alla luce della legislazione e degli interventi nella governance, potremmo pure fare a meno”.
“Slittano le assunzioni al Comune per il no a priori di 9 consiglieri”
Basile: “Nel 2025 a Palazzo Zanca 560 nuovi dipendenti” VIDEO
Ha continuato Calabrò: “Come evidenzia il collega Giuseppe Villari, è giusto domandarsi: votando il consolidato, che responsabilità ho? Il bilancio di Arismé è tornato indietro due volte perché manca un elemento essenziale. Come attestano le norme, il contratto di servizio è fondamentale. Un atto centrale per regolare i rapporti tra l’ente locale e la sua partecipata. Mi fa specie che i revisori dei conti non se ne siano accorti. Come li ha gestiti, Arismé, questi rapporti, senza il contratto di servizio? L’armonizzazione dei conti della partecipata rispetto a quelli del Comune ha bisogno del contratto di servizio. Io domando ai revisori: rispetto alla partecipata in liquidazione dell’ex Atm, abbiamo risolto le problematiche di dare e avere? Il sindaco dice, e ha ragione, che è sufficiente che il bilancio sia approvato dagli organi della società. Ma i rapporti tra il Comune e la partecipata sono regolati da un contratto di servizio. La partecipata agisce sulla base di regole dettate dal contratto di servizio. Se quel contratto di servizio non c’è, la partecipata come ha operato?”.
“Alla luce di strafalcioni evidenti, non si può sempre chiedere responsabilità al Consiglio”
E ancora: “Il sindaco ha lanciato la soluzione: la partecipata ha operato in continuità. Siccome Arismé un servizio l’ha dato, poi bisognerà sanare nella logica della disciplina dei debiti fuori bilancio. Ma io non mi sento di sanare nulla. Mi dispiace perché questo è un percorso, quello dei concorsi al Comune, figlio delle scelte di 32 consiglieri di rinunciare ai termini dei 20 giorni per lo studio di rendiconto. Quando si tratta di scelte responsabili, il Consiglio comunale c’è. Lo ha dimostrato. Ma alla luce di strafalcioni evidenti, non è pensabile che debba essere sempre responsabile”.
Gioveni (FdI): “Noi guardiamo al bene della città”
A sua volta, ecco la reazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni: “Col voto favorevole che ieri sera Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale ha espresso sull’immediata esecutività del Bilancio Consolidato che sarebbe servita per procedere già dall’1 novembre alle assunzioni dei 176 vincitori di concorso, abbiamo dimostrato ancora una volta il grande senso di responsabilità del nostro partito nei confronti della città al netto delle divergenze politiche con questa amministrazione”.
Con queste parole il capogruppo, a nome anche dei colleghi Dario Carbone e Pasquale Currò, intende evidenziare come “di fronte ad atti che determinano sia un beneficio di produttività per l’ente sia una risposta in termini occupazionali, i consiglieri di Fratelli d’Italia non si sottraggono alle proprie responsabilità guardando oltre gli steccati”.
“Ci dispiace constatare ad onor del vero – aggiunge Gioveni – che non vi sia stata in tutti i gruppi politici questa sensibilità. Riteniamo senza mezzi termini, infatti, che un conto sia il giudizio nel merito della delibera che politicamente può produrre un voto contrario o di astensione (come nel nostro caso) – prosegue il capogruppo – un conto siano gli effetti benefici che l’immediata esecutività della stessa avrebbe prodotto e rispetto ai quali, ribadiamo, non si può anteporre il colore politico, ed è per questo che abbiamo espresso il nostro voto favorevole”.
“Tuttavia – commentano ancora gli esponenti di FdI – oltre a ritenere stucchevole la nota del capogruppo di Basile Sindaco che all’improvviso si sveglia per richiamare alle responsabilità i colleghi, senza però mai proferire parola nel merito degli atti contabili, giudichiamo superficiale la gestione dei lavori da parte del presidente del Consiglio all’atto della votazione sull’immediata esecutività, che dall’alto della sua esperienza forse avrebbe potuto garantire meglio l’agibilità d’aula”.
“Esprimiamo comunque soddisfazione – conclude Gioveni – per il risultato ottenuto in riferimento alle assunzioni che a breve rafforzeranno l’organico di Palazzo Zanca. Soprattutto perché, come ha ricordato ieri sera il sindaco, questo Consiglio Comunale ha comunque contribuito negli ultimi anni a portare a compimento le procedure concorsuali, votando in tempo gli atti contabili necessari alla causa rinunciando ai termini dei 20 giorni previsti dal Tuel, Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.

Arisme pozzo che assorbe soldi comunali pagati con le mie tasse e con le tasse di tutti i cittadini che rispettano le regole, mai il comune va in aiuto di chi paga mutui esorbitanti a causa di forze che non puo controllare. Ribadisco come già commentato in un altro servizio che il comune dovrebbe aiutare anche chi ha comprato casa con i propri sacrifici togliendosi pane dalla bocca e verificare a chi sta regalando le case con i soldi miei e dei contribuenti. Verificate se a chi regalate la casa poteva comprarla togliendosi anche lui un po’ di pane dalla bocca