Caso Sindoni, asse Barrile - Le Donne? Interdonato ritira la delibera sulla decadenza

Caso Sindoni, asse Barrile – Le Donne? Interdonato ritira la delibera sulla decadenza

Danila La Torre

Caso Sindoni, asse Barrile – Le Donne? Interdonato ritira la delibera sulla decadenza

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giovedì 09 Febbraio 2017 - 10:27

Il giovane consigliere di Sicilia Futura ipotizza rapporti poco chiari tra la presidente del Consiglio comunale ed il segretario generale di Palazzo Zanca e ritira l'atto sulla decadenza della Sindoni, sollevando dubbi di legittimità. Comunica inoltre le proprie dimissioni dall’Ufficio di presidenza

Il caso Sindoni, che tiene banco in quel di Palazzo Zanca, si complica ulteriormente. Il consigliere di Sicilia Futura Nino Interdonato, che in qualità di vice-presidente del Consiglio Comunale aveva firmato come proponente la delibera che è all’ordine del giorno dell’Aula e su cui ieri è caduto il numero legale (vedi qui) ha deciso di ritirarla e pure di rassegnare le dimissioni da componente dell'Ufficio di presidenza. L'esponente del Civico Consesso solleva dubbi sulla legittimità dell’atto e lascia intuire che sia stato messo in mezzo per accordi poco chiari tra la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile ed il Segretario Generale Antonio Le Donne.

«A seguito di approfondimento, e tenuto conto del dibattito d’aula del 08.02.2017, lo scrivente proponente l’atto in oggetto, nella qualità di Vice Presidente Vicario ed in sostituzione del Presidente, assente in data 06.02.2017 per motivi di salute, comunica il ritiro della predetta proposta di deliberazione» scrive in una nota inviata alla presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, al sindaco Renato Accorinti, al Segretario Generale Antonio Le Donne, al vice Segretario Generale Giovanni Bruno, e per conoscenza all'Assessorato agli Enti Locali Ufficio Ispettivo e alla Procura della Repubblica di Messina

La delibera n.9 predisposta da Le Donne disponeva la decadenza della Sindoni in base alla sua ineleggibilità nel 2013 (al momento dell’elezione era infatti rappresentante legale di uno studio di analisi) in base all’art.9 della legge regionale 31 dell’86, ma Interdonato ricorda che «l’organo collegiale ha già espresso la propria volontà con tutte le conseguenze previste dalla legge», bocciando la decadenza (vedi qui).

Il provvedimento messo a punto dal segretario generale si basava su due fatti nuovi: un parere della Regione del 2 agosto, successivo alla votazione del Consiglio comunale; e la sentenza del Tribunale che dichiara ineleggibile la Sindoni, la quale ha tuttavia presentato appello, con conseguente sospensione degli effetti della sentenza.

A tal proposito, Interdonato spiega che «la deliberazione n.4/c del 01.08.2016, al di là del successivo parere del 02.08.2016 (comunque confermativo del precedente del 24.06.2016), non può essere oggetto di eventuale annullamento in autotutela. Invero, ai sensi del punto 4 dell’art.22 del D.lgs. 150/11 “il ricorso avverso le deliberazioni adottate in materia di eleggibilità deve essere proposto, a pena di inammissibilità, entro 30gg dalla data finale di pubblicazione della deliberazione, ovvero dalla data della notificazione di essa, quando è necessaria…”».

«Nella specie – continua – il Consiglio Comunale, avendo già deliberato sulla specifica questione di ineleggibilità, ha “consumato” la potestà in merito. Senza considerare che la deliberazione n. 4/c è sottoposta al vaglio dell’Autorità giudiziaria e, quindi, insuscettibile di essere modificata e/o annullata in sede amministrativa».

Interdonato ha ritirato il provvedimento e chiede all’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Regionale agli Enti Locali di emettere «un motivato parere e di attivare le necessarie azioni volte a verificare la legittimità degli atti posti in essere dalla Segreteria Generale del Comune di Messina. Si rivolge anche alla Procura della Repubblica di Messina sollecitandola «ad accertare la liceità delle azioni adottate».

Il giovane consigliere di Sicilia Futura comunica infine le proprie dimissioni e adduce come motivazione la «mancanza di imparzialità negli atti che si sottopongono al Consiglio Comunale, che rischiano di esporre un componente dell’Ufficio di Presidenza a conseguenze di diverso tipo, minando anche la credibilità personale dello scrivente».

A proposito del presunto asse Barrile – Le Donne , Interdonato si dice pronto a chiedere «chiarezza, anche nelle sedi opportune, sui rapporti intercorsi tra la Presidenza del Consiglio Comunale e la Segreteria Generale del Comune di Messina».

Nel frattempo, resta un dubbio: cosa succederà adesso? Il ritiro della delibera da parte del proponente chiude definitivamente il caso Sindoni o la delibera verrà nuovamente presentata dalla presidente Barrile?

Quel che è certo è che, in questa intricata vicenda, in ballo non ci sono solo i destini dei singoli, nello specifico della consigliera di grande Sud e del ricorrente Siracusano, quanto l’agibilità del Consiglio Comunale, i cui lavori potrebbero restare impantanati per settimane, mettendo a rischio anche la votazione sulla sfiducia e lasciando in stand-by la delibera che deve mandare in soffitta Messinambiene e dar vita alla nuova società di rifiuti.

Danila La Torre

4 commenti

  1. bene oggi non mangiamo x le dimissioni di INTERDONATO ma siti pi ridiri

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  2. bene oggi non mangiamo x le dimissioni di INTERDONATO ma siti pi ridiri

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  3. Cubsi vaddau si sabbau

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  4. Cubsi vaddau si sabbau

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