Povertà educative, Palmi si attiva. Al plurale, perché – fa notare l’assessore comunale al Welfare Eliana Ciappina – sono compresi più àmbiti. Dalle opportunità culturali a quelle scolastiche, dalle attività formative alle relazioni sociali fino alle stesse disponibilità economiche.
Sul tema, la pandemia concorre poi a mettere a rischio tre diritti fondamentali: quelli «all’infanzia, all’istruzione e alla salute».
E chiaramente si fanno sentire, più che su altri versanti, le «differenze “regionali” in settori quali la sanità e i servizi sociali».
Per questo, riflette la Ciappina, è importante «“ri-progettare” e pensare in modo nuovo e strutturato ai servizi sociali». E nell’ultimo anno l’amministrazione Ranuccio ha attivato servizi qualificanti, evidenzia l’assessore, come lo sportello affido&adozioni curato da M’ama Calabria e la programmazione di varie attività di collaborazione con altri Enti e Istituzioni.
E grazie al personale dell’ex Progetto Pon Inclusione, «è stato possibile avere presso i servizi un’équipe multidisciplinare – si legge nel comunicato diramato ai media – composta da assistenti sociali, psicologi, educatori, mediatori culturali».
Un team «in grado d’intervenire sulle fasce legate alla povertà e reddito di inclusione e che collabora con il personale “strutturato” dell’ufficio». Scopo di fondo: erogare «servizi intesi nella loro globalità con azioni di supporto su più livelli».
Così, rimarca l’assessore, «è stato possibile realizzare, per la prima volta sul territorio comunale degli interventi “educativi”, di rafforzamento e di supporto, sia domiciliare che presso la sede del Comune».
Beneficiari, cittadini in condizioni difficili. E non è trascurabile la «risposta positiva da parte delle famiglie», che hanno identificato questo moderno supporto come «proiezione verso un futuro migliore».
