Il Consiglio rinvia il voto sul Ponte e chiede a gran voce: «I deputati sfiducino Berlusconi»

Il Consiglio rinvia il voto sul Ponte e chiede a gran voce: «I deputati sfiducino Berlusconi»

Il Consiglio rinvia il voto sul Ponte e chiede a gran voce: «I deputati sfiducino Berlusconi»

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lunedì 07 Novembre 2011 - 15:39

Minuto di silenzio per la Liguria e polemiche unanimi contro il Governo. Opere compensative: all’ordine del giorno di Pd, Udc, Fli e Mpa se ne aggiunge uno del Pdl. La richiesta di Scoglio: «Il Consiglio abbia una posizione univoca»

Tutto rinviato. L’ordine del giorno presentato da tredici consiglieri (espressioni di Pd, Udc, Fli e Mpa) col quale, in sostanza, si chiede di “bocciare” l’Atto integrativo all’Accordo di programma sulle opere propedeutiche al Ponte, verrà votato venerdì. Nel primo pomeriggio, quando si è chiusa la seduta straordinaria dedicata all’argomento, non c’era più il numero legale per passare alla votazione. Di ordini del giorno, in realtà, ce sono due. Anche il Pdl (primo firmatario il capogruppo Capurro), infatti, ha presentato il proprio documento, col quale si «impegna il Governo Nazionale e la Regione Sicilia a finanziare e realizzare la nuova stazione ferroviaria di Messina a Gazzi; finanziare e completare il sistema viabilistico Guardie-Annunziata-Giostra; dotare il comune di un fondo di progettazione per le opere definite connesse e/o collegate ed individuate con la delibera del consiglio comunale del 25 gennaio 2010; inserire le infrastrutture nel Piano Nazionale dei Trasporti ed in quello regionale; promuovere un contratto di programma e/o un patto territoriale a valere dei fondi del P.O.N. e del P.O.R. 2007-2013 e dei fondi per le Aree svantaggiate per lo sviluppo sociale ed economico dell’Area dello Stretto ed in particolare della città di Messina quale porta del Mediterraneo, con investimenti diretti ed indiretti attraverso contributi alle imprese che investono nella riqualificazione del territorio e con l’istituzione di una zona a burocrazia zero nei seguenti settori: nuove tecnologie – realizzazione del Polo tecnologico per la salvaguardia del territorio e per le nuove tecnologie costruttive con trasferimento alle imprese; formazione e servizi – Centro direzionale per la formazione di eccellenza con residence per gli studenti e per i docenti; Rigenerazione delle aree del parco ferroviario da dismettere secondo le risultanze del Concorso Europeo di Progettazione in atto in sede di svolgimento; distribuzioni delle merci e potenziamento delle Officine Ferroviarie Grandi Riparazioni con riconoscimento nel porto di Tremestieri del Porto Franco; Sviluppo Turistico – Rigenerazione mediante concessione dei beni del patrimonio indisponibile e/o del demanio da Capo Peloro a Tono per la realizzazione di infrastrutture alberghiere a basso impatto ambientale e nel rispetto dei principi dell’ecosostenibilità; Cantieristica e diportismo nautico.

Un lungo elenco di richieste, insomma. Di fronte alle quali l’assessore Gianfranco Scoglio, “voce” dell’assente sindaco Buzzanca durante la seduta odierna, ha fatto la sua proposta: il Consiglio abbia un’unica posizione e i due ordini del giorno si uniscano in un unico documento. Un’eventualità per la quale, al momento, non sembrano esserci i presupposti. In apertura di seduta è stato osservato un minuto di silenzio, per ricordare le sei vittime dell’alluvione di Genova. Il consiglio comunale, con un ordine del giorno stavolta unitario, ha espresso «piena ed incondizionata solidarietà alle popolazioni di Toscana e Liguria, che in questi giorni sono state colpite dall’alluvione, manifestando il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime». Il documento ha però stigmatizzato con forza «l’atteggiamento del Governo nazionale, che ha usato e continua ad usare due pesi e due misure per eventi che rivestono, purtroppo, la stessa identica drammaticità». Ma ha anche censurato «la scelta politica di tutti i deputati nazionali che continuano ad appoggiare il Governo» invitandoli a ritirare «la fiducia finora accordata all’esecutivo Berlusconi, dimostrando senso di appartenenza nei confronti della città di Messina». L’atto richiede poi che «l’Amministrazione intervenga con decisione nei confronti del Governo nazionale e regionale, affinché la città ottenga i fondi necessari per la messa in sicurezza del proprio territorio e sia trattata con l’attenzione ed il rispetto dovuti».

Presenti in aula assessori ed una rappresentanza messinese della deputazione nazionale e regionale, Francantonio Genovese e Nino Beninati ed il presidente della Provincia Nanni Ricevuto. Il dibattito è stato avviato dall’intervento del presidente del consiglio comunale, Pippo Previti, che ha sottolineato come «la convocazione straordinaria, su richiesta di tredici consiglieri, sia stata originata da rilevanti motivi d’interesse della comunità sull’argomento-Ponte, anche in vista della sottoscrizione dell’atto integrativo che revisionerà in maniera definitiva il nuovo Accordo di Programma tra Comune di Messina, Regione Sicilia, Provincia di Messina, Rfi, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed Anas». Il commissario straordinario per le opere propedeutiche e funzionali del Ponte sullo Stretto, Pietro Ciucci, con una nota trasmessa ai consiglieri comunali, ha motivato la sua assenza, riconfermando che «nel precedente incontro del 23 settembre aveva avuto modo di esaminare ed approfondire le tematiche oggetto dell’odierno incontro. In quella occasione – ha ricordato – si era discusso sulle richieste di modifica all’Atto Integrativo dell’Accordo di Programma avanzate dal comune di Messina, da ultimo con nota del 1 settembre 2011. A tale riguardo, per un verso, è stato posto in evidenza che l’Accordo di Programma riguarda solo le opere propedeutiche e funzionali alla realizzazione dell’Opera e non anche le opere compensative e mitigatrici dell’impatto ambientale, territoriale e sociale (oggetto di diverse richieste del comune) e, per altro verso, sono state esaminate nel dettaglio le esigenze manifestate dalle comunità locali, individuando per ciascuna di esse le opportune soluzioni, tenuto conto delle finalità dell’Accordo di Programma e dei vincoli di finanza pubblica».

2 commenti

  1. Speriamo che finalmente i nostri politici di destra e sinistra non si tengano gli schiaffi che regione e governo riservano a Messina e provincia.
    I politici messinesi non possono assistere passivamente alla distruzione di Messina e provincia.
    Messina che ha vinto contro terremoti, pestilenze, bombardamenti ect. supererà questo momento …e chi… eletto ha tradito la fiducia della città, sarà ricordato per quello che e stato.

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  2. mi pare che il sig,Capurro abbia ragione.Il Berluska ha disegnato il ponte alla trasmissione del Vespaiolo,ora deve pagare la Regione per il disegno del Ba-nano,anzi devono contribuire alle spese del ponte tutti i Buddaci “ammuccalapuni”

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