No al deposito nazionale di scorie radioattive. Il flash mob a Messina

No al deposito nazionale di scorie radioattive. Il flash mob a Messina

Emanuela Giorgianni

No al deposito nazionale di scorie radioattive. Il flash mob a Messina

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domenica 07 Marzo 2021 - 08:40

“Non possiamo permetterci di diventare la pattumiera dei rifiuti nucleari d’Italia in cambio di qualche posto di lavoro”

Giornata di mobilitazione regionale in Sicilia contro la costruzione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi. I Flash mob per dire no si sono svolti a Catania, Palermo, Messina e a Calatafimi-Segesta (in provincia di Trapani).

I flash mob

Alle 17 i manifestanti si sono disposti in piazza, distanziati gli uni dagli altri e con addosso tute protettive bianche che richiamano quelle utilizzate in prossimità di luoghi ad alta radioattività.

Quello della Sogin è stato promosso come un progetto partecipato in cui Regioni, Comune, enti, comitati e associazioni possono presentare osservazioni favorevoli o contrarie alla costruzione del deposito. In Sicilia cittadini, istituzioni ed esperti si sono da subito schierati contro e adoperati per motivare le ragioni del no: dall’elevata sismicità dell’isola, ai rischi per l’agricoltura; dalla vicinanza a luoghi di interesse naturalistico o culturale alla questione del trasporto.

La scadenza per le consultazioni – prevista per il 6 marzo – è stata posticipata. Il tempo a disposizione è passato da 60 giorni a 180.

“Non diventeremo la pattumiera dei rifiuti nucleari”

“Accanto alle osservazioni tecniche a cui stiamo lavorando grazie all’aiuto di esperti, vogliamo dare un segnale forte di mobilitazione popolare. Le comunità si sono espresse oggi in piazza: il nostro è un No fermo al deposito” afferma Francesco Gruppuso del Comitato Mai depositi radioattivi in provincia di Trapani. Il comitato ha organizzato oggi il Flash Mob davanti il Municipio di Calatafimi-Segesta, comune che rientra fra le aree selezionate dalla CNAPI.

“Continueremo la mobilitazione fino a quando non avremo la certezza che la nostra isola verrà esclusa. Non possiamo permetterci di diventare la pattumiera dei rifiuti nucleari d’Italia in cambio di qualche posto di lavoro” – continua Gianmarco Codraro di Ecologia Politica di Messina.

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