Operazione Cesare: gli affari di Irrera, dai cavalli alla guerra dei carciofi

Operazione Cesare: gli affari di Irrera, dai cavalli alla guerra dei carciofi

Alessandra Serio

Operazione Cesare: gli affari di Irrera, dai cavalli alla guerra dei carciofi

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giovedì 12 Novembre 2020 - 07:47

L'operazione antimafia Cesare svela il ruolo del reggente del clan Galli di Giostra a Messina, Giuseppe Irrera, che organizzava corse clandestine di cavalli coi Santapaola di Catania. Coinvolto anche un veterinario

Le corse di cavalli e le scommesse clandestine che gli girano intorno continuano ad essere “cosa” del clan di Giostra, piazza ancora oggi primaria nello spaccio della droga. E alla guida del clan si fa strada Giuseppe Irrera, genero del boss storico Luigi Galli, in grado di spendere il nome del suocero e per questo sempre più temuto nel rione, soprattutto dopo l’arresto di Luigi Tibia.

Sono questi gli elementi in più che l’operazione dei Carabinieri denominata “Cesare” porta alla conoscenza della geografia criminale cittadina. Come l’altro pezzo di un puzzle che la Direzione distrettuale antimafia di Messina sta componendo negli ultimi anni, l’inchiesta permette di svelare il ruolo dell’emergente Irrera, i suoi rapporti col boss in carcere, i suoi affari che arrivavano fino al salotto buono del centro città, dove gestiva di fatto una rinomata enoteca, i suoi rapporti con gli esponenti del clan Santapaola di Catania.

LE CORSE CLANDESTINE DEI CAVALLI

Cimici e telecamere piazzate dai carabinieri hanno svelato come Irrera gestiva le scommesse clandestine intorno alle corse dei cavalli, tra il 2015 e il 2016. Una tradizione criminale cittadina dura a morire. E che spesso uccide i cavalli, unici martiri di questo business. “Il cavallo o lo vende o lo ammazza”, dice Angela Marra, moglie di Galli, parlando in carcere col marito e il genero. I tre discutono proprio di una lite per la gestione di una stalla dove il figlio teneva il cavallo. “Se è cretino…e ammazzalo, prendi il cavallo e ammazzalo!” rincara la dose la donna. Impegnati nelle corse all’alba lungo il viale Giostra o in altre zone della città, il più delle volte lanciati all’impazzata e terrorizzati da un fiume di motorini e auto strombazzanti, gli animali vengono spremuti sino all’ultima goccia delle loro forze, imbottiti di sostanze dopanti, senza alcun rispetto per i loro acciacchi.

IL VETERINARIO COMPIACENTE

A volte con la complicità di professionisti del settore compiacenti. Così nella retata di ieri è finito anche il veterinario Salvatore Speciale di Partinico. L’accusa è per lui di concorso esterno al gruppo capeggiato da Irrera. Contro di lui ci sono tre conversazioni con il reggente e il suo “stalliere” Francesco Vento. Il veterinario visita il cavallo, che sta male, parla della corsa, prova a convincerli a non farlo gareggiare. E’ a conoscenza della competizione clandestina, spiega la Procura di Messina, che per questo aveva chiesto che venisse incarcerato. Ma il giudice per le indagini preliminari Maria Militello, che ha siglato il provvedimento a base del blitz, gli ha concesso i domiciliari.

IL NOVELLO CESARE

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Operazione Cesare

La base operativa degli affari di Irrera era “La Boutique della frutta” del rione Ogliastri. Dalla sua rivendita il reggente teneva le fila delle scommesse, organizzava le corse con i catanesi, annotava le quote delle scommesse e i lasciti dei cavalli. La sua caratura era ormai riconosciuta non soltanto a Messina tanto che in occasione della corsa persa con una scuderia catanese, quando dai video girati Irrera si convince che la corsa era stata truccata, pretende ed ottiene dagli emissari dei Santapaola di non pagare quanto dovuto come perdente.

L’ombra del suocero è evidentemente ancora forte. “Io mi sono stretto la mano per tuo suocero”, lo rassicura un cliente ribadendo la sua fedeltà al boss storico e quindi al suo reggente, che Irrera chiama per redarguirlo, visto che da qualche giorno non effettua ordini di frutta da lui e deve ancora saldare un debito. Ma il reggente sa anche come spendere il suo credito, per accrescerlo. “Se sbagliano te li scucio tutti”, intima furibondo ad un altro soggetto a proposito di due parenti che si sono permessi di litigare con uno dei suoi, dopo un banale incidente stradale. Uno sgarro che il boss pro tempore, novello “Cesare”, non può sopportare.

LA GUERRA DEI CARCIOFI

Come quello del venditore ambulante di carciofi che si era permesso di piazzare il proprio bancone accanto alla bottega di Irrera, e ben presto si è trovato accanto alla sua altra rivendita il furgoncino di carciofi di Irrera, intenzionato a prendersi tutto il mercato del prodotto. Oltre alla Boutique della frutta, Irrera secondo gli inquirenti era titolare di fatto della Seven Immobiliare, società intestata a terzi e nata per comprare a prezzo di favore un appartamento sul Torrente Trapani, e della Wine e Liqueurs, sigla con la quale gestiva la cassa della elegante enoteca di centro città, poco lontano da piazza Cairoli. Irrera controlla poi anche un noto lido della riviera nord e una pizzeria nella stessa zona. Le società sono state sequestrate dai carabinieri.

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Un commento

  1. Finalmente un pò di pulizia speriamo che restino ospiti il più a lungo possibile, ancora però ci sono altre organizzazioni criminali che gestiscono Lidi balneari, spero che le forze dell’ordine facciano luce al più presto anche su queste vicende, visto che malviventi etruffatori hanno preso piede su molte attività, complimenti alle Forze Dell’Ordine continuate così e un grazie dalle persone oneste .

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