“Rfi non basta, serve anche Ustica Lines”. L’Orsa organizza un sit in davanti alla Prefettura

“Rfi non basta, serve anche Ustica Lines”. L’Orsa organizza un sit in davanti alla Prefettura

Ma. Ip.

“Rfi non basta, serve anche Ustica Lines”. L’Orsa organizza un sit in davanti alla Prefettura

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martedì 09 Dicembre 2014 - 08:56

Giovedì, a partire dalle 9, una rappresentanza di lavoratori marittimi e pendolari dello Stretto rivendicheranno il diritto alla mobilità e all’occupazione con l’auspicio di essere ricevuti dal prefetto per esporre la proposta

Il 31 dicembre scadrà l’ennesima proroga a Bluferries e Ustica Lines per il collegamento veloce nello Stretto. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha assicurato che, in attesa del nuovo bando, il servizio sarà garantito dai mezzi Rfi. Una notizia buona solo in parte, per due motivi: il primo è che la flotta è composta da quattro mezzi, dei quali solo due in linea alternativamente; il secondo è che non c’è traccia di una soluzione per i 57 lavoratori e il servizio offerto da Ustica Lines, la linea diretta con Reggio.

Ed allora l’Orsa torna in campo lanciando una nuova proposta a tutela di lavoratori e pendolari. Il sindacato si rivolge al prefetto Stefano Trotta, non ritenendo più il Comune un interlocutore valido dopo i falliti tentativi di concertazione.

In una nota congiunta, il segretario regionale Mariano Massaro, il segretario provinciale del settore trasporti, Michele Barresi, ed il consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello, che condivide e sottoscrive la proposta, spiegano che “per mantenere l’attuale frequenza dei collegamenti servirebbero cinque mezzi Rfi, non solo due. Alla luce di questi fatti, risulta fondamentale coinvolgere Ustica Lines che, in vista di scadenza della seconda proroga al 31 dicembre prossimo, ha annunciato la cessazione del servizio ed il licenziamento di ben 57 marittimi”.

Se dunque Rfi non è in possesso di mezzi sufficienti, per garantire la continuità territoriale, “sarebbe opportuno riorganizzare il Consorzio Metromare (Bluferries & Ustica Lines) – riprende l’Orsa – che, al netto di alcune controversie sugli orari di lavoro ed i livelli salariali, è stato un’esperienza funzionale per la comunità dello Stretto ed ha creato significative opportunità di lavoro”.

Una rappresentanza di lavoratori marittimi e pendolari dello Stretto rivendicheranno il diritto alla mobilità e all’occupazione con un sit in nello spazio antistante alla Prefettura, giovedì 11 dicembre, a partire dalle 9, con l’auspicio di essere ricevuti dal prefetto per esporre i dettagli della proposta.

2 commenti

  1. Nicolò D'Agostino 9 Dicembre 2014 20:38

    Il Consorzio Metromare nasce a seguito di una gara pubblica di RFI, per partecipare alla gara pubblica della Metropolitana dello Stretto. Figghioli… Il rischio che si corre con la soluzione Metromare é di ingarbugliarsi in contenziosi legali tra imprese. Non a caso parlavo di un Consorzio dello Stretto, tra pubblico e privato. Una sorta di “rilancio” e di Convention tra interessi sociali ed economici. I Sindaci invitano le imprese operanti nell’area dello Stretto per una soluzione di continuità territoriale, di cui il Ministro ne deve prendere atto. Così si superano i paletti delle norme europee. Il sindacato non è solo lotta ma intelligenza politica, per soddisfare i bisogni degli ultimi, per farli diventare penultimi. Auguri

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  2. Nicolò D'Agostino 9 Dicembre 2014 20:38

    Il Consorzio Metromare nasce a seguito di una gara pubblica di RFI, per partecipare alla gara pubblica della Metropolitana dello Stretto. Figghioli… Il rischio che si corre con la soluzione Metromare é di ingarbugliarsi in contenziosi legali tra imprese. Non a caso parlavo di un Consorzio dello Stretto, tra pubblico e privato. Una sorta di “rilancio” e di Convention tra interessi sociali ed economici. I Sindaci invitano le imprese operanti nell’area dello Stretto per una soluzione di continuità territoriale, di cui il Ministro ne deve prendere atto. Così si superano i paletti delle norme europee. Il sindacato non è solo lotta ma intelligenza politica, per soddisfare i bisogni degli ultimi, per farli diventare penultimi. Auguri

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