Il risultato delle nuove analisi sull'Opel di VIviana che, secondo una delle ipotesi battute, poi si sarebbe suicidata
Nuovi tasselli si aggiungono al complicato giallo della morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele. La donna è stata trovata senza vita l’8 agosto sotto un traliccio dell’alta tensione nei boschi di Caronia. I resti del bambino sono stati scoperti non molto distante da un volontario dieci giorni dopo.
Gli inquirenti stanno mettendo insieme i risultati di diversi accertamenti che conducono a una delle prime piste investigative ipotizzate: Gioele sarebbe rimasto gravemente ferito nell’incidente stradale avuto con la madre in autostrada e sarebbe morto poco dopo la fuga tra i boschi con la donna. Viviana, già depressa e in cura psicologica, disperata e piena di sensi di colpa, sarebbe fuggita e si sarebbe uccisa lanciandosi dal traliccio. Un’ipotesi che non contrasta con la testimonianza dell’automobilista che aveva visto il piccolo Gioele in braccio alla madre vigile e con gli occhi aperti prima che i due si allontanassero dall’auto. Il bimbo, infatti, secondo gli investigatori, potrebbe aver riportato un trauma interno per un urto contro una superficie non dura ed essere morto dopo in esito alle ferite riportate. Dalle indagini, inoltre, è emerso che il bambino viaggiava sul sedile posteriore libero senza cintura e senza seggiolino. L’urto potrebbe dunque averlo sbalzato in avanti con violenza (Ansa).