Ogni giorno un messinese si sveglia e si domanda quale emergenza affronterà

Ogni giorno un messinese si sveglia e si domanda quale emergenza affronterà

Marco Olivieri

Ogni giorno un messinese si sveglia e si domanda quale emergenza affronterà

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giovedì 11 Maggio 2023 - 11:00

7 giorni d'ordinaria follia tra isole pedonali troncate, caos viabilità con bypass Baglio e viadotto Ritiro, nell'eterna attesa del porto di Tremestieri

MESSINA – Caro diario, qui ogni giorno è una giungla quotidiana. Se “ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa”, così a Messina ogni giorno ci si sveglia e ci s’interroga inquieti su quale emergenza si dovrà affrontare. Tra precarietà, perenne incertezza e troppo spesso rassegnazione. Si tratta quasi di una via Crucis, comica se non fosse tragica. Anzi tragicomica.

Viadotto Ritiro: la Toto costruzioni sospende i lavori. Non avevamo fatto in tempo ad assistere ai continui colpi di scena con al centro il bypass Baglio, tra riapertura, stop dovuto a un incidente e riavvio, che questa fiction chiamata Messina continua a offrire ennesime occasioni per constatare un’elementare verità: come infrastrutture e viabilità siamo all’anno zero. Ma, per sopravvivere, facciamo finta di dimenticarlo. Per poi scoprire, alla prima fila in autostrada o alla prima pioggia torrenziale, che siamo una città inadeguata a tutto. Da rifondare. Da ricostruire.

Attendiamo il porto di Tremestieri, concepito una quindicina d’anni fa, E la liberazione dai tir in pieno centro città, vecchia battaglia di Saro Visicaro e di un comitato appassionato. E ancora: lavoro e diritti, giustizia sociale e sviluppo economico e sociale, culturale e ambientale. Stiamo sognando? Prima o poi la politica dovrà tornare a occuparsi con più attenzione della qualità della vita quotidiana delle persone. Il tutto senza che ogni giorno si abbia bisogno di una petizione per salvare la cardiochirurgia pediatrica a Taormina, ad esempio. Passiamo il tempo nel tentativo di salvare qualcosa – la sanità e la scuola pubbliche, la Costituzione e così via – e perdiamo così la possibilità di utilizzare le energie al meglio per attuare davvero i valori costituzionali, per cambiare in meglio una società che fa acqua da tutte le parti.

A Messina, ad esempio, una città a rischio desertificazione, senza occupazione e senza un rilancio concreto in prospettiva, si perde tempo a sospendere nei giorni feriali l’isola pedonale. Come abbiamo scritto, caro sindaco, gli sforzi per avviare un progetto lungo dieci anni di città a misura di pedone devono essere accompagnati da passi in avanti. E non da quelli del gambero. Riempiamo l’isola del viale San Martino, e le altre che verranno, d’iniziative artistiche, culturali, sociali e commerciali. Cambiamola, questa mentalità, senza pensare che il mondo si riduca a un’auto e a un parcheggio in doppia fila.

Le istituzioni facciano la loro parte e anche noi cittadini sforziamoci di trovare le ragioni dello stare insieme come comunità. In attesa dell’ennesima emergenza, che non è tale perché non è imprevista, e anzi è la normalità, il non rassegnarsi al tirare a campare è il primo atto rivoluzionario. Il non fare finta che tutti i disagi quotidiani siano qualcosa di scontato e inevitabile è il primo passo per non chiudersi nella gabbia della rassegnazione. Siamo realisti: impariamo a pretendere e a realizzare l’impossibile. Solo così diventerà possibile.

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2 commenti

  1. la chiosa finale “il non rassegnarsi al tirare a campare è il primo atto rivoluzionario” è strepitosa! E’ un mantra che si sente in questa città da decenni. Ogni qualvolta si arriva alla canna del gas ( e questa città e i suoi cittadini lo sono e gli esempi non sono solo quelli descritti dal Dr. Olivieri se ne potrebbero citare a iosa!!!!!) e ci si sente soffocare si tenta di richiamare i messinesi al loro “istinto di sopravvivenza” o se preferite un termine politically correct: “senso civico”. Il punto vero della questione è però come organizzare e governare, un non più procrastinabile, dissenso civile organizzato? Dopo una ragionata desertificazione di ogni qualsivoglia forma di dissenso è tutto un muro di gomma e la rassegnazione e il “girarsi dall’altro lato” è l’unico atteggiamento di difesa che molti cittadini messinesi sono costretti ad assumere giorno per giorno per evitare danni seri alla propria salute mentale. Il governo locale degli ultimi anni, abile solo nell’acquisire il consenso di larga parte dei messinesi, ha poi dato il colpo di grazia a questa comunità. Ergo? Ad ognuno di noi che restiamo ancora in questa città ci si impone una seria e concreta riflessione

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  2. L’ articolo è un esempio di come si faccia un mazzo di cavoli e finocchi, mettendo insieme emergenze vere( i lavori interrotti sull’ autostrada, il porto di Tremestieri mai finito, il rischio della chiusura della chirurgia pediatrica di Taormina)con ciò che emergenza non è come la revoca della chiusura di un tratto del viale S.Martino, erroneamente definita ” isola pedonale “.Personalmente trovo saggia la decisione di limitare tale chiusura- pedonalizzazione al fine settimana, quando molta gente non lavora e circolano meno auto. Se non si fosse pieni di pregiudizi, si sarebbe notato che durante la settimana nessuno passeggiava nella zona ” pedonale” mentre nelle strade circostanti il traffico era più intenso e disordinato. Quindi mi sembra giusto che si faccia questo esperimento. Appartengo ad una generazione che ha passeggiato in su e in giù sugli ampi marciapiedi del Viale, senza che ci desse fastidio il contemporaneo passare delle auto. E non capisco questo accanimento nel voler cambiare ” la mentalità” di una popolazione in gran parte anziana; piuttosto ci vedo la volontà di relegare in casa chi non è in grado di muoversi a piedi o con mezzi pubblici. Per svolgere iniziative culturali, artistiche…esistono già piazza Cairoli, piazza Duomo e altri luoghi più appropriati, come i vari forti e le ville comunali. Non è quindi necessario creare una strozzatura nella principale arteria cittadina. La prima base della civiltà è il rispetto dei diritti di tutti, e la prima dimostrazione di intelligenza è il non essere conformisti ,e saper valutare pro e contro di ogni scelta

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