Piano di riequilibrio da 10 a 20 anni: il Consiglio comunale dice sì

Piano di riequilibrio da 10 a 20 anni: il Consiglio comunale dice sì

Danila La Torre

Piano di riequilibrio da 10 a 20 anni: il Consiglio comunale dice sì

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domenica 14 Gennaio 2018 - 13:11

L’aula ha approvato anche l’emendamento proposto da Santalaco, con il quale è stato deciso di rendere flessibile il periodo di prolungamento del piano in base alle reali esigenze dell'ente

E’ servita una seduta domenicale per dare via libera alla delibera con cui la giunta Accorinti ha proposto di prolungare la procedura di riequilibrio. Dopo la seduta di ieri, andata a vuoto perché al momento di votare il primo emendamento è caduto il numero legale, il Consiglio comunale è infatti tornato a riunirsi questa mattina e ha votato favorevolmente il provvedimento con cui l’ente esprime formalmente la volontà di rimodulare, ancora una volta, il piano di riequilibrio, estendendo il periodo di attuazione ad un massimo di 20 anni, in ossequio a quanto previsto dagli artt. 888 e 889 della Legge di Bilancio 2018 varata dal Governo nazionale.

Al momento del voto erano presenti in aula 20 consiglieri comunali. 12 hanno votato favorevolmente: Carlo Abbate e Libero Gioveni (Gruppo misto); Cecilia Caccamo, Maurizio Rella e Ivana Risistano (CMdb); Claudio Cardile, Gaetano Gennaro e Giuppi Siracusano (Pd ); Peppuccio Santalco (Felice per Messina area Forza Italia); Giovanna Crifò e Pippo Trischitta (Forza Italia); Benedetto Vaccarino (Grande sud area Forza Italia). Si sono espressi in maniera contraria: Daniele Zuccarello (Gruppo Misto) e i tre consiglieri di Sicilia Futura Nino Carreri, Nino Interdonato e Santi Sorrenti. Quattro gli astenuti: la presidente Emilia Barrile, la consigliera del Pd Antonella Russo, Franco Mondello (Centristi per la Sicilia) e Simona Contestabile (Progressisti democratici, area Forza Italia ).

Con la votazione di oggi abbiamo espresso la volontà di estendere il periodo di attuazione del piano, aderendo a quanto previsto dalla legge di Bilancio, nel contempo abbiamo chiesto e ottenuto dall’amministrazione Accorinti l’impegno di condividere con il Consiglio comunale la stesura del nuovo piano per entrare nel merito delle questioni e capire nel dettaglio quali modifiche saranno apportate”, ha commentato alla fine dei lavori il consigliere del Pd Gaetano Gennaro, convinto che questo passaggio sarà positivo anche per la prossima amministrazione, "io mi auguro a guida Pd, "la quale – ha spiegato – avrà la possibilità di apportare ulteriori migliorie nei 90 giorni successivi all'insediamento".

"Dopo averlo votato convintamente la prima volta e dopo aver votato favorevolmente anche la prima rimodulazione, non potevo sottrarmi nel votare oggi favorevolmente anche l'adesione alla nuova rimodulazione del piano di riequilibrio, importante possibilità data alla nostra città dal Governo di rendere più sostenibile il piano”, il commento a caldo del consigliere Gioveni.

Nino Carreri, capogruppo di Sicilia Futura – che non ha votato la delibera – ha invece attaccato duramente il sindaco: “Accorinti ha tradito i suoi elettori, aveva promesso che avrebbe dichiarato il dissesto per punire quelli che c’erano prima e invece ha continuato a perseguire la strada del riequilibrio probabilmente per garantire quelli che c'erano prima. Noi abbiamo votato favorevolmente la prima manovra, ma a distanza di 4 anni noi il piano di riequilibrio che abbiamo approvato la prima volta non lo conosciamo, non sappiamo che effetti ha prodotto e ora ci chiedono di spalmare in 20 anni un debito. Un buon padre di famiglia se ha i soldi paga, non estende il debito in 20 anni lasciandolo sulle spalle dei figli”.

L’aula ha approvato anche l’emendamento proposto da Santalaco, con il quale è stato deciso di rendere flessibile il periodo di prolungamento del piano, il cui tetto massimo imposto dalla legge è 20 anni. Con questa modifica si chiede infatti all’amministrazione di valutare quanto tempo sarà concretamente necessario al Comune di Messina per risanare le proprie casse e limitare il prolungamento della manovra finanziaria al periodo strettamente indispensabile.

L’amministrazione Accorinti avrà adesso 45 giorni di tempo per procedere alla rimodulazione del piano e tornare nuovamente in Consiglio comunale.

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