Isole ecologiche, work in progress. Per il personale di Messinambiente e Ato si spendono 25 milioni

Isole ecologiche, work in progress. Per il personale di Messinambiente e Ato si spendono 25 milioni

Francesca Stornante

Isole ecologiche, work in progress. Per il personale di Messinambiente e Ato si spendono 25 milioni

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giovedì 16 Gennaio 2014 - 02:15

Il Comune sta lavorando per rendere operativi al 100% i cinque centri di raccolta, anche in vista delle riduzioni di cui potranno beneficiare i cittadini. Non si spengono i riflettori sui costi dei servizi. La consigliera Antonella Russo presenta una proposta di delibera che indica i passaggi salienti per il sistema porta a porta.

Se si prova a mettere da parte almeno per un attimo il polverone di polemiche sulla Tares, ciò che sicuramente resta è il fatto che sulla scia della nuova tassa che ha svegliato i messinesi si è prepotentemente riacceso il dibattito sui rifiuti. L’amministrazione Accorinti lancia la sfida e punta al cambiamento radicale nella gestione del settore, i progetti sono tanti e importanti, i risultati si inizieranno a vedere nel tempo e ne trarrà beneficio tutta la collettività. Nel frattempo però la Tares brucia e la prima scadenza è ormai alle porte. Tra proposte, critiche, proteste, suggerimenti, ciò su cui l’amministrazione si sta adesso concentrando sono gli aiuti per le famiglie disagiate che dal 1 al 28 febbraio potranno presentare domanda presso il Dipartimento Servizi Sociali, ma anche l’avvio di quel sistema virtuoso che a partire dal prossimo anno potrebbe far risparmiare cifre importanti sul costo dei rifiuti. Gli occhi sono puntati sulle isole ecologiche. Le cinque strutture presenti sul territorio cittadino non sono ancora stare dotate di sistemi informatizzati e non in tutti i centri funzionano le bilance. Da Messinambiente rassicurano però che anche i registri attualmente usati verranno presi in considerazione per conteggiare gli eventuali sconti di cui beneficeranno i cittadini virtuosi. L’assessore Daniele Ialacqua però vuole al più presto mettere le strutture in condizione di funzionare al 100%, la spesa ammonta a circa 40 mila euro, la gestione è nelle mani di Messinambiente che le ha avute “in affitto” dall’Ato, dunque si devono solo concordare tempi e modalità di intervento. Ma bisogna non sprecare tempo.

In ballo c’è anche la costituzione della nuova Aro, in attesa della più complessa Srr, ci sono i costi del servizio, tanto criticati, ci sono i “tagli” che proprio questa amministrazione vuole operare a partire dal quel piano finanziario che ha scatenato tante polemiche. L’assessore Ialacqua è certo che si potrà andare molto oltre il milione e ottocento mila euro che già in questi mesi l’amministrazione è riuscita a decurtare operando economie di spesa in alcuni servizi come la manutenzione delle ville, lo smaltimento rifiuti, il trattamento della differenziata, il mancato acquisto di mezzi e attrezzature per i quali ad esempio erano stati previsti 350 mila euro, ma non dalla pulizia spiagge come invece aveva inizialmente spiegato l’assessore. Più difficile sarà incidere sui costi del personale che tra Messinambiente e Ato3 ammontano a circa 25 milioni di euro. L’assessore Signorino nei giorni scorsi ha spiegato che si stanno valutando alcune ipotesi che porterebbero al pensionamento alcuni dipendenti di Messinambiente, operazione che farebbe risparmiare tra i 300 e i 500 mila euro annui, ma al momento è difficile fare previsioni.

Intanto, una proposta arriva dalla consigliera comunale Antonella Russo. L’esponente del gruppo misto ha preparato una delibera che approderà in Consiglio comunale e che si pone esattamente in linea con quel cambiamento che intende portare avanti l’amministrazione Accorinti. In vista della costituzione dell’Aro e del relativo Piano di intervento, la consigliera propone di puntare soprattutto sul sistema del porta a porta che in altre città italiane ha dato risultati importanti in termini di differenziata e che potrà essere la chiave di volta per abbattere i costi.

“La raccolta di prossimità (porta a porta o domiciliare integrata) si fonda sulla responsabilizzazione dell’utente, con ricadute positive sul decoro urbano per la scomparsa del cassonetto stradale, sulla qualità del rifiuto per la tracciabilità della sua provenienza e sulla emersione dei soggetti conferitori” spiega Antonella Russo. Nel documento vengono poi elencati tutti i passaggi che l’amministrazione dovrà compiere per introdurre un sistema che finalmente possa portare a Messina una gestione virtuosa. “Dovranno essere indicate nel Piano per tutte le frazioni riutilizzabili, carta, cartone, vetro, multi materiale, le azioni concrete che da subito andranno attuate sia per i rifiuti di provenienza domestica sia per i rifiuti di provenienza dal circuito commerciale; deve essere prevista con le medesime modalità la raccolta della frazione umida, che da subito deve essere effettuata per la grande distribuzione, la ristorazione, i mercati, il circuito commerciale, per essere immediatamente estesa anche a tutta la utenza domestica; si deve prevedere la progressiva trasformazione, a partire da subito, della raccolta di tutti i tipi di rifiuto domestico, incluso quello organico, da raccolta stradale a raccolta di prossimità, ovvero porta a porta; si deve indicare, con dettagliata articolazione, la gestione degli impianti per il trattamento,recupero o smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e lo stato di attuazione delle realizzazioni in corso o in progettazione; individuare, nel Piano, ai fini della sottoscrizione del contratto di servizio con il Gestore, modalità concrete di introduzione di meccanismi di premialità e incentivazione per la raccolta differenziata; stabilire specifici provvedimenti con i quali l’Amministrazione comunale renda obbligatorio l’adeguamento di regolamenti condominiali alle modalità di raccolta differenziata; prevedere campagne informative e premiali finalizzate al trattamento domestico del compostaggio della frazione umida, attraverso la diffusione delle appropriate attrezzature, così come già avviate da ATO ME 3.

Antonella Russo ricorda che moltissimi comuni, grandi e piccoli, in tutta la Nazione, hanno avviato un’azione di promozione del servizio di raccolta porta a porta del rifiuto domestico e che tale azione si è rivelata un risparmio per le amministrazioni e i cittadini e che è interesse di tutti giungere ad una progressiva riduzione dei tributi per la gestione dei rifiuti tramite la riduzione del costo della raccolta dei rifiuti. Con questo atto il Consiglio potrà decidere se indicare questa via all’amministrazione comunale.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. 25 milioni di euro.

    Il personale è intoccabile: vota.

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  2. no vabbè ma a messina non esistono il clientelismo e il voto di scambio

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  3. Inizierei a dotare i condomini di cassonetti “differenziati”. Non capisco perché bisogna differenziare solo se conviene. Quello che è un dovere diventerebbe un “piacere facoltativo”?
    L’unico ostacolo alla differenziazione è dover conferire la “munnizza differenziata” nelle fantasmatiche isole ecologiche.
    Ma eliminato questo ostacolo NON VEDO LA RAGIONE PER PREMIARE chi differenzia invece di “PUNIRE educando” chi chi non lo fa.

    E’ la solità mentalità italiana che consiste nel trovare eccezionale quello che dovrebbe essere la normalità. La mentalità che ha portato in passato a porre i cassonetti “differenziati” accanto a quelli “indifferenziati” con il risultato che si è visto.

    A parte che il sistema di “premio” non è attuabile agevolmente, con il “porta-a-porta” e ci saranno sempre cassonetti “differenziati”, il “premio” già consisterebbe nel fatto che te la vengono a prendere vicino casa.

    La “personalizzazione della munnizza” sarebbe un’assurdità deresponsabilizzante.

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  4. IL personale in eccesso (perché non è vero che c’è carenza di personale) può essere utilizzato nel trattamento della differenziata e potrebbe così coprire il proprio costo.

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  5. L’idea che debba essere il cittadino a portare la spazzatura al deposito è una delle più ignobili str……te che mai mente umana abbia potuto pensare.
    La spazzatura va raccolta nei bidoni, che devono essere svuotati nei compattatori.
    Come viene fatto nelle città serie.
    E messina (con la minuscola) non è tra queste.
    Speriamo nel ricordo.
    George.

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  6. puzza di bruciato 16 Gennaio 2014 11:52

    Qualcuno si è domandato i terreni dove sorgono isole ecologiche chi è il proprietario? Oppure chi era, e a che infausto prezzo sono stati venduti o affittati al comune…

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