Limosani: "Servono i privati nella gestione dei rifiuti"

Limosani: “Servono i privati nella gestione dei rifiuti”

Limosani: “Servono i privati nella gestione dei rifiuti”

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martedì 03 Luglio 2018 - 08:04

Secondo il professore di Economia Politica, l'affidamento del servizio ai privati consentirebbe di raggiungere alti livelli di efficienza e qualità

La mia posizione sulla gestione dei rifiuti è ormai nota da tempo. Sono tra coloro i quali ritengono sia necessario introdurre una netta distinzione tra il ruolo dell’ente locale quale regolatore e controllore della qualità dei servizi erogati – e in alcuni casi anche quale organizzatore della domanda di servizio – e quello del gestore. Dati la tipologia di attività, gli investimenti da effettuare e la capacità tecnologica che oggi sono richiesti per la gestione del ciclo dei rifiuti, il gestore non può che essere identificato in un soggetto imprenditoriale con carattere industriale che si occupi di erogare il servizio sulla base di standard di qualità e di efficienza stabiliti nel contratto di servizio.

La distinzione si rende opportuna, dunque, per motivi tecnologici e di efficienza. È infatti in corso un processo di industrializzazione del ciclo dei rifiuti, un’attività che presenta complessità sul versante dell’organizzazione e della gestione del servizio e richiede la disponibilità di ingenti risorse finanziarie per la realizzazione degli investimenti in tecnologia. Le grandi imprese possiedono la dimensione, le competenze, il know how e le risorse finanziarie per affrontare tale sfida. Esse, inoltre, sono attivamente inserite nelle cosiddette “filiere dei materiali” per la valorizzazione, il riutilizzo e il recupero dei prodotti raccolti. I rifiuti non rappresentano solo un costo e un problema sociale, ma sempre di più costituiscono un’opportunità di impresa, di investimenti e nuova occupazione.

Un’altra ragione in favore di un affidamento ai privati è di natura politica. E’ a tutti noto come le indagini della Procura della Repubblica di Messina abbiano evidenziato, al tempo della costituzione della società mista Messinambiente, forme di “clientelismo mafioso” nelle assunzioni del personale da parte del socio privato (cfr. Commissione Parlamentare di Inchiesta, 19 luglio 2016). Il gioco è semplice: si decide di creare una società mista (pubblico-privata) per la gestione dei rifiuti; la parte privata assume del personale prima della costituzione della società mista; appena si forma la società mista quelli assunti diventano naturalmente dipendenti della società pubblico-privata. Ora, è evidente che la società privata può assumere chi vuole e che “non necessita del certificato penale come le pubbliche amministrazioni” ma è innegabile che Altaecon, leader nei primi anni 2000 nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella Regione siciliana e poi successivamente socio privato di Messinambiente, abbia assunto prima della costituzione della società mista “una serie numerosa di adepti di un gruppo criminale territorialmente organizzato nella città di Messina”. Sarà questo uno dei motivi per cui si è rivelato spesso difficile, se non impossibile, razionalizzare i servizi e rendere più efficiente l’organizzazione del lavoro all’interno di Messinambiente?

L’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti ai privati, dunque, consentirebbe non solo di raggiungere livelli di efficienza e qualità dei servizi fino a questo momento sconosciuti ma, soprattutto, di eliminare lo spazio fino ad oggi concesso a questi “adepti”, spazio spesso utilizzato in forma clientelare dalla politica, per recuperare e ristabilire relazioni di lavoro orientate al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di efficacia nella gestione di un servizio pubblico; finalità per le quali tutti noi paghiamo i tributi. Ai neo eletti consiglieri comunali il compito di pronunciarsi in merito alla proposta del Sindaco De Luca di affidare il servizio di raccolta dei rifiuti ai privati e di decidere se inaugurare un nuovo corso politico nella gestione dei servizi pubblici.

Michele Limosani

2 commenti

  1. Caro Dott. Limosani, è sicuramente questione di punti di vista, se lei sostiene che c’è incompetenza da parte degli amministratori nel gestire il ciclo del rifiuto concordo, ma asserire che la soluzione sono i privati ( in Italia ??!! ) dissento e le ricordo il caso Cerroni a Roma per non citarne tanti altri di privati che hanno malversato sui rifiuti. Esistono poi realtà nel pubblico che hanno competenze ed impianti al cui cospetto possiamo solo impallidire…… quindi “cambiare tutto, per non cambiare niente ” o puntare su una sana e competente amministrazione comunale in grado di saper gestire ? Un treno lo abbiamo già perso con Alessio Ciacci e per “educare” cittadini e fornitori del servizio pubblici o privati, ci vorrà ancora tempo .

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  2. Un altra domanda per il Prof. Limosani, premesso che l’Altecoen ha dovuto assumere su dictat dell’amministrazione comunale dell’epoca i dipendenti delle vecchie cooperative che gestivano la raccolta; premesso che dopo le inchieste giudiziarie detto personale è transitato in Messinambiente; premesso che da Messinambiente ora in liquidazione sono passati a Messinaservizibenecomune; nel nuovo illuminato corso, questo personale, bello o brutto che sia, dove va ? Una puntualizzazione, dalle inchieste di cui lei estrapola alcuni stralci ( non so in che fase processuale ) tutti gli amministratori di Altecoen sono stati assolti con formula piena ! E poi ammettiamolo ai tempi dell’Altecoen la tassa rifiuti era più bassa e la città più pulita !

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