Libera Messina: “L’unica vera continuità territoriale è il Ponte sullo Stretto”

Libera Messina: “L’unica vera continuità territoriale è il Ponte sullo Stretto”

Libera Messina: “L’unica vera continuità territoriale è il Ponte sullo Stretto”

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sabato 21 Febbraio 2015 - 23:23

L’intervento in conferenza stampa, a palazzo dei Leoni, dei rappresentanti del comitato, insieme alla Rete Civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno. Hanno partecipato Antonio Costa, Giovanni Mollica, Giovanni Alvaro, Fernando Rizzo, e il sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle. A rilanciare l’impegno per il Ponte anche i coordinatori provinciali di Forza Italia, Bernardette Grasso e Santi Formica

Avevano espresso la propria posizione già in altre occasioni e l’hanno rafforzata adesso che il tema della continuità territoriale è al centro del dibattito. I rappresentanti del Comitato Libera Messina ritengono che l’unico modo per garantire la vera continuità territoriale sia la realizzazione del Ponte sullo Stretto, e lo hanno ribadito nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a palazzo dei Leoni, nel corso della quale si è discusso anche, più in generale, dell’infrastrutturazione di tutto il Sud Italia.

Il presidente del Comitato, Antonio Costa, ha voluto evidenziare “le errate conclusioni a cui sono giunti gli organizzatori della manifestazione che ha avuto luogo sabato scorso. L’attraversamento dello Stretto – ha dichiarato – è l’unica continuità territoriale possibile nello Stretto, come avviene in tutti gli Stretti del mondo, molto più ‘larghi’ di quello di Messina. Inoltre – ha aggiunto Costa – occorre evidenziare che la situazione progettuale di oggi non è quella del 2000. Il Ponte è un progetto definitivo realizzato da formidabili equipe di studi danesi, tedeschi, canadesi e italiani, testato nei laboratori americani della Parsons Trasportation per verificare sia la resistenza ai venti sino a 250 Km/h (ma il massimo per lo Stretto è stato raggiunto per pochi minuti nel novembre 1991 a 160 Km/h), e sia la resistenza senza alcun danno a terremoti di 7,1 della scala Richter che rappresenta il terremoto più forte avvenuto nel Mediterraneo negli ultimi 2.500 anni. Il tutto validato dal colosso dell’ingegneria tedesca Steinman per conto del Ministero dei Lavori Pubblici. Insomma il ponte può essere subito cantierato”.

Sulla stessa linea il sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle: “Si tratta di una occasione di rilancio unica per il nostro territorio – ha affermato – in quanto, oltre a liberarci dalla schiavitù dell’attraversamento dei mezzi pesanti, aspetto questo rilevante sia per Messina che per Villa San Giovanni, determinerà importanti ricadute socioeconomiche e genererà sbocchi occupazionali, diretti ed indiretti, sia durante la realizzazione dell’opera che con ponte in esercizio. 6000 posti di lavoro diretti sulle 2 coste per 7 anni, ed altrettanti nell’indotto. Ricaduta della tassazione soprattutto sui comuni di Messina e Villa San Giovanni. Enorme area logistica composta da 5 porti come Milazzo, Messina porto storico e Tremestieri, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, valorizzazione e rilancio dell’aeroporto dello Stretto, 3 stazioni ferroviarie e 8 di metropolitana, tempi di attraversamento ridotti da 2 ore e 10 minuti in treno ad appena 3 minuti, sviluppo e trasformazione dei porti e arrivo dell’alta velocità in Sicilia e Calabria”.

Lo Stretto di Messina diverrebbe la più grande area di interscambio del Mediterraneo – secondo l’ing. Giovanni Mollica, già consulente di Eurolink –. “Guardare al percorso Amburgo – Copenaghen è insignificante in prospettiva futura – spiega -. L’itinerario descritto prevede, effettivamente, il traghettamento dei trenini a diesel (molto inquinanti), solo passeggeri, di 4 vagoni lunghi solo 106 metri, sullo stretto del Fehmarn Belt, nel nord Europa, con sistemi integrati treno/nave efficienti, a costi contenuti e senza scendere mai dal treno nonostante i tratti di mare che separano la Germania dalla Danimarca. Tuttavia, il Fehmarn Belt è considerato uno dei principali colli di bottiglia del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, tanto è vero che entro il 2020 è previsto il completamento del collegamento “Fehmarn Belt Fixed Link”, un tunnel stradale e ferroviario di 19 km per un investimento di oltre 5 miliardi di euro. Inoltre, l’itinerario ferroviario Amburgo-Stoccolma prevede l’attraversamento dei convogli ferroviari sullo stretto di Oresund, tra Copenaghen e Malmo, mediante il transito sul ponte Oresund, il ponte strallato più lungo d’Europa. Peraltro, il citato stretto di Fehmarn Belt in teoria sarebbe persino aggirabile, in quanto l’isola di Zealand, su cui sorge Copenaghen, è collegata alla penisola danese non da uno, ma da due collegamenti stabili, che attraversano il Little Belt e il Great Belt. Su quest’ultimo Stretto, ormai da sedici anni, sorge il ponte Storebelt, il ponte sospeso più lungo d’Europa”.

“A distanza di tre anni, era il gennaio 2012, dalla distrazione dei fondi destinati al Ponte sullo Stretto – ha affermato Fernando Rizzo, coordinatore della Rete Civica per le Infrastrutture del Mezzogiorno – non un centesimo del miliardo e 200 milioni già stanziato è stato destinato all’area dello Stretto, che nel quadro di un disegno di abbandono più complessivo si vede sottrarre pure i treni ed il traghettamento costoso, inutile ed arretrato. Decine di miliardi sono stati destinati alle grandi opere del Centro Nord per realizzare il Mose (6 miliardi), l’Expo (oltre 2 miliardi), le Tav (21 miliardi costerà la galleria Torino Lione, 12 miliardi la TAV Genova Milano, altrettanti ipotizzati per la Napoli – Bari), trafori, etc. Tutto questo dietro il grande imbroglio che non c’erano soldi. Le risorse del Ponte già accantonate dal CIPE sono state utilizzate. 700 milioni per la TAV Genova Milano Rotterdam, terzo valico dei Giovi, e 500 milioni (governo Letta nel luglio 2013) per la TAV Napoli Bari, la grande “linea Maginot” che separa l’Italia del Centro dalle colonie di Lucania, Calabria e Sicilia abbandonate al loro destino di povertà, pietismo ed assistenza. Il futuro politico di queste regioni è solo nel formare la società dell’antimafia, proprio perché la mafia, anche quella politica, si nutre della povertà, della disoccupazione e dell’arretratezza”.

A rilanciare l’impegno per il Ponte anche i coordinatori provinciali di Forza Italia, Bernardette Grasso e Santi Formica, che organizzeranno un convegno per riaprire la discussione sul tema ed un confronto su quanti vogliono impegnarsi perché il ponte si realizzi. “Per decenni, una pseudo classe dirigente ha utilizzato l'alibi del ponte sì ponte no per mascherare una diffusa inconcludenza. Una sterile infinita discussione, sviluppata, soprattutto, all'interno del centro sinistra ha bloccato l'unico progetto sostenibile per rilanciare sviluppo e occupazione in una area che solo con il Ponte avrebbe riacquistato una centralità ‎nelle dinamiche geo-politiche-economiche del Mediterraneo. Una politica ottusa, avvitata attorno ad un dibattito in cui alla ideologia si è mischiata ipocrisia, è riuscita ad emergimarci dalle rotte che contano, dai binari pan-eureropei, dai circuiti internazionali. Questa cecità ci ha impedito di leggere la crescita esponenziale dei porti nel nord- Europa e ha favorito ogni logica intesa a by-passare lo Stretto, la Sicilia e il Meridione. Oggi, ci si cosparge il capo di cenere per i disinvestimenti delle Ferrovie (ci piace chiamarle di Stato). Abbiamo assistito ad ogni cambio di mezzo simbolico impiegato dai leader di sinistra (il treno di Rutelli, l'autobus di Prodi, la bici di Renzi) ad un balletto del gambero. Nel frattempo, risorse importanti per il nostro territorio venivano distratte altrove. Le analisi sono compiute? Allora uniamo gli sforzi per una politica del fare. Il Ponte non si pensi, il ponte non si sogni. Il Ponte si costruisca”.

52 commenti

  1. Indipendentemente dalle posizioni ideologiche o fideistiche, gradirei una risposta semplice ad una domanda semplice: ma pensate che se la costruzione del Ponte fosse stata tecnicamente possibile ed economicamente conveniente non l’avrebbero già costruito, magari con l’intervento fattivo di decine di investitori privati, italiani ed esteri?
    George.

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  2. Indipendentemente dalle posizioni ideologiche o fideistiche, gradirei una risposta semplice ad una domanda semplice: ma pensate che se la costruzione del Ponte fosse stata tecnicamente possibile ed economicamente conveniente non l’avrebbero già costruito, magari con l’intervento fattivo di decine di investitori privati, italiani ed esteri?
    George.

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  3. Il Ponte fa paura a molti, traghettatori e accentratori di traffici mercantili. Con la realizzazione dell’A/V fino a Bari e con la corsia preferenziale di potenziare solo i porti del Nord Italia, si è decretata la secessione tra Nord e Sud la cui sorte viene lasciata al suo destino.

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  4. Il Ponte fa paura a molti, traghettatori e accentratori di traffici mercantili. Con la realizzazione dell’A/V fino a Bari e con la corsia preferenziale di potenziare solo i porti del Nord Italia, si è decretata la secessione tra Nord e Sud la cui sorte viene lasciata al suo destino.

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  5. Caro George, i soldi già erano stati garantiti da privati, quindi a costo zero per le nostre casse pubbliche. Il ponte avrebbe garantito lavoro per dieci anni anche ai messinesi. Ma anche in questo caso il tibet è venuto in soccorso dei soliti noti.

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  6. Caro George, i soldi già erano stati garantiti da privati, quindi a costo zero per le nostre casse pubbliche. Il ponte avrebbe garantito lavoro per dieci anni anche ai messinesi. Ma anche in questo caso il tibet è venuto in soccorso dei soliti noti.

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  7. A mariedit viene da ridere a crepapelle quando sente parlare di PONTE sullo stretto di Messina. Suvvia non è più serio discuterne, è una barzelletta, al massimo una spiritosaggine. Il NO PONTE più serio, quello che non fa ridere, è di MADRE NATURA, fidatevi non si sbaglia mai.

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  8. A mariedit viene da ridere a crepapelle quando sente parlare di PONTE sullo stretto di Messina. Suvvia non è più serio discuterne, è una barzelletta, al massimo una spiritosaggine. Il NO PONTE più serio, quello che non fa ridere, è di MADRE NATURA, fidatevi non si sbaglia mai.

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  9. Bla…Bla…Bla…parole …parole…parole…intanto il tempo passa e SEMU SEMPRI A NA PATTI.Con i tir che circolano liberamente (a proposito anche oggi ,domenica,la rada San Francesco è piena di tir:ma nei gg festivi non vi è il divieto di circolazione ai mezzi pesanti?).Mistero.

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  10. Bla…Bla…Bla…parole …parole…parole…intanto il tempo passa e SEMU SEMPRI A NA PATTI.Con i tir che circolano liberamente (a proposito anche oggi ,domenica,la rada San Francesco è piena di tir:ma nei gg festivi non vi è il divieto di circolazione ai mezzi pesanti?).Mistero.

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  11. Di fronte alle “esaustive”, informate, documentate prove della INDISPENSABILITÀ del Ponte, ci si chiede come mai ancora resistono i NO PONTE,malgrado la “condanna” del mondo evoluto, progredito scientifico internazionale?A parte gli nteressi ormai ” disvelati” dei potentati locali ed internazionali,il mio modesto ma originale contributo di analisi e’ che il sistema mass mediarico sia riuscito a far diventare il ponte un Tabù toccando sapientemente corde emozionali ben precise e collaudate.Solo cosi si spiega l’incredibile ostinazione dei no ponte che si limitano a lanciare slogan, invettive, assiomi, abdicando e rinunciando alle armi convenzionali della logicaSarebbe utile pertanto un confronto-dibattito pubblico che TS potrebbe promuovere

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  12. Di fronte alle “esaustive”, informate, documentate prove della INDISPENSABILITÀ del Ponte, ci si chiede come mai ancora resistono i NO PONTE,malgrado la “condanna” del mondo evoluto, progredito scientifico internazionale?A parte gli nteressi ormai ” disvelati” dei potentati locali ed internazionali,il mio modesto ma originale contributo di analisi e’ che il sistema mass mediarico sia riuscito a far diventare il ponte un Tabù toccando sapientemente corde emozionali ben precise e collaudate.Solo cosi si spiega l’incredibile ostinazione dei no ponte che si limitano a lanciare slogan, invettive, assiomi, abdicando e rinunciando alle armi convenzionali della logicaSarebbe utile pertanto un confronto-dibattito pubblico che TS potrebbe promuovere

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  13. Verrò attaccato come al solito da qualcuno che difende il ponte come fosse un’appendice del proprio stesso corpo, ma i tanti problemi di Messina potrebbero (e dovrebbero) essere risolti in maniera del tutto indipendente da questa struttura aleatoria e ormai quasi mitologica.
    Il problema non è che ci manca un ponte (concordo con quanto detto da mariedit): il problema siamo noi messinesi, incapaci di eleggere gente in grado di risollevare questa città dall’abisso in cui si trova, incapaci di abbracciare civiltà e cultura (non tutti, per carità), incapaci di amare e valorizzare la nostra città e il nostro territorio. Diciamo le cose come stanno invece di inventarci castelli sulle nuvole, pardon, ponti sulle onde…

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  14. Verrò attaccato come al solito da qualcuno che difende il ponte come fosse un’appendice del proprio stesso corpo, ma i tanti problemi di Messina potrebbero (e dovrebbero) essere risolti in maniera del tutto indipendente da questa struttura aleatoria e ormai quasi mitologica.
    Il problema non è che ci manca un ponte (concordo con quanto detto da mariedit): il problema siamo noi messinesi, incapaci di eleggere gente in grado di risollevare questa città dall’abisso in cui si trova, incapaci di abbracciare civiltà e cultura (non tutti, per carità), incapaci di amare e valorizzare la nostra città e il nostro territorio. Diciamo le cose come stanno invece di inventarci castelli sulle nuvole, pardon, ponti sulle onde…

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  15. La continuità territoriale si può avere solo con un ponte ma una grossa fetta di”Buddaci” grida NO PONTE magari per salvaguardare la migrazione degli uccelli ed intanto da Roma a Milano oggi s’impiega tre ore per percorrere 1000 Km tanto quanto impiega un treno per attraversare solo i tre chilometri dello stretto?

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  16. La continuità territoriale si può avere solo con un ponte ma una grossa fetta di”Buddaci” grida NO PONTE magari per salvaguardare la migrazione degli uccelli ed intanto da Roma a Milano oggi s’impiega tre ore per percorrere 1000 Km tanto quanto impiega un treno per attraversare solo i tre chilometri dello stretto?

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  17. Che siano maledetti tutti i politici che iniziano e non finiscono, che promettono e non mantengono, che vanno in chiesa dopo aver rubato, che ridono quando gli altri piangono, … e maledetti pure tutti i loro sostenitori che hanno capito di che pasta sono e per interessi propri continuano a adularli.
    O prima o poi ci sarà la resa dei conti!
    Per ora siamo ancora al dubbio se cambiare il telefonino nuovo!

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  18. Che siano maledetti tutti i politici che iniziano e non finiscono, che promettono e non mantengono, che vanno in chiesa dopo aver rubato, che ridono quando gli altri piangono, … e maledetti pure tutti i loro sostenitori che hanno capito di che pasta sono e per interessi propri continuano a adularli.
    O prima o poi ci sarà la resa dei conti!
    Per ora siamo ancora al dubbio se cambiare il telefonino nuovo!

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  19. La gente ama fare voli pindarici, ma sappiamo perfettamente che a Messina non sarà il ponte a portare lavoro, saranno le infrastrutture, gli investimenti reali….

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  20. La gente ama fare voli pindarici, ma sappiamo perfettamente che a Messina non sarà il ponte a portare lavoro, saranno le infrastrutture, gli investimenti reali….

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  21. Se tutti ragionassero così saremmo ancora all’età della pietra

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  22. Se tutti ragionassero così saremmo ancora all’età della pietra

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  23. George, non puoi essere così ingenuo da pensare che basti che una cosa sia fattibile perché sia fatta. Ti faccio solo un esempio: se avessero iniziato di lavori del Ponte di Messina non sarebbero partiti quelli dell’A/V GE-MI e quelli per la NA-BA. Che sono stati avviati proprio con i soldi tolti al Ponte. Chi voleva dirottare gli investimenti in altre parti del Paese si è giovato delle sfilate dei NoPonte, dello scetticismo dei Messinesi, etc. In sostanza la scusa per definanziare l’opera è stata: “Ma se non lo volete nemmeno voi, perché insistere?”. Da allora la progettazione della NA-BA procede spedita (su 5 miliardi ne sono già stati finanziati 2) e sulla GE-MI lavorano 1.500 persone mentre noi … Questi sono i fatti

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  24. George, non puoi essere così ingenuo da pensare che basti che una cosa sia fattibile perché sia fatta. Ti faccio solo un esempio: se avessero iniziato di lavori del Ponte di Messina non sarebbero partiti quelli dell’A/V GE-MI e quelli per la NA-BA. Che sono stati avviati proprio con i soldi tolti al Ponte. Chi voleva dirottare gli investimenti in altre parti del Paese si è giovato delle sfilate dei NoPonte, dello scetticismo dei Messinesi, etc. In sostanza la scusa per definanziare l’opera è stata: “Ma se non lo volete nemmeno voi, perché insistere?”. Da allora la progettazione della NA-BA procede spedita (su 5 miliardi ne sono già stati finanziati 2) e sulla GE-MI lavorano 1.500 persone mentre noi … Questi sono i fatti

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  25. l’unico progetto che darebbe sviluppo a questo martoriato e sempre mal rappresento territorio

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  26. l’unico progetto che darebbe sviluppo a questo martoriato e sempre mal rappresento territorio

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  27. Con i 500 mila euro/anno che utilizziamo per togliere la sabbia da Tremestieri , il ponte lo abbiamo pagato in soli 12 anni. Ed Accorinti vorrebbe invece ampliare quell’aborto di porto con altri 80 milioni di soldi nostri, con i Tir che comunque passano in città, l’asfalto delle nostre strade sempre distrutto, gli incidenti, i morti, etc… Che IDIOZIA, le persone INTELLIGENTI sono PRO-PONTE. Purtroppo non siamo tutti uguali.

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  28. Con i 500 mila euro/anno che utilizziamo per togliere la sabbia da Tremestieri , il ponte lo abbiamo pagato in soli 12 anni. Ed Accorinti vorrebbe invece ampliare quell’aborto di porto con altri 80 milioni di soldi nostri, con i Tir che comunque passano in città, l’asfalto delle nostre strade sempre distrutto, gli incidenti, i morti, etc… Che IDIOZIA, le persone INTELLIGENTI sono PRO-PONTE. Purtroppo non siamo tutti uguali.

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  29. Tutto vero quello che scrivi, ma, se non ricordo male, lq opere da te citate cominciarono dopo la revoca dei finanziamenti per il Ponte.
    Finchè rimase in piedi l’idea, i soldi (pochissimi, per la veritò, c’erano.
    La verità, cmq, a me sembra una: la classe politica messinese e siciliana non vale un fiammifero usato, impegnata, com’è, in lotte di retroguardia (ME contro CT, tutti e due contro PA). A Catania si gioisce per il trasferimento, tra due anni, della Banca d’Italia, ignorando che la struttura tra alcuni anni sparirà del tutto.
    Hanno voluto, ed ottenuto, la “targa Catania” sulle navi delle Ferrovie, una vittoria di Pirro, visto che le due rimaste andranno a Civitavecchia.
    Checchè ne scrivano le FS.
    George.

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  30. Tutto vero quello che scrivi, ma, se non ricordo male, lq opere da te citate cominciarono dopo la revoca dei finanziamenti per il Ponte.
    Finchè rimase in piedi l’idea, i soldi (pochissimi, per la veritò, c’erano.
    La verità, cmq, a me sembra una: la classe politica messinese e siciliana non vale un fiammifero usato, impegnata, com’è, in lotte di retroguardia (ME contro CT, tutti e due contro PA). A Catania si gioisce per il trasferimento, tra due anni, della Banca d’Italia, ignorando che la struttura tra alcuni anni sparirà del tutto.
    Hanno voluto, ed ottenuto, la “targa Catania” sulle navi delle Ferrovie, una vittoria di Pirro, visto che le due rimaste andranno a Civitavecchia.
    Checchè ne scrivano le FS.
    George.

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  31. Non capisco da dove derivi la certezza che “a Messina non sarà il ponte a portare lavoro”, considerato che nei cantieri della SA-RC hanno lavorato migliaia di Calabresi per anni, sulla Genova-Milano lavorano già 1.500 Genovesi e Lombardi, sui “piccolissimi” cantieri degli svincoli di Giostra e Annunziata lavorano (quando lavorano) centinaia di Messinesi, etc. Per quale principio logico ed economico nei cantieri del Ponte non dovrebbero lavorare Messinesi e Reggini?

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  32. Non capisco da dove derivi la certezza che “a Messina non sarà il ponte a portare lavoro”, considerato che nei cantieri della SA-RC hanno lavorato migliaia di Calabresi per anni, sulla Genova-Milano lavorano già 1.500 Genovesi e Lombardi, sui “piccolissimi” cantieri degli svincoli di Giostra e Annunziata lavorano (quando lavorano) centinaia di Messinesi, etc. Per quale principio logico ed economico nei cantieri del Ponte non dovrebbero lavorare Messinesi e Reggini?

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  33. Eppure, mi sembra abbastanza chiaro. Per il Ponte i soldi c’erano o, meglio, ce n’era una parte (1.200.000.000) già pronta da spendere – poi, a furia di sfilate e proteste, sono stati ben felici di riprendersela -, mentre per altre cose (quali?) non c’era, non c’è e non ci sarà un euro. Non ti pare una ragione sufficiente?

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  34. Eppure, mi sembra abbastanza chiaro. Per il Ponte i soldi c’erano o, meglio, ce n’era una parte (1.200.000.000) già pronta da spendere – poi, a furia di sfilate e proteste, sono stati ben felici di riprendersela -, mentre per altre cose (quali?) non c’era, non c’è e non ci sarà un euro. Non ti pare una ragione sufficiente?

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  35. Il ponte sullo stretto di Messina e’ un opera straordinaria che cambiaerebbe la nostra città e le vite di tutti gli abittanti dello stretto.
    Un opera di importanza strateggica, unica nel suo genere e il fatto che, i signori politici nn vogliono fare e’ solo xké il nostro territorio deve restare nel ignoranza e nel degrato, cosi da essere un pozzo dove poter attingere voti con le solite prese ingiro e illusioni. Popolo Messinese, Regino e siciliano tutto, dobbiamo reaggire a questi poteri forti e far valere la nostra inteliggenza e voglia di innovazioni e di sviluppo del nostro territorio cosi che i nostri figli nn devono abbandonare la loro splendita terra.

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  36. Il ponte sullo stretto di Messina e’ un opera straordinaria che cambiaerebbe la nostra città e le vite di tutti gli abittanti dello stretto.
    Un opera di importanza strateggica, unica nel suo genere e il fatto che, i signori politici nn vogliono fare e’ solo xké il nostro territorio deve restare nel ignoranza e nel degrato, cosi da essere un pozzo dove poter attingere voti con le solite prese ingiro e illusioni. Popolo Messinese, Regino e siciliano tutto, dobbiamo reaggire a questi poteri forti e far valere la nostra inteliggenza e voglia di innovazioni e di sviluppo del nostro territorio cosi che i nostri figli nn devono abbandonare la loro splendita terra.

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  37. Madre natura dice che il no-ponte è… di “madre natura”..!!! Ma io leggo cose incredibili!!! Ma allora si dovrebbero abbattere tutti i ponti del pianeta??? Quante ca….e che si leggono!
    A questo punto cominciamo a demolire tutti i ponti del tibet….

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  38. Madre natura dice che il no-ponte è… di “madre natura”..!!! Ma io leggo cose incredibili!!! Ma allora si dovrebbero abbattere tutti i ponti del pianeta??? Quante ca….e che si leggono!
    A questo punto cominciamo a demolire tutti i ponti del tibet….

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  39. l’alternativa al ponte quale sarebbe?? NULLA visto l’andazzo. In più 47000… hanno votato un visionario che vive sulla luna, e infatti in 2 anni cosa è successo? NULLA, che si aggiunge al nulla creato da chi lo ha preceduto.Sin quando i masochisti ( che tollerano tutto a partire dai tir ecc ecc) no ponte che a vario titolo governano città, regione e nazione, non avranno e soprattutto realizzeranno le alternative che gridano ai 4 venti, vista la situazione tragica che è tale anche per causa loro, farebbero bene e stare nel frattempo zitti.

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  40. l’alternativa al ponte quale sarebbe?? NULLA visto l’andazzo. In più 47000… hanno votato un visionario che vive sulla luna, e infatti in 2 anni cosa è successo? NULLA, che si aggiunge al nulla creato da chi lo ha preceduto.Sin quando i masochisti ( che tollerano tutto a partire dai tir ecc ecc) no ponte che a vario titolo governano città, regione e nazione, non avranno e soprattutto realizzeranno le alternative che gridano ai 4 venti, vista la situazione tragica che è tale anche per causa loro, farebbero bene e stare nel frattempo zitti.

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  41. I ponti in giro nel mondo non sono tutti uguali. Rappresentano tutti una sfida ingegneristica importante, certo, ma il ponte sullo Stretto è una sfida unica nel suo genere (unica campata, forti correnti d’aria, zona sismica 1, ecc…). Tant’è che ancora oggi se ne parla, se ne parla, se ne parla e non c’è. Credo che il messaggio “madre natura” si riferisse fondamentalmente a questo.

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  42. I ponti in giro nel mondo non sono tutti uguali. Rappresentano tutti una sfida ingegneristica importante, certo, ma il ponte sullo Stretto è una sfida unica nel suo genere (unica campata, forti correnti d’aria, zona sismica 1, ecc…). Tant’è che ancora oggi se ne parla, se ne parla, se ne parla e non c’è. Credo che il messaggio “madre natura” si riferisse fondamentalmente a questo.

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  43. MessineseAttento 22 Febbraio 2015 19:10

    Strumentale addossare a 2/3 manifestazioni la responsabilità della non realizzazione del ponte.
    Detto ciò, sono d’accordo con chi afferma che se l’opera fosse stata remunerativa, sarebbe già stata realizzata dai privati. Il problema non è sulla fattibilità tecnica, credo, bensì sugli effettivi benefici economici. Chi investirebbe una tale cifra per recuperarla in 30/40 anni e cominciare a vedere gli effettivi guadagni dopo circa mezzo secolo?
    Rimango convinto, inoltre, che allo stato dei fatti il ponte possa rappresentare una svolta per la sua eccezionalità e non per l’effettiva utilità. Trovo assurda la tesi secondo cui andrebbe prima terminato il ponte e solo dopo mettere mano ai raddoppi ferroviari in Sicilia, tanto per dirme una.

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  44. MessineseAttento 22 Febbraio 2015 19:10

    Strumentale addossare a 2/3 manifestazioni la responsabilità della non realizzazione del ponte.
    Detto ciò, sono d’accordo con chi afferma che se l’opera fosse stata remunerativa, sarebbe già stata realizzata dai privati. Il problema non è sulla fattibilità tecnica, credo, bensì sugli effettivi benefici economici. Chi investirebbe una tale cifra per recuperarla in 30/40 anni e cominciare a vedere gli effettivi guadagni dopo circa mezzo secolo?
    Rimango convinto, inoltre, che allo stato dei fatti il ponte possa rappresentare una svolta per la sua eccezionalità e non per l’effettiva utilità. Trovo assurda la tesi secondo cui andrebbe prima terminato il ponte e solo dopo mettere mano ai raddoppi ferroviari in Sicilia, tanto per dirme una.

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  45. Complimenti a MessineseAttento per un calcolo del ROE (Return On Equity) così rapido. Riguardo alla difficoltà (questa sì probabile) di trovare finanziamenti privati, essa dipende da tanti fattori esterni all’opera (lentezza della Giustizia amministrativa, potere di interdizione degli enti locali, cambi di Governo e altro). Malgrado ciò, c’erano lettere di intenti che mostravano la volontà di giganteschi gruppi finanziari stranieri di intavolare trattative (purché serie e ai massimi livelli). La risposta del Governo Monti-Passera è stata la messa in liquidazione della società. Le decisioni, spesso, sono più politiche che tecniche ed economiche, sia per realizzare un’opera che per non farla.

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  46. Complimenti a MessineseAttento per un calcolo del ROE (Return On Equity) così rapido. Riguardo alla difficoltà (questa sì probabile) di trovare finanziamenti privati, essa dipende da tanti fattori esterni all’opera (lentezza della Giustizia amministrativa, potere di interdizione degli enti locali, cambi di Governo e altro). Malgrado ciò, c’erano lettere di intenti che mostravano la volontà di giganteschi gruppi finanziari stranieri di intavolare trattative (purché serie e ai massimi livelli). La risposta del Governo Monti-Passera è stata la messa in liquidazione della società. Le decisioni, spesso, sono più politiche che tecniche ed economiche, sia per realizzare un’opera che per non farla.

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  47. giovanni rodilosso 23 Febbraio 2015 06:05

    Non ho altri commenti da fare,l articolo disegna meglio di ogni altra cosa il mio pensiero sul ponte dello stretto,ma, vi prego,non rifacciamo le solite associazioni del ponte che ci costano milioni di euro per un modellino da esporre in chissà quale location,sono disposto a tollerare le magliette no ponte del nostro sindaco,per il resto cerchiamo di fare sul serio,così mettiamo fine al calvario dell attraversamento dei pendolari lavoratori,i treni finalmente con un opera parallela dell alta velocità, attraversano la Sicilia in un paio d’ore e per una decina d anni,ci sarà lavoro per centinaia di persone, il resto ė stato già spiegato in modo eloquente

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  48. giovanni rodilosso 23 Febbraio 2015 06:05

    Non ho altri commenti da fare,l articolo disegna meglio di ogni altra cosa il mio pensiero sul ponte dello stretto,ma, vi prego,non rifacciamo le solite associazioni del ponte che ci costano milioni di euro per un modellino da esporre in chissà quale location,sono disposto a tollerare le magliette no ponte del nostro sindaco,per il resto cerchiamo di fare sul serio,così mettiamo fine al calvario dell attraversamento dei pendolari lavoratori,i treni finalmente con un opera parallela dell alta velocità, attraversano la Sicilia in un paio d’ore e per una decina d anni,ci sarà lavoro per centinaia di persone, il resto ė stato già spiegato in modo eloquente

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  49. giovanni rodilosso 23 Febbraio 2015 06:06

    Sono pienamente d’accordo

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  50. giovanni rodilosso 23 Febbraio 2015 06:06

    Sono pienamente d’accordo

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  51. Però dico, che si fosse favorevoli o contrari all’opera, c’è anche da dire che non è che l’ente messo in liquidazione negli anni della sua operatività abbia brillato di parsimonia….come del resto tutto quello che c’è in Italia…

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  52. Però dico, che si fosse favorevoli o contrari all’opera, c’è anche da dire che non è che l’ente messo in liquidazione negli anni della sua operatività abbia brillato di parsimonia….come del resto tutto quello che c’è in Italia…

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