Messina. Erano state sequestrate nell’inchiesta sulle morti sospette dopo gli interventi effettuati nello stesso reparto
Messina –Sono state riaperte, all’ospedale Papardo, le due sale operatorie di Cardiochirurgia sequestrate nell’inchiesta sulle morti sospette dopo gli interventi effettuati nello stesso reparto. Di recente, la Procura di Messina ha chiesto e ottenuto dalla giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza la revoca del sequestro dei locali.
Biodecontaminazione terminata
Si sono concluse, in questo periodo, le operazioni di biodecontaminazione, ritenute indispensabili perché i locali potessero tornare a essere utilizzati in sicurezza, e la giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza ha disposto il dissequestro, su richiesta della Procura. Nel reparto sono state effettuate pulizia e sanificazione aero idraulica, pulizia e sanificazione generale e una biodecontaminazione completa, operazioni che sono andate avanti per una settimana.
Le sale operatorie erano state sequestrate alla fine del novembre scorso dopo un sopralluogo degli esperti della Procura, che ha rivelato la presenza di agenti patogeni e dopo le analisi effettuate un mese prima per ordine della stessa azienda ospedaliera, che avevano già rivelato la presenza di criticità sanitarie. (Leggi qui “Perché sono state sequestrate”).
Undici indagati
Va intanto avanti l’indagine per stabilire se le cinque morti sospette, denunciate dai familiari dei pazienti deceduti, sono collegate alle condizioni delle sale operatorie. Proprio oggi era previsto il Riesame dei provvedimenti adottati dalla magistratura, a cui i difensori hanno rinunciato, mentre va avanti il confronto tra Procura e vertici del Papardo, tra attuali e precedenti, per acquisire tutta la documentazione necessaria da vagliare per ricostruire cosa è effettivamente accaduto. Undici gli indagati: Catena Di Blasi, direttrice generale del Papardo, Paolo Cardia, direttore sanitario, Vincenzo Manzi, direttore amministrativo, Francesco Patanè, primario di Cardiochirurgia, Maria Chiara Zucchetti, direttrice della Rianimazione, Silvio Tommasini, responsabile della Terapia intensiva post operatoria. L’avviso di garanzia è poi scattato anche per Mario Paino, Salvatore Munafò, Giuseppe Ranieri Trimarchi, Alberto Firenze e Giancarlo Niutta.
