Rinegoziazione dei mutui, la giunta ci riprova con una nuova delibera. E illustra i vantaggi per l’ente

Rinegoziazione dei mutui, la giunta ci riprova con una nuova delibera. E illustra i vantaggi per l’ente

Danila La Torre

Rinegoziazione dei mutui, la giunta ci riprova con una nuova delibera. E illustra i vantaggi per l’ente

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martedì 25 Novembre 2014 - 23:02

Alle 19 una nuova convocazione straordinaria del Civico Consesso, chiamato ancora una volta ad esprimersi con urgenza. La nuova versione del provvedimento è stato già illustrato in Commissione Bilancio alla presenza dell’assessore Signorino e dell’esperto Cannizzaro

Al Comune di Messina una seduta straordinaria tira l’altra, un argomento urgente segue l’altro. Dopo aver chiuso – con una procedura piuttosto “bizzarra” (vedi articolo a parte) la pratica tasi e servizi sociali, il Consiglio comunale deve tornare ad occuparsi della rinegoziazione dei mutui. La giunta Acorinti ha infatti rimodulato la delibera ritirata venerdì scorso (vedi correlato) ed è pronta a portarla in Aula. In programma alle 19 una nuova convocazione straordinaria del Civico Consesso, chiamato ancora una volta ad esprimersi con urgenza perché il termine scade oggi e non ci sarà altro tempo a disposizione.

La nuova versione della delibera è stata già illustrata in una seduta, anch’essa straordinaria, della Commissione Bilancio (vedi foto), alla quale l’assessore al ramo e vice-sindaco Guido Signorino si è presentato accompagnato dall’esperto a titolo gratuito alle politiche finanziarie di Palazzo Zanca, Giuseppe Cannizzaro. Partendo dalla possibilità offerta dalla Cassa Depositi e Prestiti , che con circolare n.1281 ha comunicato la propria disponibilità alla rinegoziazioni dei prestiti concessi in favore di Comuni e Province, il Comune di Messina ha stilato un elenco di 39 mutui in base alle condizioni rese note dalla società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia.

«Nella sostanza cambia poco o nulla rispetto alla precedente delibera, abbiamo aggiunto qualche tabella per meglio precisare alcuni aspetti» ha spiegato Signorino al termine della commissione.

Ed in effetti l’impianto della nuova delibera sulla rinegoziazione dei mutui è rimasto identico tanto nelle premesse e nella finalità quanto nella dilazione di ciascuno dei 39 mutui che l’amministrazione intende rinegoziare, compresa in un arco temporale che va dal 2029 al 2044 . In base a quanto prevede il provvedimento, l’ammortamento dei prestiti rinegoziati avverrà mediante rate semestrali, costanti, comprensive di capitale ed interesse, a partire dal 30 giugno 2015.

Soffermiamoci sui dati numerici più significativi dell’operazione che il Comune di Messina intende portare avanti: il debito complessivo residuo è pari a 58.652.875,39 euro , il tasso medio ponderato senza la rinegoziazione è pari a 4,45% mentre quello successivo alla rinegoziazione sarebbe pari a 4.43%, con una variazione minima degli interessi, che scenderebbero- si fa per dire- da 2.610.023,21 a 2.598.425,74 euro .

Quale sarebbe quindi la convenienza economica, finanziaria e amministrativa dell’ente, che si impegna a pagare mutui sino al 2044? La risposta si trova nella relazione che l’amministrazione ha allegato alla nuova versione della delibera da portare in Consiglio Comunale.

«Perché la rinegoziazione possa determinare un vantaggio finanziario dell’Ente – si legge – occorre che (come prescritto dalla circolare della Cassa Depositi e Prestiti) detti risparmi vengano destinati alla riduzione dell’indebitamento complessivo dell’Ente e a spese di investimento. La proposta di delibera dispone di destinare per il periodo 2014-2024 non meno del 50% dei risparmi ottenuti all’estinzione anticipata dei mutui preesistenti (individuando quelli che per tasso di interesse imposto e per durata presentano le condizioni meno favorevoli per l’ente) e la rimanente quota (non superiore al 50%) a spese per investimenti».

La relazione chiarisce che il beneficio economico per il Comune di Messina sarebbe innanzitutto garantito dal principio della cosiddetta “equivalenza finanziaria” in base al quale «la rinegoziazione dei mutui non implica alcun aggravamento del loro costo stimato in valore attualeIn altri termini – continua il documento – posto pari a 100 il valore attuale dell’odierna esposizione debitoria del Comune, tale esposizione mantiene un valore attuale pari a 100 anche nella nuova struttura rinegoziata con riduzione del valore nominale corrisposto nel più lungo periodo».

Secondo quanto messo nero su bianco nella relazione illustrata da Signorino e Cannizzaro in commissione bilancio, «a fronte di un incremento nominale dell’esposizione pari a 16.423.053,00 euro sull’intero periodo 2014-2044 (calcolato dalla differenza tra gli interessi dovuti a fine ammortamento dei mutui oggetto di rinegoziazione e gli interessi da pagare qualora non venisse effettuata l’operazione in esame) si registra in un primo periodo (2014-2024) un risparmio per 18.551.871 euro dovuto alla riduzione del valore delle rate». Un “tesoretto” con cui l’amministrazione – come detto poc’anzi – provvederà ad estinguere mutui preesistenti ed a fare investimenti.

Nel decennio 2014-2024 , l’amministrazione conta di creare “economie” che oscillano tra i 2.029.155,95 e i 2.490.940,64 euro sino al 2020 e negli anni successivi economie comprese tra 815mila ero (nel 2021) e circa 349mila euro (negli anni 2022-2024).

Il decennio 2014-2024 è tra l’altro quello direttamente interessato dal Piano decennale di riequilibrio, sui cui l’amministrazione è convinta che ci saranno «effetti positivi».

I vantaggi illustrati dall’assessore Signorino e dall’esperto Cannizzaro convinceranno i consiglieri comunali a dare via libera alla delibera sulla rinegoziazione dei mutui? Le perplessità in realtà non mancano tra i consiglieri, che hanno evidenziato alcuni punti deboli del provvedimento.

Qualche consigliere sottolinea che dei 39 mutui da rinegoziare non si conosce nulla se non un codice identificativo; altri consiglieri vorrebbero sapere quali investimenti l’amministrazione ha in programma di effettuare con il 50% dei risparmi previsti nel decennio 2014-2024 . Nella relazione allegata al provvedimento si fa, infatti, un accenno piuttosto vago ad investimenti per manutenzioni straordinarie su immobili comunali destinati a sostituire locazioni in fitto passivo o ad investimenti strutturali ed infrastrutturali per il risparmio energetico , o ancora ad interventi di prevenzione e tutela del territorio.

I consiglieri comunali più pignoli vorrebbero, inoltre, prendere visione già adesso dell’elenco dei mutui da estinguere con l’altro 50% dei risparmi ottenuti nel decennio di cui sopra, mentre l’amministrazione si limita solo a precisare che alcuni di questi mutui «hanno tassi di interesse prossimi o superiori al livello del 6%». La delibera che approderà oggi in Aula stabilisce, invece, espressamente che «il Consiglio Comunale, in ciascuna annualità a decorrere dal 2015, dovrà adottare specifiche deliberazioni di estinzione anticipata dei mutui a valere sulle risorse del Fondo di bilancio appositamente costituito…».

Danila La Torre

6 commenti

  1. non ci capisco niente ma considerata da chi viene la proposta,NON mi fiderei tanto……..

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  2. non ci capisco niente ma considerata da chi viene la proposta,NON mi fiderei tanto……..

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  3. L’idea è’ da non prendere in considerazione non tanto per quel che vale, ma per l’approssimazione con cui è presentata e per gli amplissimi margini di manovra che lascia a degli amministratori che inseguono le emergenze e non hanno una chiara strategia (altrimenti avrebbero ben precisato i punti di intervento di questa misura).
    Le domande poste da alcuni non sono pignolerie, ma “minimo indispensabile”. E questo minimo indispensabile non c’è

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  4. L’idea è’ da non prendere in considerazione non tanto per quel che vale, ma per l’approssimazione con cui è presentata e per gli amplissimi margini di manovra che lascia a degli amministratori che inseguono le emergenze e non hanno una chiara strategia (altrimenti avrebbero ben precisato i punti di intervento di questa misura).
    Le domande poste da alcuni non sono pignolerie, ma “minimo indispensabile”. E questo minimo indispensabile non c’è

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  5. osservatore esperto 26 Novembre 2014 10:35

    La rinegoziazione dei mutui comporterà un effimero risparmio solo in termini di liquidità che darà luogo, per un verso, a una minore rata di ammortamento da corrispondere rispetto a quella in scadenza ma, di fatto , costituisce un maggiore indebitamento che viene diluito nel tempo.

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  6. osservatore esperto 26 Novembre 2014 10:35

    La rinegoziazione dei mutui comporterà un effimero risparmio solo in termini di liquidità che darà luogo, per un verso, a una minore rata di ammortamento da corrispondere rispetto a quella in scadenza ma, di fatto , costituisce un maggiore indebitamento che viene diluito nel tempo.

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