La cosca Alvaro si conferma così non solo estremamente pericolosa, ma anche assai esperta nella gestione dei latitanti.
5 persone questa mattina sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Palmi, accusate di aver favorito la latitanza di Domenico Romeo, catturato lo scorso 2 febbraio. 2 sono finiti in carcere e 3 ai domiciliari. Si tratta di Biagio Versaci (74) e della moglie Francesca Cammaroto (81), dei fratelli Antonio (99), e Francesco (98) Alvaro e di Domenica Alvaro (88)
L’IDAGINE
L’indagine, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e ha consentito di scoperchiare l’articolato ed organizzato sistema messo a punto dagli arrestati al fine di favorire la latitanza del Romeo garantendogli numerosi incontri con i suoi familiari, in particolare la moglie Angela Lirosi e il figlioletto di soli 17 mesi, oltre che con i suoi genitori, che venivano trasportati attraverso movimenti e trasbordi da un’autovettura all’altra e condotti nel covo del latitante, consentendogli anche di aver contatti e rapporti con i suoi prossimi congiunti. Domenico Romeo, disponeva anche di un immobile nella esclusiva disponibilità degli Alvaro e di proprietà di Domenica Alvaro oltre che di telefoni cellulari per contattare i propri familiari.
Il meccanismo escogitato, semplice e sofisticato nel contempo, prevedeva numerosi cambi di vettura, effettuati in punti strategici e poco controllabili dalle forze dell’ordine, per mezzo dei quali i parenti venivano trasportati sino al covo del latitante, senza il ricorso ad alcuna comunicazione telefonica.
Nel corso delle indagini è stato fotografato tutto il sistema di favoreggiamento della latitanza del Romeo alimentato e gestito con una organizzazione perfetta dai coniugi Versaci Cammaroto e dai fratelli Alvaro, questi ultimi figli di Vincenzo (72) condannato nel procedimento “Santa Fè” e fratello di Antonio, coindagato del Romeo nel procedimento penale “Buon vento genovese”.
Ai fratelli Alvaro Antonino e Francesco, destinatari della misura della custodia cautelare in carcere in ragione della maggiore gravità delle condotte, nonostante fossero considerati dai coindagati come “ragazzini”, il Romeo si era materialmente affidato in ragione della loro fedeltà alla cosca Alvaro, dimostrata in più circostanze durante l’attività d’indagine.
Domenica Alvaro, che ha messo a disposizione l’ immobile in favore del pericoloso latitante, è stata invece destinataria della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Come anche nei confronti dei coniugi Versaci Cammaroto, che hanno reiteratamente, garantito non solo tutti gli spostamenti dei familiari del Romeo nel suo covo, ma anche custodito il cellulare attraverso il quale i familiari, e probabilmente non solo, intrattenevano colloqui riservati e segreti col fuggiasco.
IL RUOLO DELLA COSCA ALVARO
La cosca Alvaro si conferma così non solo estremamente pericolosa, come testimoniato dai molteplici processi, tra cui da ultimo Iris ed Eyphemos nei quali sono state emesse diverse decine di ordinanze custodiali che hanno decapitato la struttura di ‘ndrangheta, ma anche assai esperta nella gestione dei latitanti. Moltissimi sono stati infatti gli Alvaro o contigui ad essi di cui è stata garantita la latitanza nel tempo a comprova della vasta e fitta rete di fiancheggiatori su cui costoro possono contare e nella quale rientrano gli odierni indagati.
Al termine delle formalità di rito, i fratelli Alvaro sono stati tradotti in carcere mentre Domenica Alvaro Biagio Versaci Maria Francesca Cammaroti sono stati posti presso le proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari
