Recuperare e riqualificare l’area di Capo peloro: il “must” dell’amministrazione comunale

Recuperare e riqualificare l’area di Capo peloro: il “must” dell’amministrazione comunale

Recuperare e riqualificare l’area di Capo peloro: il “must” dell’amministrazione comunale

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martedì 10 Aprile 2012 - 09:07

Palazzo Zanca sembra voler definitivamente rimediare all'abbandono e al degrado di quei luoghi. Intanto, venerdì prossimo, il consiglio della VI Municipalità si riunirà per affrontare il tema del turismo e delle strategie di sviluppo del territorio

Dare una nuova immagine all’area di Capo peloro, una delle zone più belle e turisticamente più attrattive di Messina . Sembra essere questo il “must” dell’amministrazione comunale, soprattutto dopo il sopralluogo della scorsa settimana effettuato nella spiaggia di Capo Peloro per verificare lo stato dei luoghi, troppo spesso abbandonati al loro destino e caratterizzati da un livello altissimo di degrado. L’assessore alle politiche del mare, Pippo Isgrò, con il presidente della VI Municipalità, Enrico Ferrara, ha stilato una serie di interventi per migliorare tutta l’area sottostante il Pilone. Innanzitutto, saranno rimosse le piattaforme in cemento presenti sull’arenile, vecchie strutture di concessionari dei lidi rimaste abbandonate sulla spiaggia. Si è inoltre deciso di chiudere l’accesso alle aree demaniali con dei varchi costituiti da muretti in cemento e procedere alla risagomatura dei tratti disconnessi dell’intero arenile.

E’ stata inoltre confermata la priorità per il progetto di intervento manutentivo dell’area demaniale marittima adiacente a via Fortino a Torre Faro che l’Amministrazione comunale sta definendo. Il progetto – come si ricorderà – prevede oltre alla realizzazione di dissuasori che precludano l’accesso ad auto e moto nell’area demaniale marittima sottostante il “Pilone”, l’inserimento di opere di arredo urbano, a demolizione di manufatti precari esistenti e la realizzazione di un’aiuola circostante il cosiddetto “lanternino”. Nell’area di Capo Peloro infatti, ove sono stati liberati dalla sabbia i tre cannoni comunemente conosciuti come i “cannoni di Garibaldi”, nei mesi scorsi è stata recuperata anche un’antica postazione di segnalamento, ormai quasi del tutto scomparsa, che fu operativa quale segnalamento marittimo nello Stretto prima del 1935, anno in cui fu riattivata la lanterna di Capo Peloro, in disuso dopo il sisma del 1908. L’intendimento è di ricostruire la struttura, costituendo insieme ai tre cannoni, un momento espositivo per ricordare le vicende del particolare sito sullo Stretto di Messina. Il segnalamento marittimo doveva costituire, per i naviganti dello Stretto di Messina, un punto di riferimento per condurre in sicurezza la navigazione, in vista di una zona particolarmente insidiosa della costa per le forti correnti marine presenti.
La torre del faro di Capo Peloro è sempre stata infatti, anche per tali motivi, uno dei più importanti del Mediterraneo ed è fatta risalire al XII secolo, anche se l’estrema punta della Sicilia potrebbe essere stata sede di segnalamento marittimo in epoche più remote.

Il consiglio della VI Municipalità, intanto venerdì 13, alle ore 9.30, nella sede civica di via Consolare Pompea a Ganzirri, si riunirà per affrontare i temi del turismo e le strategie del suo sviluppo nel territorio. Alla riunione interverranno gli assessori allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio ed alla mobilità, Melino Capone.

7 commenti

  1. Non sarebbe sbagliato cominciare con l’eliminazione/smontaggio del pilone ed opere annese per liberare una grande area che potrebbe essere usata molto meglio quale spiaggia libera e/o a concessione estiva per un lido e/o a fine turistico.

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  2. Prima di qualsiasi opera di ripristino urbano a fini turistici, deve ritornare la legalità, intesa come rispetto della viabilità stradale, rispetto delle aree adibite al parcheggio e non,pulizia reale della spiaggia e del suo controllo, specie nella stagione estiva.Regolamentazione reale e imposta con sanzioni ,dello spazio adibito ad attività di pesca e attività balneari. Insomma se volete il turismo cari assessori, prima andate a studiare le più banali regole e poi vi occupate del Faro, altrimenti si trasforma tutto in uno scempio come quello fatto per la riqualificazione o la ricollocazione dei frangiflutti!!!

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  3. Ritengo che chiunque non possa che essere d’accordo con una riqualificazione dell’area ma inviterei i nostri amministratori a riflettere sul fatto che ogni intervento debba garantire un congruo numero di parcheggi (con ordine, pulizia, rispetto, ecc.). Ma se, altrimenti, saranno solo aiuole, magari come quelle che “abbelliscono” la nostra città, cronicamente trascurate, tutto sarà presto vecchio e sporco e, in più, non “sostenibile” dai possibili fruitori e consumatori dei servizi.

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  4. Via le auto e i motorini da Capo Peloro, area pedonale. Si imponga di lasciare le auto fuori da Torre Faro. Si costruisca se è il caso un parcheggio multipiano appena fuori da Torre Faro, via lo schifo all’area seaflight. Che si arrivi a piedi e con apposite navette messe a disposizione dall’ATM. Che si abbatta il seaflight e se ne ricavi un area libera da poter usare per manifestazioni o semplicemente LIBERA!!!!
    Il turismo si ottiene con la civiltà, non con i motorini posteggiati sulla pedana che porta al mare! E la civiltà si ottiene con il controllo e con la repressione quando serve. In estate non si vedono vigili urbani a Capo Peloro neanche a pagarli, e neanche polizia proviciale o altro!! Vergogna!!!!!
    Il Pilone dovrebbe emergere in un ambiente risanato, non dovrebbe avere sotto di lui un casermone abbandondonato e centinaia di auto.
    I Messinesi imparino il rispetto e il camminare senza auto.

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  5. Condivido ed aggiungo che l’attività sanzionatoria va fatta sopratutto a quei cittadini incivili che “violentano” questa città. A Messina, è inutile costruire spazi di aggregazione se non si sanzionano i cittadini che sporcano e vandalizzano qualsiasi cosa. Se non passa il concetto che chi sporca o chi rompe paga, non cambierà mai niente

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  6. Se recuperare quella zona significa fare le porcherie della volta precedente…vedi i canneti x ricostruire le dune, (nu schifu), l’apertura del sotto pilone divenuto pisciatoio x cani,(al buio è meglio nn passare), realizzare aiuole inutili ma utili solo a raccogliere immondizia….senza creare l’ombra di un parcheggio x bici e moto, levateci mano!

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  7. NON NE VALE LA PENA:
    MI VISTO PUBLICATO UN MIO COMMENTO.

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