Teatro, i revisori dei conti bocciano il bilancio: "Entrate sovrastimate". Luciano Fiorino nel Cda

Teatro, i revisori dei conti bocciano il bilancio: “Entrate sovrastimate”. Luciano Fiorino nel Cda

Rosaria Brancato

Teatro, i revisori dei conti bocciano il bilancio: “Entrate sovrastimate”. Luciano Fiorino nel Cda

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mercoledì 15 Giugno 2016 - 10:45

Parere non favorevole dei revisori dei conti al previsionale 2016,2017,2018 dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele. Note dolenti le differenze tra le previsioni e le spese certe. Intanto il Comune designa il giornalista Luciano Fiorino quale componente del cda al posto di Totò D'Urso

I revisori dei conti danno parere negativo al bilancio di previsione 2016-2017-2018 dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele.

Pesante la nuova tegola sul tetto di un ente alle prese con una serie di difficoltà economiche e di programmazione e che ha visto il Cda, riunitosi ieri, affrontare la bocciatura da parte del nuovo collegio dei revisori, insediatosi nei mesi scorsi (presidente Salvatore Jervolino, componenti Fabio Turano e Lorenzo Granata).

Già nel verbale del 25 maggio i revisori, alle prese con la presentazione della sola documentazione del previsionale, avevano rilevato l’anomalia “di un conto consuntivo del 2015 a tutt’oggi non esitato dall’Ente. Tale dato è prodromico alla verifica del bilancio di previsione”.

Sempre a maggio i revisori hanno rilevato alcune criticità relativamente agli incassi del botteghino, ma nella seduta del 13 e 14 giugno hanno esitato negativamente il previsionale, evidenziando una serie di problematiche sui conti.

Il principale rilievo riguarda la differenza di quasi 900 mila euro tra il consolidato del 2015 e le previsioni 2016. Basandosi sulla documentazione presentata così scrivono i revisori “Alla voce: entrate dalla vendita e dall’erogazione di servizi, la previsione definitiva 2015 è stata di 1.803.500,00, il consolidato: € 1.033.744,54; La previsione per il 2016 è di € 1.927.000. Differenza tra previsione 2016 e consolidato anno 2015: € 893.255,46. Questo collegio ritiene che la previsione per l'anno 2016, in quanto non supportata da documenti a comprova delle previsioni, non risulta attendibile sulla scorta dei principi cardine del bilancio, ossia della coerenza, veridicità, prudenza, con specifico riferimento alla quantificazione delle somme da iscrivere nei capitoli di entrata escludendo quindi previsioni di entrate aleatorie”.

Si tratta di rilievi che in passato anche il precedente collegio aveva ravvisato ma sui quali successivamente, in sede di parere, si era limitato ad “invitare” il Cda a maggiore oculatezza rispetto ai voli pindarici della programmazione. Il nuovo collegio dà lo stop proprio alla luce dell’esperienza 2015: “Giova qui richiamare quanto l'esperienza dell'anno passato in termini di previsione abbia tradito le aspettative dell'ente, a fortiori se si considera che relativamente al secondo semestre del corrente anno, tra gli atti trasmessi non figura alcuna relazione programmatica circa l'attività afferente il secondo semestre; presupposto, questo, fondamentale per la fase previsionale”.

Il Collegio poi sottolinea come alla voce entrate, risultino i 100 mila euro di contributo da parte del Comune, che al momento (viste anche le condizioni delle casse di Palazzo Zanca) “non risulta essere supportato da alcun atto ufficiale da parte dell'Ente Locale di che trattasi”.

Tra le previsioni in entrata vengono inclusi i contributi regionali di € 3.797.000 per il 2016, per il 2017 di € 3.607.000,00; e per il 2018 di € 3.427.000,00.

“Da un esame complessivo si evidenzia che le spese fìsse di gestione afferenti il personale a tempo indeterminato ammontano a € 2.341.009,12 oltre a IRAP € 159.435,03 e accantonamento TFR per € 170.973,48; per il personale a tempo indeterminato la spesa ammonta a circa € 300.000,00. Le ulteriori spese fisse, con riguardo alle maggiormente significative, vengono così individuate:

Spese energia elettrica: € 95.000,00

Consumi acqua: € 20.500,00

Gas e gasolio: € 40.000,00

Telefonia: € 22.500,00

Affitto capannoni: € 110.000,00

Pulizia locali: € 140.930,10

Foresteria: € 27.747,96

Assicurazioni: € 44.000,00

Contenzioso: € 113.974,02

Consulenti: € 32.000,00

Spese per funzionamento organi: € 170.375,00

Direttori artistici: € 84.500,00

Interessi passivi verso banche: € 50.000,00

Spese minori varie

La sommatoria di tali dati restituisce un importo di € 4.000.000,00 considerati per difetto, cui vanno sommate le spese per produzione spettacoli pari a € 2.525.076,57 per un ammontare di € 6.525.000,00 di spese circa a fronte di entrate previste per € 7.000.452,35”.

Nel parere però i revisori sottolineano come mentre per le spese il dato è supportato da documenti certi, per quel che riguarda invece le entrate

il dato è sovrastimato in quanto le entrate derivanti da contributi di Enti Territoriali non è supportato da atti, oltre che con riferimento alle previste entrate da botteghino che appaiono da mitigare”.

Altri rilievi riguardano le sponsorizzazioni, indicate in 100 mila euro ma senza atti a supporto, nonché le somme destinate alle attività di visibilità esterna, passate dai 73 mila euro del 2009 alla previsione 2016 di € 141.550,00. Nota dolente anche il numero di 3 consulenti rispetto all’unico previsto dalla legge regionale a meno di specifica autorizzazione.

I revisori poi ricordano quel che in tutti questi anni nessuno ha voluto ascoltare e cioè la legge regionale, la 4/2003 che destina la quota del 20% del contributo regionale da destinare all'Ente, a decorrere dall'esercizio finanziario 2005, alla stabilizzazione dell'orchestra e che non è stata applicata.

Infine per la foresteria, a fronte di spese per oltre 27 mila euro si sono registrate entrate pari a € 1.575,00 nel 2015 e il 2016, il dato parziale è pari a € 1.445,00, a tutto maggio 2016. Per l’organo contabile tale spesa è un costo oneroso per l’Ente.

“Per i rilievi formulati, questo Collegio esprime parere non favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2016-2018 dell'EAR Teatro di Messina”.

Il verbale è finito sul tavolo del Cda nella seduta di ieri rendendola rovente.

Come si ricorderà l’ex sovrintendente Saija,che a gennaio aveva illustrato in conferenza stampa un’ottima situazione dei conti dell’Ente, aveva poi dichiarato, dimettendosi a maggio dopo la vicenda Furnari 2.0, di voler restare il tempo necessario alla predisposizione dei bilanci. Proprio ieri il Cda avrebbe dovuto iniziare a valutare le domande presentate per il successore di Saija, ma il temporale del parere negativo dei revisori, ha ovviamente modificato la tabella di marcia.

Intanto il Comune ha designato il giornalista Luciano Fiorino quale componente del Cda dell'Ente in sostituzione di Totò D'Urso che si è dimesso il mese scorso. Fiorino è attualmente nell'ufficio stampa dell'Ateneo

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. L’ateneo messinese si è trasferito al Comune di Messina, non solo professori ma adesso anche i giornalisti, addetti vari e quanto prima uscieri ed assistenti.

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  2. L’ateneo messinese si è trasferito al Comune di Messina, non solo professori ma adesso anche i giornalisti, addetti vari e quanto prima uscieri ed assistenti.

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