Chiudere la Stretto di Messina Spa e non pagare nessuna penale. Nuovo corteo contro il Ponte

Chiudere la Stretto di Messina Spa e non pagare nessuna penale. Nuovo corteo contro il Ponte

Chiudere la Stretto di Messina Spa e non pagare nessuna penale. Nuovo corteo contro il Ponte

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sabato 16 Marzo 2013 - 09:04

Adesioni da parte di Legambiente, Movimento 5 Stelle e Consumatori Associati che, non solo chiede di non pagare alcuna penale, ma avanza anche una richiesta di risarcimento. Tram fermo dalle 16 per tutto il corso della manifestazione

“No al Ponte”, “No alla Tav”, “No al Muos”. Il fronte del “no” si mobilità e questo sabato torna in strada per gridare la propria contrarietà al Ponte sullo Stretto ed agli strascichi che il progetto lascia.

Il 23 marzo, in Val di Susa, si terrà la manifestazione contro la Tav Torino – Lione; il 30 marzo, a Niscemi, evento contro la realizzazione del Muos, sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza.

“Nonostante sia stato bloccato il progetto già costato 500 milioni e il Ponte sia crollato su sé stesso, sulla sua insostenibilità economica e tecnica, sulla sua inutilità trasportistica, la truffa continua. Scendiamo in piazza e chiudiamo definitivamente questa partita. Nessuna penale a speculatori e devastatori della terra. Vogliamo che i soldi vengano utilizzati per la sicurezza del territorio, per i trasporti, per il lavoro”.

Queste le motivazioni addotte dagli organizzatori per la manifestazione odierna. Motivazioni condivise anche da Legambiente, che raccoglie l’appello per quella che definisce “l’ultima manifestazione contro il Ponte”: “Il circolo della Legambiente Messina aderisce a quella che si configura come l’ultima manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina e ne condivide le ragioni e gli obiettivi, sintetizzati nell’appello “Riprendiamoci il futuro: dalla truffa del Ponte sullo Stretto alla rinascita del territorio”. E’ ora di chiudere definitivamente la partita Ponte sullo Stretto, liquidare la Stretto di Messina spa, destinare i fondi previsti per il mostro di cemento ed acciaio, cominciando dai 300 milioni di euro previsti dal governo Monti per pagare fantomatiche penali, per l’area dello Stretto a difesa dei territori e per il rilancio economico ed occupazionale. Porteremo in corteo un cartello storico prodotto per la prima volta nel lontano 1988, riproducente un divieto con la scritta “Acque non pontabili”, che sarà collocato nei prossimi giorni nella zona di Capo Peloro a simboleggiare la fine dell’incubo che incombe da troppi anni sui messinesi e sullo splendido Stretto di Messina”.

Al corteo aderisce anche il Movimento 5 Stelle, assicurando “che porterà avanti la battaglia contro l’opera inutile e dannosa del Ponte sullo Stretto nelle sedi istituzionali sia a livello regionale (come già fatto recentemente dalla portavoce Valentina Zafarana) sia a livello nazionale. In particolare, in questo ambito, i portavoce Alessio Villarosa e Francesco D’Uva porteranno avanti tutte le iniziative che è in loro potere attuare affinché ulteriore denaro pubblico non venga dilapidato con penali e debiti”.

E secondo Consumatori Associati, non solo non va pagata alcuna penale al contraente generale, ma anzi va richiesto un risarcimento. In una lettera trasmessa a Grillo, Bersani, Berlusconi e Napolitano, il presidente dell’associazione, Ernesto Fiorillo, spiega: “E’ solo Eurolink la parte inadempiente e quindi la nostra associazione di consumatori offre allo Stato Italiano l’assistenza legale gratuita per chiedere al General contractor il risarcimento dei danni per inadempimento, pari a 600 milioni di euro. Si deve poi avviare anche l’azione di responsabilità contro gli amministratori della Società Stretto di Messina che è costata ai contribuenti proprio 600 milioni di euro. Tra l’altro – prosegue Fiorillo – il costo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto è arrivato a 8,5 milioni di euro, più del doppio di quello con cui il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, ha vinto la gara (3,9 miliardi rispetto ai 4,4 miliardi di Euro posti a base di gara). Parliamo del 40% in più rispetto al valore di partenza se si considera l’importo lordo di 6,1 miliardi di Euro, ripetutamente indicato dai progettisti. Il Ponte poi non si sarebbe mai ripagato con il traffico stimato visto che le previsioni degli stessi progettisti prevedevano che un incremento di costo del progetto nell’ordine del 15% avrebbe determinato un Valore Attuale Netto negativo. Si può immaginare il risultato con un incremento del 39% rispetto all’importo lordo. D’altra parte le stesse previsioni valutano, a regime, un utilizzo che si aggirerebbe attorno all’11% della capacità complessiva (11,6 milioni di auto l’anno, a fronte, appunto, di una capacità complessiva teorica dell’opera di 105 milioni di auto l’anno nelle due direzioni), configurando uno spreco di risorse. La mega opera inoltre non era realizzabile dal punto di vista tecnico: si trattava di costruire un ponte sospeso ad unica campata di 3,3 km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 metri di altezza, in una delle aree a più elevato rischio sismico nel Mediterraneo. Il progetto andava ad impattare su un’area ampiamente vincolata per gli straordinari valori paesaggistici. L’opera ricadeva interamente nell’area di due Zone di Protezione Speciale e interferiva in entrambe le regioni con 11 SIC – Siti di Interesse comunitario. Il progetto infine – conclude Fiorillo – presenta ancora gravi carenze tecniche rilevate già dalla Commissione Valutazione Impatto Ambientale che, avanzando 223 richieste di integrazione, ha evidenziato come gli studi relativi ad alcuni interventi non abbiano un livello di approfondimento tale da essere parte di un progetto definitivo. Oltre a ciò, tra le tante irregolarità, Eurolink è responsabile per avere pubblicato illegittimamente l’elenco delle Ditte da espropriare causando gravissimi danni ai proprietari degli immobili; l’elenco è stato eliminato dal sito web solo a fronte della nostra denunzia al Garante della privacy”.

L’Atm, infine, comunica che dalle 16 in poi le linee dirette a sud effettueranno il percorso Cavallotti – via La Farina – viale Europa – via Catania e poi regolare; le linee provenienti da nord potrebbero subire deviazioni di percorso su Corso Cavour e Via Tommaso Cannizzaro qualora fosse occupata la corsia preferenziale di via Garibaldi; l’esercizio Tranviario verrà fermato, al fine di evitare condizioni di pericolo, per riprenderlo non appena la sede tranviaria sarà sgombra da manifestanti.

20 commenti

  1. Settimo Libero 16 Marzo 2013 10:06

    Siamo alle solite, si continua a istigare coloro che non sanno e che non hanno letto bene i documenti relativi alla realizzazione del ponte sullo stretto.
    I documenti parlano chiaro, inutili manifestazioni non fanno altro che creare confusione in una città già abbastanza confusa, considerando il fatto che le prospettive future non sono delle migliori.

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  2. si chiuda la rada di san francesco piuttosto, non ho nessuno di questi signori manifestare in tal senso, del resto con genovese come capo, credo non lo faranno mai

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  3. il pirmo errore che ha fatto grillo è quello di aver accettato il passaggio con le caronti gratis

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  4. NO TAV NO MUOS ma anche NO EXPO’ NO MOSE NO GRONDAIA..etc GIUST O ma chi nikki nakki il NoPONTE ad un ECOPONTE sostenibile ed occasione UNICA ed IRRIPETIBILE che ha il nostro territorio in coma se non già morto di RISORGERE.? La ottusa autolesionistica decisione di battersi contro il ponte peserà sulle coscienze di tutti noi e delle classi dirigenti imbelli ed egoiste che popolano la nostra citta’ illudendosi che mantenere il proprio agiato benessere possa convivere con la disperazione delle classi proletarie e produttrive del Paese. Il m5s sconta a Messina la estrazione piccolo borghese e impiegatizia del “PUBBLICO”, quando non precari, di buona parte dei suoi esponenti; dimenticando che la linfa vitale di questo rivoluzionario movimento e’ costituita da settori imprenditoriali produttivi(spina dorsale del paese vedi post Blog Grillo del 3/1/13) soprattutto del Nord Est ai quali lo stesso Grillo mi ha invitato personalmente ad aggregarmi e partecipare .il M5S tradendo l’invito del grande Beppe rinuncia al Referendum prefigurando i rischi concreti del primo TRADIMENTO ,magari INCONSAPEVOLE e condito di buone intenzioni( il programma vecchio che contemplava il No ponte e’ stato sostituito dai nuovi 20 punti del programma) Ho detto a Grillo una volta scherzando ,tra il serio ed il faceto ,che bisognerebbe imporre per LEGGE a tutti i cittadini di guadagnarsi da vivere anche per un periodo temporaneo intraprendendo una attività AUTONOMA LIBERA e IN DIPENDENTE.)Mi rispose che suo padre lo era stato imprenditore così come egli stesso…così come Casaleggio & C. Sono convinto che questo background culturale lo abbia favorito nella conquista di una visione creativa libera e RIVOLUZIONARIA della realta. A messina mi rendo conto che manca storicamente l”humus” e pertanto il fallimento e’ purtroppo INEVITABILE. Proporrei alla grande nostra ROSARIA BRANCATO ed a tutti i giornalisti di intervistare i partecipanti alla manifestazione del NO PONTE per un esemplificativo SONDAGGIO sulla estrazione socioeconomica dei partecipanti. Per i proprietari dei terreni e delle ville della zona” CARIDDI”,abitando da quelle parti ci penso io. Quando poi qualcuno ,finito di sfilare e protestare INUTILMENTE mi offre soluzioni alternative concrete ed immediate……sono pronto a ricredermi ed a passare finalmente il mio tempo libero a farmi anch’io un meritato bagno nelle acque limpide(?) del “Pilone “…

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  5. Peppe Vallera 16 Marzo 2013 11:08

    Bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla………..
    Quanta aria sprecata!!!!!!
    Vanesio (e puru bommacaru)!!!!!!
    Giuseppe Vallèra

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  6. siamo solo una città di ignoranti e superficiali

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  7. ….Napoleone se permette, non e’ così . Conoscendo GRILLO e le affinità che mi legano …Le posso assicurare che accettare un passaggio dimostra la grandezza e la “centratura” del personaggio…capace di accettare un omaggio SENZA spostarsi di un centimetro dalle proprie CONVINZIONI. DIFFIDARE soltanto di chi dice sempre NO come i NO PONTE “testimoni” di una patologia “ideologica” che qualsiasi psicologo interpreta correttamente come RIVELATORE inconscio di paure e “complessi” irrisolti. Il NO senza se e senza ma irriducibile come i nostri “buoni professionisti”del NO sono forieri di Guerre disastri e fallimenti…e questa citta’ merita ben altro.

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  8. Ma per cosa manifestano questi 4 scappati di casa? Per la loro fame o per avere più fame? Senza ponte non ci sono soldi per Messina, anzi sono già stati stortnati a Genova per l’alta velocità Genova Milano per la soddisfazione di D’Alia e Genovese che nulla hanno fatto per impedirlo.
    Anche le ferrovie chiuderanno nella nostra città (400 posti a rischio solo a Messina) e in tutte la Regione Siciliana per i costi altissimi dell’attraversamento nello stretto (250 milioni all’anno, quanto il costo del progetto in vent’anni).
    Il vero costo è non fare il ponte.
    Sulla sostenibilità ambientale si è pronunciato anche il Ministero dell’ambiente e della cultura nei giorni scorsi (malgrado il governo sia contrario), sulla realizzabilità tecnica hanno collaborato i più grandi progettisti del mondo: giapponesi, americani e danesi in testa.
    M5S: sarebbe meglio che protestassero per la mancanza di infrastrutture, di treni, di ferrovie, di collegamenti. Se questi sono i giovani che ci rappresentano il futuro è peggio del passato: tecnicamente ignoranti, ideologizzati ed inconcludenti. Non hanno idea dei commerci internazionali, delle rotte dei carghi, dei volumi d’affari provenienti dal Canale di Suez e diretti nei porti del Nord Europa: la Sicilia e la Calabria sono staccate dal resto dell’Italia che, a livello infrastrutturale, si ferma a Salerno e Bari. Le imprese chiudono e non investono in Sicilia per i tempi di percorrenza delle merci e per i costi di trasporto che sono mediamente il 9% maggiori che nel resto del paese.
    E’ incredibile fingere di non vedere la realtà drammatica che ci circonda, la gente che oramai muore di fame ed è costretta a rubare.
    Ma il “No Ponte” è un mantra, un modo per attrarre voti e per dire qualcosa di sinistra la più becera ed estrema, senza prospettare nulla.
    No al Ponte ovvero si alla fame ed alla emarginazione definitiva del sud.

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  9. Che pena. Che tristezza.

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  10. L’uomo prima di tutto…è il momento di pensare ai poveri a chi è senza lavoro a chi è strozzato dai debiti. Un ponte morale quello serve a collegare i ricchi ai più bisognosi. Le chiacchiere delle grandi opere sono come chi non ha pane in casa e pensa sia utile acquistare una Ferrari per dare slancio all’economia…

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  11. Se questi sono gli argomenti dei contrari al Ponte … Infarciti di demagogia ed “ostentati” sentimenti generici e moralisti di cui si sono sempre serviti i poteri forti per tenere soggiacate le classi subalterne ….infine ….il discorso della,Ferrari quando non si ha il pane e’ fuorviante ,rientra nel famoso BENALTRISMO argomento ben sostenuto da chi da secoli non ha mai realizzato nulla a favore dell’immobilismo e col risultato di rendere i poveri sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi..infine comprenda che anche acquistare” una Ferrari da slancio all’economia”

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  12. ma sei hai due Ferrari nel garage di che cosa stai parlando?

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  13. Lei Vallera insiste a offendere senza saper argomentare NULLA . Risparmi a se stesso ed ai lettori onesti e amanti della ” community” di Tempostretto i suoi sofisticati e fondamentali contributi.

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  14. Analisi e considerazioni oneste, informate ed improntate al buonsenso ,difficilmente contestabili. Ma dove sono i NO Ponte? Chiusi nelle loro” parrocchie “ideologiche autoreferenziali incapaci di disobbedire agli ordini superiori del partito(preso) di appartenenza. Perché non intervengono?

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  15. Magari avessi due Ferrari…mi accenterei di una Mercedes che venderei immediatamente per pagare stipendi ai dipendenti e tasse al governo per mantenere Lei…anche se personalmente mi piace camminare a piedi o in bici Ma come faccio ad andare di la’ dallo stretto? A nuoto? Cu stu friddu?

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  16. Angelo Silipigni 16 Marzo 2013 19:23

    Il ponte sarebbe stato occasione di sviluppo ed opportunità. Messina ne avrebbe avuto giovamento. Le argomentazioni dei no ponte sono poco convincenti. Ma il ponte non si farà…mettiamoci una pietra sopra e aspettiamo le balene e gli uccelli che passano nello stretto.

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  17. pgiuttari, sarebbe stato più coerente pagare e non accetare favori, come fanno tutti i poveri cristi ai padroni di Messina e schiavi al seguito

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  18. Per passare lo Stretto occorre o camminare sul ponte del suo ottimismo per Impregilo oppure faccia come grillo si metta a nuotare senza demagogia ma con una muta…l’acqua e’ fredda….oppure prenda la nave con un arancino tra i denti il tempo passa in fretta e si diventa contemplativi. Poi se è credente può sempre aspirare al miracolo come S. Francesco di Paola. Distinti Saluti

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  19. Non so come spiegarmi. Se io le offrissi che so una sigaretta ,un passaggio in autostop,una granita con panna e brioche Leo che fa rifiuta? Non sarebbe educato elegante . Chi non accetta non merita dice un vecchio proverbio. La grandezza e lo spessore umano e spirituale di Grillo si percepisce anche da queste piccole cose. ” ho accettato questo piccolo tentativo di corruzione” ha detto in pubblico con insuperabile ironia. Solo i “fondamentalisti” sono intransigenti …ma solo perché sono INSICURI ed in cuor loro hanno paura di poter cedere alla” corruzione”. Grillo e’ serenamente ed interiormente INCORRUTTIBILE e non ha bisogno di apparire” integralista”. Non so se mi spiego. Buona notte.

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  20. qua non siamo io e lei,e non si tratta di una sigaretta o un passaggio, ma erano grillo e franza e questo bastava per non accettare l’offerta, specialmente per uno come grillo che poi in piazza ha — giustamente– criticato i franza.

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