Crocetta ter: Picciolo difende i colori messinesi, D'Alia ne piazza due

Crocetta ter: Picciolo difende i colori messinesi, D’Alia ne piazza due

Rosaria Brancato

Crocetta ter: Picciolo difende i colori messinesi, D’Alia ne piazza due

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mercoledì 29 Ottobre 2014 - 10:58

Varato il Crocetta ter restano alcune riflessioni. L'unico messinese in giunta è Maurizio Croce, indicato dai PdR. Ancora una volta è il gruppo Picciolo a difendere lo Stretto, ingranando la marcia e incassando un assessorato di peso. D'Alia sistema due pedine sue, Pizzo e Castronovo. Lo sconfitto è Crocetta, che ingoia diversi rospi e si prepara ad una gestione meno monocratica.

E’ stato battezzato come Crocetta ter, ma in realtà il termine “ter” non fa “onore” alla vera e propria girandola di assessori che si sono avvicendati alla guida del governo regionale in due anni. Tra dimissioni volute e “dimissioni suggerite”, rimpasti, sostituzioni in corso d’opera, Crocetta ha cambiato più assessori che Zamparini allenatori, e vi sono casi di assessori rimasti in sella per poche settimane, quando non per pochi giorni (vedi il caso di Antonio Fiumefreddo rimasto in carica appena il tempo di passare il testimone a Giusy Furnari). Nell’annunciare il Crocetta ter il Presidente della Regione ha dichiarato: “questo governo durerà tre anni” e, alla luce dei precedenti, non si capisce se sia una promessa o una minaccia. Domani la conferenza stampa, nello stesso giorno in cui l’Ars affronta la mozione di sfiducia al governatore. Dal Crocetta ter, al di là di eventuali sorti dei singoli assessori, un dato emerge chiaramente: per il governatore è una sconfitta, è la fine di due anni da “imperatore” con giunte fatte su misura e deleghe affidate ad assessori che rispondevano nei fatti direttamente a lui. Crocetta, sotto il fuoco incrociato del Pd e dei nuovi alleati è stato costretto a scendere a più miti consigli, a rinunciare alle fedelissime e ad accettare una sorta di “commissariamento” del governo nazionale, attraverso il nuovo assessore all’economia,scelto direttamente da Delrio. La seconda riflessione è tutta messinese, con Beppe Picciolo unico a difendere i colori giallorossi, ingranare la marcia, incassare un assessorato di peso e “politico”.

Ma andiamo per ordine, questi i neo assessori regionali del Crocetta ter: Alessandro Baccei, “il commissario” voluto da Renzi per far sì che la Sicilia possa spalmare in 10 anni il superdebito con lo Stato, da oltre 13 anni lavora con Ernst & Young e avrà la delega all’economia. Nino Caleca, avvocato penalista, è il “pomo della discordia” con Art.4 di Lino Leanza, che aveva messo sul piatto la richiesta di 2 assessori, alla luce degli 11 deputati degli gruppo Ars. Crocetta sostiene che l’avvocato di Cuffaro è vicino ad Art. 4 ma all’orizzonte si profila la guerra.

Cleo Li Calzi, quota Pd, coordinatrice del nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione, ex presidente di Sviluppo Italia Sicilia.
Vania Contrafatto, quota Pd, è sostituto procuratore a Palermo. Esperta di misure patrimoniali contro la criminalità organizzata. Mariella Lo Bello quota Pd-Megafono, è un “cavallo di ritorno”, spodestata dal Territorio con il varo del Crocetta Bis adesso ritorna in giunta. Antonio Purpura, quota Pd, professore ordinario di Economia del Turismo all'università di Palermo, si occuperà di Turismo. Sebastiano Bruno Caruso, quota Pd, docente di diritto del Lavoro all'università di Catania. A lui andrà la delega al lavoro. Marcella Castronovo, quota Udc, è stata vicesegretario generale di Palazzo Chigi nonché capo del dipartimento Sport della presidenza del Consiglio, dirigente del ministero dell'Economia e responsabile dei rapporti con le Autonomie locali del Viminale. Giovanni Pizzo,quota Udc, capo di gabinetto dell'assessorato alle Infrastrutture con l’assessore Turrisi e in precedenza vice-capo di gabinetto alla Funzione pubblica. Maurizio Croce, quota PdR, dirigente di Invitalia, chimico, commissario straordinario per gli interventi nelle zone a rischio idrogeologico. Confermati gli assessori Lucia Borsellino e Linda Vancheri.

Dando uno sguardo alla squadra, ancora una volta è toccato ai PdR di Picciolo mantenere salde le posizioni dei messinesi. L’unico assessore regionale messinese è infatti Maurizio Croce, (già indicato dai Dr in occasione del Crocetta Bis) e avrà una delega “pesante” come quella al Territorio, ovvero tre dipartimenti generali che si occupano di ambiente,foreste, urbanizzazione, difesa delle coste. Il gruppo Picciolo ingrana la marcia, incassa un assessorato di rilievo rispetto al precedente, indica un tecnico di chiara matrice politica perché vicino ai Dr sin dall’inizio e porta un messinese in giunta. “Secondo noi è l’uomo giusto al posto giusto- spiega Picciolo- Un tecnico di appartenenza politica che è stato con noi sin dal primo giorno e la prossima settimana lo presenteremo nella sede dei Dr proprio per sottolineare questa differenza. Crocetta ha riconosciuto il lavoro di mediazione che insieme al collega Marcello Greco abbiamo portato avanti in queste settimane. A livello regionale è stato Cardinale a tessere quei tasselli con Pd e gli altri partiti che alla fine hanno portato ad un governo che a nostro giudizio è di grande spessore e durerà”.

Se Messina guarda quindi Maurizio Croce per vedere quell’attenzione regionale che finora è venuta a mancare, se non con sporadiche apparizioni e promesse, altrettante speranze sono riposte in Giovanni Pizzo, che eredita la delega che è stata di Bartolotta prima e di Turrisi poi. Per gli assessori Udc c’è lo zampino di D’Alia, che indispettito dal diktat di Crocetta sull’azzeramento, con un colpo da maestro ha sostituito Turrisi con chi, Giovanni Pizzo, ha guidato il gabinetto negli ultimi 5 mesi. Pizzo è vicinissimo a D’Alia, che lo ha indicato in questi anni nei diversi ruoli e l’auspicio a questo punto è che continui, sul fronte infrastrutture e trasporti, quel cammino iniziato con successo dall’ex assessore Nino Bartolotta, che aveva interpretato appieno il ruolo nell’interesse della città. Sempre vicina a D’Alia è Marcella Castronovo, pertanto il presidente nazionale dell’Udc incassa due nomi ma qualche malumore interno al partito.

Il vero sconfitto è Crocetta, messo all’angolo dopo due anni a dir poco confusionari e caratterizzati da una gestione individualistica che ha causato attriti insanabili con gli alleati. Il governatore ha dovuto ingoiare diversi rospi, rinunciare alle sue pupille, Michela Stancheris, sua segretaria personale promossa ad assessore regionale al turismo e poi candidata alle Europee, e Nelli Scilabra, vicinissima a Giuseppe Lumia, studentessa universitaria fuori corso difesa strenuamente da Crocetta sia dagli attacchi del Pd che dalla mozione di sfiducia. “Nelli è un patrimonio politico a disposizione dei giovani siciliani” ha dichiarato Crocetta ieri, lasciando intendere nuovi ruoli in vista. Se per Crocetta la Scilabra è un po’ come i Templi di Agrigento non la pensano allo stesso modo né migliaia di giovani siciliani incappati nel Click day sonoramente fallito, né centinaia di dipendenti della formazione senza stipendi da mesi e mesi. Bizzarro poi il “recupero” della Lo Bello, fatta uscire dalla squadra ad aprile e rientrata adesso. Probabile poi che con la nuova giunta le deleghe siano affidate a tecnici più affini, come quella del lavoro al docente Caruso e a Purpura, ordinario di turismo, quella che è stata della Stancheris.

Crocetta paga gli scontri quotidiani con chi l’ha portato su quella poltrona, Pd e Udc ed una gestione nei primi due anni, che lo ha spinto a credere di poter fare a meno di una maggioranza stabile e di poter fare e disfare a piacimento. Alla fine, nonostante i proclami, ha dovuto accettare anche il “commissariamento” soft che Renzi e Delrio gli hanno messo sul piatto in cambio della rateizzazione decennale del debito. Ha dovuto finalmente dare risposte anche ai fedeli alleati del PdR del presidente Cardinale, ma rischia di perdere per strada il sostegno di parte degli Art,4 che di assessori ne volevano due, a scapito dei centristi. Non sappiamo quanto durerà il Crocetta ter e i singoli assessori, quel che sappiamo è che con ogni probabilità le ultime settimane hanno cambiato il clima nei rapporti tra governatore e alleati. Insomma, non sarà più un monocolore Crocetta né una sorta “di impero”. Quel che da messinesi e siciliani speriamo è che adesso almeno si cominci a lavorare sul serio. Finora, tra un assessore nuovo e un rimpasto, abbiamo visto solo chiacchiere.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. si si continuate a votare cari siciliani

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  2. si si continuate a votare cari siciliani

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