Operazione Nebrodi, l'Accusa chiede il processo per tutti

Operazione Nebrodi, l’Accusa chiede il processo per tutti

Alessandra Serio

Operazione Nebrodi, l’Accusa chiede il processo per tutti

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giovedì 26 Novembre 2020 - 08:00

L'Accusa chiede il rinvio a giudizio dei quasi 100 imputati al processo Nebrodi sulla mafia dei pascoli

fabrizio monaco
Fabrizio Monaco

Hanno scelto la strada della sintesi i PM Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, ieri al processo Nebrodi sulla mafia dei pascoli. La loro richiesta al giudice per l’udienza preliminare Simona Finocchiaro è stata chiara e non contempla uscite di scena per nessuno: tutti gli indagati dell’inchiesta dei Carabinieri sulle truffe all’Ue e alla Regione attraverso i fondi per agricoltura e allevamento devono subire il processo, compreso le tante mogli e i parenti coinvolti a vario titolo nelle pratiche agricole.

Antonio Carchietti

Stessa richiesta anche per i responsabili e i dipendenti dei patronati coinvolti. Tra loro spicca il nome dell’attuale sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo.

Dopo il breve intervento dell’Accusa, la parola è passata alle parti civili, che hanno chiesto anche loro il rinvio a giudizio di tutti. Sono l’imprenditore Carmelo Gulino, il Parco dei Nebrodi e le sigle Addiopizzo Messina, Aciap di Patti, Acis di Sant’Agata Militello, Rete per la legalità di Barcellona, Sos Impresa, Solidaria, A.o.c.m., Fai e assessorato regionale al Territorio e ambiente. Tutti hanno chiesto ed ottenuto che venisse riconosciuto loro la qualifica di “danneggiati” dai reati compiuti dagli imputati, e quindi ammissibili ai risarcimenti, ad eccezione della Cgil che è stata esclusa.

Si torna in aula per dare la parola agli avvocati difensori il prossimo 2 dicembre. La scaletta di udienze fissate per gli interventi va avanti per tutto dicembre. Sono un centinaio, infatti, gli indagati che hanno optato per il rito ordinario.

Su 139 persone arrivate in udienza preliminare soltanto una decina hanno optato per il processo abbreviato, che si celebrerà il prossimo 18 dicembre. E soltanto quattro hanno invece scelto di patteggiare: la loro pena è stata definita qualche giorno fa. Si tratta del brolese Giuseppe Condipodero Marchetta, che con l’avvocato Carmelo Occhiuto ha patteggiato un anno di reclusione in continuazione con la precedente condanna per l’operazione Mare Nostrum.

Antonino Russo, Enza Tindara Parisi e Marco Mirenda hanno invece patteggiato la pena ad un anno e 4 mesi.

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