Convalidato il fermo di Giuseppe Cordici, agente di commercio. Dietro il delitto una lite legale per un terreno
Milazzo – Secondo gli investigatori è lui l’assassino di Salvatore Italiano, l’84enne trovato morto in una stradina di Milazzo, lo scorso 10 luglio. Giuseppe Cordici, agente di commercio sessantenne, è in cella con l’accusa di omicidio volontario. Contro di lui ci sarebbero le immagini delle telecamere di zona, analizzate dagli investigatori, che lo riprendono in compagnia di Italiano il giorno della scomparsa, sia nei pressi del luogo dove è stato ritrovato il cadavere che nell’area di Fiumarella, dove entrambi abitano.
Il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Caristia lo ha interrogato il sospettato alla presenza del difensore, l’avvocato Nino Aloisio. Dopo il confronto il giudice ha convalidato il fermo. Il sessantenne resta quindi dietro le sbarre al momento.
Le liti per il terreno
La Squadra Mobile di Messina e la Procura di Barcellona, dopo l’autore del delitto, pensano di aver individuato anche il movente: i due avevano avuto aspri contrasti per via di un terreno. Per questo quel 10 luglio Italiano e Cordici si si erano incontrati e durante un presumibile litigio il sessantenne, che è un provetto tiratore sportivo, in possesso di arma regolarmente registrata, ha sparato all’anziano. Tre i colpi, due in testa ed uno alla spalla, trovati dal medico legale sul corpo della vittima. I due erano confinati a Fiumarella e proprio il giorno prima, per via della lite su un terreno, Italiano aveva fatto recapitare a Cordici una pec forse non gradita.
Le prove contro il sessantenne
Gli investigatori hanno sequestrato l’auto dell’agente di commercio, una Smart blu, che sarà analizzata dalla Scientifica. Accertamenti anche sulla Panda di Italiano che lo stesso Cordici avrebbe usato per caricare il corpo della vittima e scaricare il cadavere in via Capuana, per poi allontanarsi. Il veicolo è stato trovato abbandonato a Giammoro. Gli accertamenti sul caso sono coordinati dal procuratore capo di Barcellona Giuseppe Verzera.
