Dai bandi per i servizi scolastici contestati ai debiti fuori bilancio. La corsa contro il tempo del commissario Romano, tra patto di stabilità e riorganizzazioni degli uffici.

La proroga probabilmente non andrà oltre i 45 giorni. Ma il commissario Filippo Romano sembra deciso a varare il bilancio di previsione per il 2014 entro i primi di febbraio. A costo di “litigare” con la macchina amministrativa di Palazzo dei Leoni. Intanto la Provincia regionale di Messina ha approvato sul filo di fine anno il bilancio 2013. Totale delle entrate e delle spese generali: 124.894.776,38 euro.

Il grosso sono come sempre i tributi, 44.783.366,99 euro, poco più di 15 milioni di euro di contributi statali e regionali, 10 milioni l’avanzo di amministrazione no vincolato. Un milione 276 mila euro e cocci l’ammontare dei prestiti, quasi 16 milioni di euro le partite di giro. Alla fine i debiti fuori bilancio ammontano a 8 milioni 613 mila 328 euro. Somme già impegnate, queste ultime, e che per lo più servono a pagare il pesante fardello delle spese legali. Spese ferme sul tavolo del dirigente, in attesa della verifica del patto di stabilità.

Nel bilancio di fine anno Romano aveva ribadito che la macchina lavora “a costo zero”. La riorganizzazione delle posizioni organizzative è stata deliberata dal Commissario all’inizio di dicembre, che della spending rew del suo staff ha fatto il proprio punto di forza. A costo zero, ad esempio, l’ufficio del Capo di Gabinetto, riaffidato a Nino Carbonaro che è anche capo della Polizia provinciale. Le indennità per le due cariche non sono cumulabili, e Carbonaro ha optato per quello relativo alla Polizia provinciale, meno esoso. Di fatto, cioè, regge gli uffici continuando a percepire lo stipendio di funzionario di primo livello della provincia, senza ulteriori indennità. (Al.Ser)