Bilancio consuntivo 2012 con segno meno ed il paradosso dei residui attivi. In numeri la gestione Buzzanca-Croce

Bilancio consuntivo 2012 con segno meno ed il paradosso dei residui attivi. In numeri la gestione Buzzanca-Croce

Danila La Torre

Bilancio consuntivo 2012 con segno meno ed il paradosso dei residui attivi. In numeri la gestione Buzzanca-Croce

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martedì 08 Ottobre 2013 - 20:55

Inviato da Palermo il commissario ad acta, il funzionario regionale Garofalo, che avrà il compito di accelerare i tempi di approvazione del documento contabile da parte del Consiglio Comunale . Intanto, il Collegio dei revisori dei conti chiede i bilanci delle società partecipate

A Palazzo Zanca si tirano le somme. La giunta Accorinti ha approvato il bilancio consuntivo 2012, che spiega in numeri gli ultimi 8 mesi dell’amministrazione Buzzanca ed i primi quattro mesi della gestione commissariale dell’ex Procuratore capo Luigi Croce. Sull’iter dell’atto contabile, che è già stato trasmesso al Collegio dei revisori dei conti, dovrà adesso “vigilare” il neo commissario ad acta Antonio Garofalo, nominato dalla Regione ed insediatosi in mattinata con il compito di accelerare i tempi di approvazione da parte del Consiglio Comunale .

In attesa che approdi in Aula, siamo andati a spulciare numeri e dati del documento economico-finanziario ed ecco quello che abbiamo scoperto. Il consuntivo 2012 del Comune di Messina chiude con segno meno: considerati i residui attivi (279 Mln.), i residui passivi (280 Mln.) ed il fondo di cassa (2,8 Mln.) il bilancio registrerebbe un avanzo di 1,3 Mln, a cui tuttavia vanno sottratti il fondo svalutazione crediti (1,7 Mln.) e la parte vincolate per spese in conto capitale (2,2 Mln.), che conducono ad un disavanzo di 2,5 Mln. di Euro.

Al di là della chiusura in perdita, che dimostra comunque l’incapacità gestionale di tenere in ordine i conti e di pareggiare entrate ed uscite , il dato più significativo del consuntivo 2012 riguarda i residui attivi : basti pensare che solo per la TARSU se ne iscrivono 64 Mln. e per le multe 16 Mln. Il totale fa 80 Mln di euro, che dovrebbero essere nelle casse comunali e invece non lo sono, a dimostrazione che , negli anni, il Comune di Messina non è stato in grado di riscuotere le somme spettanti , trovandosi inevitabilmente ad affrontare una crisi di liquidità divenuta endemica e a dover ricorrere sistematicamente ad anticipazioni di tesoreria, lievitate per il solo 2012 -come si evince nel bilancio di chiusura esercizio – a 162 Mln. di euro, a fronte dei 57 Mln. previsti.

Peraltro, nonostante il loro elevato valore, i residui attivi hanno subìto qualche sforbiciata relativa a finanziamenti destinati a lavori pubblici, di cui non c'è stato accertamento, come si dice tecnicamente. Dal conto del documento finanziario ed esattamente nella parte "entrate – rendiconto per risorse" emerge, infatti, che non sono state avviate le procedure amministrative per incassare i fondi e mantenere a bilancio le somme. E così si scopre che restano “congelati” finanziamenti statali pari 18,2 Mln di euro , di cui ad esempio 2,4 Mln per il sistema scuola piazza Boer, 2,3 Mln per il restauro camposanto, 2,3 Mln per la ristrutturazione dei Prospetti della scuola Pascoli etc.

Il bilancio consuntivo 2012 “racconta” inoltre che, per il Risanamento, rispetto ai 33 Mln. previsti ne sono stati accertati 24 Mln. ed incassati 4 Mln., con un residuo di 20 Mln. Complessivamente, in termini di trasferimenti correnti dalla Regione, di 81 Mln. euro previsti ne sono stati accertati solo 24 mln. ed incassati 14 Mln, con residui per 10 Mln.

La fotografia scattata dal documento di chiusura esercizio mostra in tutta la sua drammatica evidenza l’incapacità di Palazzo Zanca di adempiere alle procedure di accertamento e, di conseguenza, di incassare fondi e risorse che avrebbero consentito di fare investimenti, dare lavoro a ditte ed imprese esterne e far tornare a girare l’economia cittadina, ormai al collasso.

Sul fronte delle uscite, nel bilancio consuntivo assume un aspetto rilevante la questione dei debiti fuori bilancio, accertati e da accertare, che nel corso del 2012 ha provocato una vera e propria guerra dei numeri, a causa della visione e della versione, diametralmente opposte tra loro, presentate – nelle rispettive fasi di governo della città- dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca e dal Commissario straordinario Croce. L’ex primo cittadino tendeva a negare qualsiasi tipo di emergenza finanziaria ed è andato via dicendo di lasciare i conti a posto; dall'altro lato, invece, da settembre a maggio, per l’ex reggente di Palazzo Zanca i debiti del Comune sarebbero passati da circa 200 milioni a 500 milioni di euro. Solo recentemente, i tecnici dell’Ifel hanno accertato – in linea con la tesi dell'ex ragioniere generale Ferdinando Coglitore – che i debiti certi, liquidi ed esigibili ammontano a 98 milioni di euro e come spiegato dal vicesindaco Guido Signorino, sommando anche altre esposizioni, la situazione debitoria del Comune è di circa 180 milioni di euro, cui si aggiungono 120 milioni per i debiti cosiddetti latenti.

Il punto oscuro del bilancio consuntivo 2102 riguarda la mancata quantificazione del debito del Comune nei confronti delle partecipate: in continuità con il passato, infatti, i bilanci delle società che orbitano attorno all’ente non sono stati allegati, di fatto contenendo il disavanzo, che altrimenti sarebbe stato ben più alto di 2,5 milioni di euro . Il presidente dei revisori dei conti , Dario Zaccone, ha già inoltrato al ragioniere generale Antonino Cama formale richiesta di poter visionare ed analizzare anche i documenti contabili delle partecipate prima di emettere parere, obbligatorio ma non vincolante, sul bilancio. La legge concede al Collegio dei revisori dei conti almeno 20 giorni per esprimersi, ma l’arrivo del commissario ad acta potrebbe rendere necessaria un’accelerazione dei tempi, per far sì che l’atto arrivi in Consiglio comunale il prima possibile. (Danila La Torre)

11 commenti

  1. Questo è lo schifo che ci hanno lasciato i “signori” di prima viene da dire oltre che incapaci xxxxxxxxx

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  2. SONO COMPIACIUTO, la brava Danila LA TORRE punta il suo faro su una mia fissa, i due serpenti velenosi striscianti a Palazzo Zanca, in particolare su quello mortale, i RESIDUI ATTIVI. La giornalista porta a conoscenza dei messinesi una cifra relativa alla TARSU, pari a 64 milioni di euro. Non c’era pregiudizio, nei miei commenti passati, nei confronti del dirigente Romolo DELL’ACQUA, quando stigmatizzavo il suo operato come responsabile dell’intera Area Tributaria e del Dipartimento Tributi in particolare. Cosa non ha funzionato, la capacità della SERIT di riscuotere o una delle fasi di gestione delle entrate di cui hanno competenza i RESPONSABILI DI SERVIZIO del Dipartimento diretto da Romolo DELL’ACQUA? Ricordiamole, ancora una volta queste fasi, ACCERTAMENTO RISCOSSIONE VERSAMENTO. Come sappiamo i RESIDUI ATTIVI sono entrate per le quali al termine dell’esercizio finanziario è stata perfezionata solo la fase dell’accertamento (chiamata anche di diritto), sorgono quando le fasi di adempimento (riscossione, versamento) si verificano in un esercizio diverso rispetto all’esercizio in cui si verifica la
    fase di diritto, cioè l’accertamento. Dovremmo quindi escludere tutti, tranne DELL’ACQUA, perchè è il dirigente responsabile della tempistica. I RUOLI venivono emessi da APRILE MAGGIO in poi, la SERIT li notificava da NOVEMBRE DICEMBRE, quando andava bene, la RISCOSSIONE completata non prima di GIUGNO LUGLIO dell’anno successivo. Dela fase VERSAMENTO nelle casse del TESORIERE del Comune non sappiamo nulla. Questo per i RESIDUI ATTIVI, restano le responsabilità dell’intero Dipartimento sulla EVASIONE/ELUSIONE del tributo, certamente non riguarda i messinesi in difficoltà economica.
    A Guido SIGNORINO e al direttore generale Antonino LE DONNE, l’arduo compito di costringere Romolo DELL’ACQUA a realizzare quell’agognato, PAGARE TUTTI, ma proprio tutti, PER PAGARE TUTTI MOLTO MENO.

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  3. MessineseAttento 9 Ottobre 2013 09:06

    Non ci dimentichiamo che questa situazione è figlia, oltre dell’indiscutibile pressapochismo dell’amministrazione Buzzanca, anche di una opposizione bacchettona, inerme e complice di questo disastro economico.
    Oggi, qualche tira giacche punta al ribaltone politico per mettere al governo della città chi era a capo di qualla NON opposizione che, ripeto, ha assistito inerme a questo sfacelo.

    Aspettando dicembre per cancellarvi definitivamente.

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  4. beh i pdl i pd e udc dove sono? ah ecco un trentennio a braccetto .. era tutto normale… vero Messinesi?

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  5. MARIEDIT ora ti è rimasto un solo bersaglio da colpire: ROMOLO DELL’ACQUA! COGLITORE ora è in pensione e quindi è diventato un bersaglio caduto nel dimenticatoio e non puoi esternare contumelie nei suoi confronti! Ma Coglitore aveva ragione sulle cifre snocciolate da Croce e Dalmazio? A me pare proprio di sì! Ma su questo è calato il silenzio.Speriamo che CAMA sia molto più preparato Di Coglitore ma comunque già sorgono i primi dubbi poiché essendo, il dirigente alle partecipate, dovrebbe conoscere il debito delle partecipate nei confronti del comune. E vedremo anche in futuro la grande professionalità di Antonio Le Donne sbandierata ai quattro venti.

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  6. Vorre capire cos’hanno fatto in tutti questi anni gli impiegati ed i dirigenti della sezione Tributi del Comune di Messina; sono in grado solo di prendersi lo stipendio???
    Quello della riscossione dei tributi è un problema che affligge il 99% dei comuni, non perchè è difficile riscuotermi ma perchè “passa per bravo sindaco, quel sindaco che non ti costringe a pagare”; fae azione di recupero crediti, vuol dire perdere consensi elettorali. Questo era un lavoro che doveva dare il commissario ma che ha preferito abbandonare chissà perchè.

    Sarei curioso di vedere il bilancio preventivo ed attendo le manovre coercitive di Accorinti per il recupero di tutte le somme dovute alle casse comunali.

    Senza soldi non si canta messa.

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  7. Rispetto il contenuto dell’articolo, ma quando ho letto:”Il consuntivo 2012 del Comune di Messina chiude con segno meno: considerati i residui attivi (279 Mln.), i residui passivi (280 Mln.) ed il fondo di cassa (2,8 Mln.) il bilancio registrerebbe un avanzo di 1,3 Mln, a cui tuttavia vanno sottratti il fondo svalutazione crediti (1,7 Mln.) e la parte vincolate per spese in conto capitale (2,2 Mln.), che conducono ad un disavanzo di 2,5 Mln. di Euro” sono rimasto allibito e sempre più convinto che coloro che hanno il compito di gestire, dal punto di vista finanziario, il nostro Comune e coloro che sono preposti al controllo ritengono che trattasi di una azienda privata, se non addirittura “familiare” e non di un ente pubblico obbligato al rispetto delle norme legislative vigenti in materia di finanza pubblica locale. Ci sarebbe moltissimo da commentare ma, per brevità di spazio mi soffermo su due concetti il primo dei quali sancisce il principio che “una volta chiuso il bilancio consuntivo (che nel nostro caso presenta un avanzo di € 2.8 miomi ) che espone i propri dati riassuntivi nel (conto di amministrazione) nessuna altra operazione contabile può trovare ingresso nella contabilità dell’ente. Il secondo caso da affrontare, anche se brevemente, è li “fondo svalutazione crediti”. Per chi non lo sapesse, il “Fondo svalutazione crediti” fa parte integrante della struttura del “bilancio di previsione” e si individualizza nell’intervento 10 allocato in ogni servizio di ciascuna funzione di bilancio e che, in sede di stesura del bilancio consuntivo può costituire oggetto di contabilizzazione esclusivamente mediante la procedura d’impegno. Qualora detta voce di bilancio (intervento 10 – fondo svalutazione crediti) non ha formato oggetto di previsione iniziale in sede di stesura del bilancio di previsione, come è dato supporre, il suo utilizzo in sede di “bilancio consuntivo” rappresenta una operazione anomale e quinti illegittima.. Ed allora come ovviare. Occorre precisare, innanzitutto, che i crediti vengono classificato in esigibili, di dubbia esigibilità ed inesigibili. In sede di revisione straordinaria di accertamento dei “residui attivi”, operazione questa che, esclusivamente , precede il “Bilancio consuntivo”, si procede al mantenimento nel “conto del bilancio” dei residui attivi certi ed esigibili”, si eliminano quelli ritenuti inesigibili, soprattutto per intervenuta prescrizione e si accantonano quelli “inesigibili (non trascorso il periodo di prescrizione) e/o di dubbia esigibilità nel senso che vengono eliminati dal “conto di bilancio”, ma vengono inseriti nel “conto economico” nella voce “insussistenze dell’attivo” ed infine vengono inseriti nell’apposita voce “Crediti inesigibili e/o di dubbia esigibilità” del “Conto del patrimonio” , ai sensi del quinto comma dell’articolo 230 del “testo unico dell’ordinamento contabile degli enti locale” che integralmente di seguito si riporta: “comma 5. Gli enti locali conservano nel loro patrimonio in apposita voce i crediti inesigibili (di dubbia esigibilità), stralciati dal conto del bilancio, sino al compimento dei termini di prescrizione”. Voglio ricordare che il mantenimento nel “Conto di bilancio” di residui attivi inesigibili e/o di dubbia esigibilità determina un falso risultato nel “conto di amministrazione”. Ci sarebbe moltissimo da commentare ma, essere prolisso, alla volte, è non conveniente

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  8. Salvatore Vernaci 9 Ottobre 2013 12:43

    ANTONIO GAROFALO – Commissario ad acta.- Leggere: Bilancio consuntivo 2012… “Sull’iter dell’atto contabile, che è già stato trasmesso al Collegio dei revisori dei conti, dovrà adesso “vigilare” il neo commissario ad acta Antonio Garofalo,nominato dalla Regione ed insediatosi in mattinata con il compito di accelerare i tempi di approvazione da parte del Consiglio Comunale”, mi desta grande perplessità e mi fa esclamare. “ SIAMO A MARE!…“.-Mi auguro che il dott. Antonio Garofalo sia un omonimo del dott. Antonio Garofalo, che è venuto al Municipio di Messina, quale Commissario ad acta del Commissario Sinatra, per approvare il bilancio 2008, dato che il Commissario Straordinario dott. Gaspare Sinatra non aveva voluto, a ragione, approvarlo perché “ il bilancio di previsione 2008 non aveva i requisiti ed i presupposti normativi per potere essere approvato. In sostanza non era un bilancio veritiero”. Il dott. Antonio Garofalo, commissario ad acta dell’Assessorato alle Autonomie, senza battere ciglio, incurante dei rilievi mossi nella relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, senza sentire, come sarebbe stato logico ed opportuno, le motivazioni della mancata approvazione da parte del dott. Gaspare Sinatra, ancora in sede, ha approvato quel bilancio di previsione 2008, dal quale sono partiti tutti i danni finanziari per il Comune di Messina. Basti pensare il titolo che TEMPO STRETTO diede alla notizia delle “gravi irregolarità” evidenziate dalla Corte dei Conti,nell’esame del bilancio Consuntivo 2008, a partire dalle previsioni del bilancio 2008, rivelatesi non rispondenti alla realtà. Dopo questo precedente, sia il Consiglio comunale a vigilare sulla legittimità degli atti che lasciano molto perplessi, almeno coloro capiscono qualcosa di contabilità degli Enti locali. Ad esempio: «Con determinazione n.90 del 12/03/2013, adottata dal Responsabile dei Servizi Finanziari, era stato approvato il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi esercizio finanziario 2012». Dalla citata determinazione emergevano le seguenti risultanze finali : Residui attivi riaccertati euro 278.846.435,24; Residui passivi riaccertati euro 272. 948.985,18.- Dopo sei mesi la situazione sul riaccertamento dei residui è capovolta: infatti, dal consuntivo 2012 residui attivi (279 Mln.), residui passivi (280 Mln.). .Come si spiegano questi dati cosìballerini?…

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  9. LUCCIO fa riflettere quando commenta, la sua tesi è Romolo DELL’ACQUA vittima, immagino che si riferisca ai RESPONSABILI DI SERVIZIO, anche se non lo dice chiaramente, cioè i dipendenti della categoria D, contrattualmente parlando. Caro LUCCIO, ti ricordo che mariedit sia stato l’unico a dare atto al dott. Ferdinando COGLITORE (sicuramente spronato dai tuoi commenti) di aver scritto, nero su bianco, nel Piano Pluriennale di Riequilibrio, pesanti rilievi nei confronti dei dirigenti, in relazione al forte e inspiegabile ritardo del riaccertamento dei residui. Credimi non ho pregiudizi e, quando mi sbaglio, non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo. Non mi dispiace la tesi di Romolo DELL’ACQUA vittima, perchè una vittima si può trasformare in carnefice, in questo caso dei responsabili di servizio,

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  10. Nò caro MARIEDIT non mi riferisco per niente ai RESPONSABILI DEI SERVIZI appartenenti alla categoria D, perché anche loro, come i dirigenti, sono stati e saranno sempre additati come i maggiori responsabili del disastro economico-finanziario del comune di Messina, mentre sono stati defraudati di un diritto spettante, non a tutti, previsto sin dal 31 marzo 1999 dal relativo ccnl, e cioè l’applicazione, mai avvenuta degli istituti delle POSIZIONI ORGANIZZATIVE e delle ALTE PROFESSIONALITA’! Non si possono salvare le amministrazioni, nessuna esclusa, che si sono succedute nel tempo, e vituperare sempre i dirigenti che RUBANO LO STIPENDIO! Questo si legge nei commenti di chi non ha dimestichezza col pubblico impiego! Una volta per tutte: IL POLITICO PROGRAMMA E IL DIRIGENTE GESTISCE CIO’ CHE GLI VIENE ASSEGNATO COI P.E.G.!Quindi non salviamo gli amministratori e crocifiggiamo i dirigenti! Per carità possono essere più o meno preparati ma non accusiamo a senso unico così come a senso unico non dobbiamo tessere le lodi di un’amministrazione formata da persone che non può assolutamete amministrare una città di 250.000 abitanti. Messina non ha bisogno di sentire parlare di BENE COMUNE, VOLONTARIATO, LAVORIAMO DAL BASSO né di assistere a passerelle e abbracci, ma ha bisogno di azioni incisive che credo, in 120 gg, siano mancate del tutto. Spero di sbagliarmi, per il bene della città in cui vivo, ma questo è il mio pensiero!!

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  11. Carissima Danila LA TORRE, il periodo virgolettato, uno stralcio del tuo articolo,è frutto dell’immaginazione di chi ti ha fornito i numeri del Rendiconto di Gestione 2012. “Il consuntivo 2012 del Comune di Messina chiude con segno meno: considerati i residui attivi (279 Mln.), i residui passivi (280 Mln.) ed il fondo di cassa (2,8 Mln.) il bilancio registrerebbe un avanzo di 1,3 Mln, a cui tuttavia vanno sottratti il fondo svalutazione crediti (1,7 Mln.) e la parte vincolate per spese in conto capitale (2,2 Mln.), che conducono ad un disavanzo di 2,5 Mln. di Euro.” A Palazzo Zanca hanno fatto carta straccia del Testo Unico? Cara Danila LA TORRE, nell’ordinamento contabile degli enti locali,il risultato di amministrazione è definito dall’art.186 del Testo Unico, quale somma del fondo di cassa aumentato residui attivi e diminuito residui passivi al termine
    dell’esercizio. In termini puramente finanziari rappresenta la somma al termine dell’esercizio delle giacenze di cassa (+), dei crediti (+) e dei debiti (-). Il risultato di amministrazione scaturisce dall’effetto combinato della gestione di competenza, nel nostro caso il 2012, con le risultanze degli esercizi precedenti, alle quali si collega attraverso l’evoluzione dinamica dei residui.
    Esiste un ulteriore metodo contabile per riscontrare l’esattezza del risultato di amministrazione, sommando algebricamente “ il risultato di amministrazione dell’esercizio precedente +/- i maggiori o minori residui attivi riaccertati, dedotti i minori residui passivi riaccertati, +/- i maggiori o minori accertamenti di competenza rispetto alle previsioni definitive di entrata del bilancio, dedotti i minori impegni di competenza rispetto alle previsioni definitive di spesa del bilancio (principio contabile n.3, punto 59). L’avanzo di amministrazione può o meno essere applicato al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario successivo, mentre il disavanzo deve obbligatoriamente essere applicato.
    UNA CICCA DI FINANZA LOCALE. I due link seguenti sono la pag.1 del RIEPILOGO ENTRATE e la pag.1 del RIEPILOGO SPESA del BILANCIO DI PREVISIONE 2012, quello di BUZZANCA/CROCE, notate nello stesso previsionale un AVANZO e un DISAVANZO,
    http://img819.imageshack.us/img819/6786/yu29.png
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