La quote delle categorie protette non sono ripettate al Comune. Lo denuncia Nello Pergolizzi

La quote delle categorie protette non sono ripettate al Comune. Lo denuncia Nello Pergolizzi

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La quote delle categorie protette non sono ripettate al Comune. Lo denuncia Nello Pergolizzi

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mercoledì 29 Agosto 2012 - 11:58

La legge numero 68 che disciplina l'assunzione obbligatoria presso la pubblica amministrazione delle persone appartenenti alle categorie protette non è adeguatamente applicata negli uffici pubblici messinesi. E' la denuncia del consigliere di FLI Nello Pergolizzi

“Al Comune di Messina le quote di assunzione delle cosiddette categorie protette non vengono rispettate”Lo denuncia il consigliere comunale di Futuro e Libertà Nello Pergolizzi, che rivela come la nostra amministrazione—come tanti altri uffici pubblici cittadini dalla Provincia all’Università— non sia in regola di fronte alla legge. La norma violata è quella numero 68 approvata nell’ormai lontano 1999, che disciplina l’assunzione obbligatoria presso la pubblica amministrazione di persone appartenenti ad una categoria che viene indicata, forse con poco tatto, “protetta”. Le assunzioni di queste persone dovrebbero riguardare il 7% rispetto all’intero organico di ogni ente, rispettivamente in quota 6% per i disabili e un 1% più generico che comprende orfani del lavoro e reduci di guerra. A Palazzo Zanca il numero complessivo dovrebbe arrivare a centoquaranta unità , ma attualmente, secondo i calcoli del consigliere Pergolizzi, ne sono impiegati solo cento con uno scarto negativo di quaranta persone a cui è stata preclusa la possibilità di avere un posto di lavoro previsto per legge. In deficit anche la provincia, a cui mancano venti unità per essere a norma. Pergolizzi ha annunciato nella conferenza stampa indetta stamattina che andrà avanti per fare chiarezza su questo episodio altamente discriminatorio, che sottolinea come la nostra città sia indietro per quanto riguarda l’attenzione alle problematiche del sociale. Per questo procederà con un esposto alla Procura della Repubblica, affinché vengano accertate le responsabilità e si rimedi a una situazione a dir poco incresciosa. Al di là delle valutazioni morali, però, pende sul nostro comune anche il rischio di subire un ingente danno erariale. La legge prevede, infatti, una multa per gli enti inadempienti, che equivale a 100 mila lire (oggi circa 50 euro)—essendo stata siglata nel 99 la legge ragiona ancora con la vecchia moneta nazionale — al giorno per ogni persona non aggiunta.
Le categorie protette hanno sollevato sempre dubbi e perplessità al pari delle quote rosa, ma ogni sorta di considerazione svanisce di fronte alla contingenza di applicare una norma dilegge che come tale va rispettata in modo integrale. A chi domanda se in un momento del genere il Comune di Messina possa permettersi di assumere altre quaranta persone — considerato che gli attuali dipendenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio di agosto —Pergolizzi risponde che la legge è legge e va rispettata e senza turbarsi per i problemi di bilancio commenta”vorrà dire che si procederà a tagliare qualche indennità a qualche assessore…”. (E.C.)

2 commenti

  1. puzza di bruciato 29 Agosto 2012 20:09

    E’ iniziata la campagna elettorale…. venghino signori venghino
    da quà a fine anno chissà quante persone verranno assunte!!!! Ma per favore…..

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  2. Vi sono presone inscritte nella graduatoria delle categorie protette che aspettano un lavoro da 20 anni, nell’indifferenza generale dei politici del clientelismo. La città di Messina non ha morale ne valori di sorta perché non rispetta la gente bisognosa, invalidi ed orfani. Messina si può definire una città civile?

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