Stabilizzazione dei precari all'orizzonte, il Comune aspetta solo il decreto Renzi

Stabilizzazione dei precari all’orizzonte, il Comune aspetta solo il decreto Renzi

F.St.

Stabilizzazione dei precari all’orizzonte, il Comune aspetta solo il decreto Renzi

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mercoledì 25 Giugno 2014 - 15:57

La stabilizzazione, secondo quanto annunciato dall’assessore Mantineo e dal segretario generale Le Donne, dovrebbe concretizzarsi nel corso del triennio 2014/2016 per tutta la platea 298 contrattisti. Dalla pubblicazione del decreto Renzi basterà una settimana per approvare il provvedimento.

Le basi erano state gettate due mesi fa. Nel pieno trambusto del mancato rinnovo dell’integrazione oraria per i precari di Palazzo Zanca, l’amministrazione Accorinti aveva provato a fare un passo ulteriore: dare il via ad un percorso di stabilizzazione che nel giro dei prossimi tre anni potrebbe portar fuori dal precariato gli storici contrattisti comunali. Era stato infatti votato un atto di indirizzo che dava agli Uffici di Palazzo Zanca le linee guida da seguire per iniziare a preparare l’iter, nel frattempo è calato il silenzio, ma a quanto pare l’attenzione è rimasta alta e adesso si attende solo di poter compiere il prossimo passo.

“Abbiamo valutato tutti i passaggi più importanti, adesso attendiamo solo la pubblicazione del decreto Renzi che farà arrivare delle risorse in più per agevolare lo svecchiamento della pubblica amministrazione e favorire l’ingresso di nuovi giovani e che, sommate a quelle che il Comune risparmierà dai prossimi pensionamenti, ci daranno la possibilità di stabilizzare tutti i nostri 300 precari e di aprirci anche all’esterno per reclutare forze nuove” ha spiegato l’assessore Nino Mantineo che fin dall’inizio ha affrontato con la causa dei precari con grande dedizione. “Dalla pubblicazione del decreto ci basterà una settimana per adottare il provvedimento di giunta con cui daremo il via a queste assunzioni” ha continuato Mantineo.

La stabilizzazione secondo quanto annunciato dall’assessore Mantineo e dal segretario generale Antonio Le Donne dovrebbe concretizzarsi nel corso del triennio 2014/2016 per tutta la platea 295 contrattisti e 3 LSU e contemporaneamente indire i concorsi per l ‘assunzione dei giovani (50% della previsione per l’assunzione delle categoria C e D). Due percorsi separati ma nel contempo paralleli.

Ancora non è stato definito alcun cronoprogramma, ma questa potrebbe essere l’ipotesi di stabilizzazione: nell’anno 2014 assunzione diretta del personale contrattualizzato nelle categorie A e B (92 lavoratori su 295) , spesa prevista 1.153.000 euro. Categoria C 50 precari (Vigili Urbani) totale della spesa 2.650.000 euro. Per tutti ci sarebbe un contratto a tempo indeterminato a 18 ore settimanali, rinunciando alle 24 ore che hanno attualmente. Nel successivo biennio l’Amministrazione prevede l’assunzione della rimanente parte di personale in categoria C esattamente 121 – Categoria D 24 unità e 5 unità categoria D3- 3 LSU. Totale spesa a carico comunale sei milioni di euro.

In prima linea la Fp Cgil che, pur condividendo e apprezzando lo sforzo profuso dall’Amministrazione per mettere fine a oltre 25 anni di precarietà, non condivide la previsione della stabilizzazione a 18 ore, specialmente per i lavoratori monoreddito. “E’ necessario trovare soluzioni alternative. Ed è per questo che abbiamo chiesto un approfondimento – dichiara Clara Crocè Segretario Generale della Fp Cgil- i calcoli effettuati dal Comune sono al netto del contributo statale o regionale per la stabilizzazione”.

Altro punto critico per il sindacato è l’ipotesi di assumere durante il primo anno tutti i 50 vigili contrattisti. Ipotesi a cui la Cgil si dichiara nettamente contraria. “Non è un piano equo in categoria C, risultano contrattualizzati figure professionali altrettanto strategiche per l’andamento della macchina amministrativa”. Per questi il sindacato ha proposto la contrattualizzazione per il primo anno di una parte dei vigili e di altrettante figure professionali impiegate in atri settori appartenenti alle Categorie C e D.

In campo anche la Funzione Pubblica della Cisl che adesso chiede carte e numeri alla mano per procedere in qualsiasi tipo di percorso.“Prima di tutto – sostiene il segretario generale Calogero Emanuele – occorre capire quale sia la quantificazione delle risorse disponibili negli anni 2010-12 e quelli che si libereranno sino al 2016 per effetto delle quiescenze verificatesi negli anni citati. Quindi analizzare le previsioni di quiescenza che si potrebbero verificare visto che, tra gli stessi precari, al 2016, più di cinque unità avrebbero i requisiti pensionistici. Infine bisogna studiare le ipotesi da mettere in campo, che devono essere complessive e non parziali. Vorremmo capire anche quanti e in che modo l'Amministrazione intenda assumere i nuovi dirigenti previsti in pianta organica che dovrebbero andare a coprire i dipartimenti attualmente ad interim. Una procedura concorsuale comporterebbe un prosciugamento esorbitante di risorse a discapito della stabilizzazione”.

Il timore della Cisl Fp è che, con il pretesto della stabilizzazione e con incontri sempre interlocutori, l'Amministrazione nasconda altre scelte che penalizzerebbero i precari. “L'Amministrazione – spiega Emanuele – sa bene che il decreto Renzi allargherà negli anni la forbice per l'utilizzo delle risorse, passando dal previsto 60% per gli anni 2014 e 2015, all’80% (2016-2017) sino ad arrivare al 100% nel 2018, Ciò significa che tutte le risorse derivanti dalle quiescenze future diventeranno disponibili. Questo significa che con una seria programmazione, si può partire da un impiego non inferiore a 18 ore settimanali per portare tutti a regime nel 2016”.

F.St.

6 commenti

  1. le solite schifezze all’italiana che prevedono assunzioni senza concorsi con vari escamotages anche nei posti pubblici…

    non è un problema di questa o di altre amministrazioni… è un problema italiano…

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  2. le solite schifezze all’italiana che prevedono assunzioni senza concorsi con vari escamotages anche nei posti pubblici…

    non è un problema di questa o di altre amministrazioni… è un problema italiano…

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  3. BISOGNA ESSERE CAUTI quando c’è di mezzo la vita delle persone,quindi non ci penso nemmeno a manifestare come la penso, ma voglio commentare l’aspetto giuridico della vicenda,i rischi di bocciatura certa,cui può incorrere una eventuale delibera di Giunta.A mio avviso un ricorso al TAR avrebbe facile successo,in violazione dell’art.17,commi 10 e 11 del D.L.1l/07/2009,n.78,convertito con legge 3/08/2009,n.102; violazione dell’art.1,comma 401 della legge 24/12/2012,n.228(legge di stabilità 2013); violazione dell’art.6 comma 1 della
    LR 29/12/2010,n.24; violazione della circolare presidenziale del 6/05/2011,n.1,prot.n.4678 e dell’art. 2,comma della circolare dell’Assessorato alla famiglia del 19/12/2011,n.3, prot.n.29864/serv.V; violazione dell’art.25 del D.lgs.n.165/2001; eccesso di potere per imparzialità e buon andamento dell’amministrazione di cui agli artt.3 e 97 della Costituzione. Appare evidente che non sarebbero ammesse selezioni interamente riservate al personale precario al quale potrebbe essere attribuita una riserva percentuale dei posti da assegnare(comma 10) ovvero una valutazione privilegiata della professionalità acquista all’interno dell’ente (comma 11),ma sempre nell’ambito di un concorso pubblico. L’operato del Comune lederebbe le legittime aspettative di progressione in carriera di eventuali ricorrenti già in servizio a tempo indeterminato,così come quelle di assunzione di ricorrenti non dipendenti del Comune,ma tutti in
    possesso sia dei titoli di studio,sia dell’anzianità di servizio, necessari per l’accesso alle qualifiche professionali richieste dal Comune. Inoltre violazione dell’art.5,del decreto dell’Assessorato regionale del 3/02/1992,come rettificato dal D.A.EE.LL. 19/10/1999; violazione dell’art.1,comma 401 della legge 24/12/2012,n.228 (legge di stabilità 2013); violazione dell’art.3 della legge 7/08/1990,n.241 e s.m.i. come recepita in Sicilia con L.R. n.10/91. Eventuali ricorrenti contesterebbero i criteri di valutazione dell’esperienza professionale,che eluderebbero le prescrizioni sancite dal Decreto assessoriale 3/02/1992,consentendo l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo soltanto a favore dei lavoratori precari e negandolo,invece,ai dipendenti non precari nonché ai dipendenti di altri enti pubblici. E’ principio giurisprudenziale pacifico quello secondo cui le deroghe al principio costituzionale del concorso pubblico(art. 97 Cost.)devono essere delimitate in modo rigoroso,potendo tali deroghe essere considerate legittime solo quando sono funzionali al buon andamento dell’amministrazione e ove ricorrano peculiari e straordinarie esigenze d’interesse pubblico idonee a giustificarle. E’ insufficiente a giustificare la deroga la semplice circostanza che determinate categorie di dipendenti abbiano prestato attività a tempo determinato presso l’amministrazione,come pure la personale aspettativa degli aspiranti ad una misura di stabilizzazione. In questa storia dei cosiddetti PRECARI,appare evidente che sotto la normativa vigente,Costituzione e Direttiva europea,la stabilizzazione può essere attuata dal Comune attraverso una delle due procedure alternativamente previste dai commi 10 e 11,articolo 35 del decreto legislativo 30/03/2001,n.165,ossia tramite concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato: a)aperto alla partecipazione dei candidati esterni in possesso dei requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire,mediante la previsione di una riserva non superiore al 40 o al 50 per cento dei posti messi a concorso; b)per titoli ed esami,finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l’esperienza professionale maturata dal personale precario. Non è prevista alcuna possibilità di concorso riservato interamente ai PRECARI.

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  4. BISOGNA ESSERE CAUTI quando c’è di mezzo la vita delle persone,quindi non ci penso nemmeno a manifestare come la penso, ma voglio commentare l’aspetto giuridico della vicenda,i rischi di bocciatura certa,cui può incorrere una eventuale delibera di Giunta.A mio avviso un ricorso al TAR avrebbe facile successo,in violazione dell’art.17,commi 10 e 11 del D.L.1l/07/2009,n.78,convertito con legge 3/08/2009,n.102; violazione dell’art.1,comma 401 della legge 24/12/2012,n.228(legge di stabilità 2013); violazione dell’art.6 comma 1 della
    LR 29/12/2010,n.24; violazione della circolare presidenziale del 6/05/2011,n.1,prot.n.4678 e dell’art. 2,comma della circolare dell’Assessorato alla famiglia del 19/12/2011,n.3, prot.n.29864/serv.V; violazione dell’art.25 del D.lgs.n.165/2001; eccesso di potere per imparzialità e buon andamento dell’amministrazione di cui agli artt.3 e 97 della Costituzione. Appare evidente che non sarebbero ammesse selezioni interamente riservate al personale precario al quale potrebbe essere attribuita una riserva percentuale dei posti da assegnare(comma 10) ovvero una valutazione privilegiata della professionalità acquista all’interno dell’ente (comma 11),ma sempre nell’ambito di un concorso pubblico. L’operato del Comune lederebbe le legittime aspettative di progressione in carriera di eventuali ricorrenti già in servizio a tempo indeterminato,così come quelle di assunzione di ricorrenti non dipendenti del Comune,ma tutti in
    possesso sia dei titoli di studio,sia dell’anzianità di servizio, necessari per l’accesso alle qualifiche professionali richieste dal Comune. Inoltre violazione dell’art.5,del decreto dell’Assessorato regionale del 3/02/1992,come rettificato dal D.A.EE.LL. 19/10/1999; violazione dell’art.1,comma 401 della legge 24/12/2012,n.228 (legge di stabilità 2013); violazione dell’art.3 della legge 7/08/1990,n.241 e s.m.i. come recepita in Sicilia con L.R. n.10/91. Eventuali ricorrenti contesterebbero i criteri di valutazione dell’esperienza professionale,che eluderebbero le prescrizioni sancite dal Decreto assessoriale 3/02/1992,consentendo l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo soltanto a favore dei lavoratori precari e negandolo,invece,ai dipendenti non precari nonché ai dipendenti di altri enti pubblici. E’ principio giurisprudenziale pacifico quello secondo cui le deroghe al principio costituzionale del concorso pubblico(art. 97 Cost.)devono essere delimitate in modo rigoroso,potendo tali deroghe essere considerate legittime solo quando sono funzionali al buon andamento dell’amministrazione e ove ricorrano peculiari e straordinarie esigenze d’interesse pubblico idonee a giustificarle. E’ insufficiente a giustificare la deroga la semplice circostanza che determinate categorie di dipendenti abbiano prestato attività a tempo determinato presso l’amministrazione,come pure la personale aspettativa degli aspiranti ad una misura di stabilizzazione. In questa storia dei cosiddetti PRECARI,appare evidente che sotto la normativa vigente,Costituzione e Direttiva europea,la stabilizzazione può essere attuata dal Comune attraverso una delle due procedure alternativamente previste dai commi 10 e 11,articolo 35 del decreto legislativo 30/03/2001,n.165,ossia tramite concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato: a)aperto alla partecipazione dei candidati esterni in possesso dei requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire,mediante la previsione di una riserva non superiore al 40 o al 50 per cento dei posti messi a concorso; b)per titoli ed esami,finalizzati a valorizzare con apposito punteggio l’esperienza professionale maturata dal personale precario. Non è prevista alcuna possibilità di concorso riservato interamente ai PRECARI.

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  5. Mi colpisce che i sindacati parlino solo per chi si deve stabilizzare ma non chiedamo lumi per i giovani se mai avranno spazio….. potere di tutela per chi hanmo già gestito il nuovo? i giovani. ?

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