La mostra fotografica "Blu" a Taormina

La mostra fotografica “Blu” a Taormina

francesco musolino

La mostra fotografica “Blu” a Taormina

martedì 24 Aprile 2012 - 12:55

Blu”. E’ l’icastico titolo scelto da Salvatore Tudisco per la sua mostra di fotografie e di “sculture” di ferri, legni, lamiere e pietre – “cercati” e raccolti sulle spiagge tra Taormina e Siracusa – che si inaugurerà sabato 28 aprile, alle ore 18:00, presso la “Sala Giovanni Di Giovanni” della Biblioteca Comunale di Taormina per terminare domenica 13 maggio.

Tocca, così, al taorminese “doc” Tudisco, architetto, docente di “Beni storico-artistici” presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, curatore di mostre d’arte, già collaboratore del critico d’arte Italo Mussa, del fotografo Carlo Orsi e dello scultore Arnaldo Pomodoro, mettere la parola “fine” al corposo cartellone culturale“OMAGGIO a TAORMINA” che, organizzato dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, si è dipanato, con la partecipazione di oltre un centinaio di artisti coinvolti, per oltre sette mesi riempiendo i più belli gioielli architettonici taorminesi di mostre di pittura, fotografia, installazioni, concerti, seminari ed incontri culturali riportando vasti consensi di pubblico e positivi apprezzamenti dalla stampa e dalla critica del settore.

Una mostra, quella di Tudisco, che sa di salsedine e parla siciliano. Le sue fotografie ritraggono prevalentemente luoghi siciliani, il punto dal quale, e attorno al quale, l’artista si è mosso per dare senso alla sua ricerca: ed il suo occhio, e quello della sua macchina fotografica, vanno oltre la superficie degli scenari metropolitani che tutti i giorni siamo abituati a guardare con superficialità. Le “sculture” hanno per protagonisti pezzi di legno contorto, di ferro, pietre, modulati e “ritoccati” dalla forza degli elementi: le onde del mare, lo sferzare dei venti, lo sfregare della sabbia… L’artista salda, scava, assembla gli elementi… Nascono così pesci, figure umane, maschere ed in quei volti di legno, di pietra e metallo arrugginito si intravvedono le chiome e le fessure degli occhi per superare la barriera del visibile. E trovare il significato de “l’altrove”.

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