Politica

Nuova Atm, tutto rinviato di due mesi. Cassa integrazione e stipendio “a rate”

Oggi doveva essere il giorno della nuova Atm spa. Il giorno del passaggio di testimone tra l’attuale Atm in liquidazione e la nuova società voluta dall’amministrazione De Luca. Invece tutto rinviato. I tempi sembravano già strettissimi nelle scorse settimane, quando erano iniziate le procedure per il trasferimento dei dipendenti. L’emergenza Coronavirus ha complicato inevitabilmente la situazione e dunque ieri la decisione di prendere altri due mesi di tempo. Lo ha deciso la giunta De Luca votando una delibera che proroga al 31 maggio l’attività dell’Atm in liquidazione.

Nuova Atm rinviata

I motivi riportati nella delibera sono diversi. Ovviamente le difficoltà a portare avanti le procedure in questa fase di forti restrizioni imposte dai decreti del Presidente del consiglio. Poi anche una serie di valutazioni economiche che avrebbero caricato sulla nuova Atm costi non sostenibili. Soprattutto per la gestione del personale. Considerato, infatti, che in questo momento l’Atm ha fortemente ridotto i servizi, così come previsto dai decreti ministeriali e dalle ordinanze regionali, e che anche gli incassi sono calati visto che sono sospese anche le Ztl, l’azienda ha chiesto di poter accedere agli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia”. Queste misure però non sarebbero valide per la nuova Atm perché sono destinate ai dipendenti assunti prima del 23 febbraio.  Dunque si continua con quella in liquidazione e scatterà la cassa integrazione per i dipendenti. 

A spiegarlo sono i commissari liquidatori Pietro Picciolo, Fabrizio Gemelli e Roberto Aquila Calabrò. “Stiamo mettendo in atto tutte le azioni a tutela dei dipendenti per l’accesso agli ammortizzatori sociali e per garantire il miglior servizio di trasporto pubblico per i prossimi due mesi per questa emergenza Covid 19”.

Stipendi

Gli stessi commissari comunicano “che in questa fase è stato necessario rimodulare alcuni aspetti amministrativi nei rapporti con la Banca tesoriera e con alcuni fornitori, oltre alla definizione contrattuale dei contratti di assicurazione dei mezzi e la loro proroga, per i quali è necessario garantire la copertura delle somme”. Per questo motivo però, anche se i commissari scrivono che è solo a scopo precauzionale, lo stipendio dei lavoratori per il mese di marzo sarà diviso in due. I dipendenti Atm, insomma, non avranno lo stipendio per intero. L’Atm garantisce il termine di pagamento entro la scadenza usualmente prevista, ovvero 10 giorni dalla fine del mese. E dice che sarà effettuato in due tranche di pari importo, una entro il 1 aprile 2020 ed una entro il 10 aprile. 

Una proroga che evidentemente ha trovato l’Atm in liquidazione a corto di liquidità, ma con l’esigenza di fara quadrare i conti tra stipendi, assicurazione dei mezzi e fornitori. 

Il messaggio

Il messaggio finale dei liquidatori si rivolge proprio a loro: «Ai dipendenti che con grande spirito di collaborazione ed abnegazione stanno permettendo alla azienda di rendere un servizio efficiente, anche in un momento cosi particolare, va il nostro massimo apprezzamento. Lavorare nell’interesse comune e nel rispetto dei diritti dei lavoratori è stato e sarà sempre un obiettivo che ci aiuta ad affrontare tutte le difficoltà che giornalmente si presentano».