L'attacco delle sei Circoscrizioni all'amministrazione: "Ci avete ignorati e umiliati"

L’attacco delle sei Circoscrizioni all’amministrazione: “Ci avete ignorati e umiliati”

Francesca Stornante

L’attacco delle sei Circoscrizioni all’amministrazione: “Ci avete ignorati e umiliati”

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mercoledì 03 Settembre 2014 - 01:45

L'assemblea straordinaria delle sei Circoscrizioni convocata all'ultimo momento per avere i pareri al Piano di riequilibrio è diventata l'occasione per far uscire fuori malumori e contestazioni nei confronti dell'amministrazione. Unanime il grido dei sei quartieri.

Una convocazione in fretta e furia, un’assemblea straordinaria che ha riunito nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca i Consigli delle sei Circoscrizioni cittadine, chiamati a esprimere il loro parere al Piano di Riequilibrio che da lì a poco sarebbe approdato in aula per il voto. I presidenti dei sei quartieri e decine di consiglieri si sono fiondati a Palazzo Zanca, nonostante l’amministrazione avesse dimenticato che il parere delle Circoscrizione al documento finanziario fosse necessario. Un parere obbligatorio ma non vincolante, dunque senza reali e concrete ricadute sul provvedimento. Ma obbligatorio. E invece l’amministrazione, in questi giorni di caos e super lavoro per portare in aula il Piano in tempo utile, aveva scordato di inviare il piano decennale ai sei Consigli circoscrizionali. In un Salone delle Bandiere gremito, l’assessore Guido Signorino e il Sindaco Renato Accorinti hanno spiegato i dettagli della manovra finanziaria, hanno provato a riassumere in pochi minuti il lavoro di questi mesi e soprattutto quello che sarà il destino che hanno deciso di dare alla città per i prossimi dieci anni. Il vicesindaco, artefice del Piano di riequilibrio, ha illustrato anche con dovizia di particolare alcuni dei passaggi salienti del corposo documento, i consiglieri dei quartieri con attenzione hanno ascoltato, hanno provato a comprendere in cosa consiste l’alternativa al dissesto dell’amministrazione Accorinti, hanno anche apprezzato la relazione dell’assessore Signorino. Tutto questo però non è bastato ad allontanare le polemiche e le contestazioni. Perché in realtà tutti, nessuno escluso, si sono sentiti offesi e umiliati dall’atteggiamento dell’amministrazione comunale che a quanto pare aveva totalmente ignorato la loro presenza, il loro ruolo, il fatto che rappresentino il filo diretto con la gente. E così, il consiglio congiunto straordinario per esitare i pareri al Piano di riequilibrio è diventato l’occasione per mettere in luce tutte le difficoltà e i malumori che vivono i quartieri e i loro rappresentanti.

Al di là dell’aspetto puramente tecnico legato al voto espresso dalle Circoscrizioni (I, II, V e VI hanno optato per l’astensione tecnica, III e IV hanno espresso parere negativo), ciò che è emerso da tutti i fronti è stata la mancanza di dialogo, di coinvolgimento, di partecipazione. I Consigli di quartiere hanno chiaramente detto al Sindaco che così non si può andare avanti e quanto accaduto in occasione del voto a questo importantissimo documento finanziario non ha fatto altro che confermare un modus operandi che si trascina da mesi e che poco o nulla si discosta da ciò che avveniva in passato.

Il presidente della I Circoscrizione Enzo Messina non ha esitato a definire la seduta una “passeggiatina” a Palazzo Zanca. “Stiamo facendo le belle statuine, è un’indecenza istituzionale presentarci il Piano dieci minuti prima che arrivi in Consiglio comunale. Noi rappresentiamo i cittadini dal basso ed è assurdo che questa amministrazione dimentichi che la città va da Giampilieri a Rodia. Nonostante tutto siamo stati presenti, il senso di responsabilità ci ha portati a non mancare questo appuntamento, nella convinzione che da qui si decide il futuro della città”.

Sulla stessa scia il presidente della II Circoscrizione Nuccio Zullo che ha deciso di sposare in pieno le parole del collega Messina, a rincarare la dose il presidente della III Natale Cucè: “Sono passati 14 mesi dall’insediamento dell’amministrazione Accorinti e oggi è la prima vota che sento parlare l’assessore Signorino di decentramento amministrativo. Fino ad oggi siamo stati abbandonati a noi stessi, abbiamo offerto dall’inizio collaborazione fattiva ma questa amministrazione ci ha dimostrato nei fatti di non volerla. Averci presentato questo Piano così importante solo adesso è una vergogna”. Il presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero non ha celato l’amarezza per il trattamento che l’amministrazione ha riservato ai quartieri in questa occasione: “Il mio Consiglio ha avuto ed ha un approccio costruttivo con il Sindaco e la sua giunta, siamo stati accanto a loro nelle battaglie che abbiamo ritenuto valide per il bene della città, oggi però non posso far altro che registrare con amarezza le modalità con cui è stato convocato questo incontro. I Consigli di quartiere devono avere un ruolo amministrativo e dobbiamo essere nelle condizioni di dare tangibilità alle cose che facciamo. Tocca a questa amministrazione metterci nelle condizioni di poter operare in questa direzione, iniziando a dire basta ai ragionamenti del passato, ai favori, ai Dipartimenti che lavorano ancora facendo dettare le priorità alla logica degli amici degli amici”.

Sul ritardo con cui l’atto è stato consegnato ai quartieri duro intervento anche del presidente della V Circoscrizione Santino Morabito: “Gli atti di fede vanno bene nei palazzi di culto, non in quelli istituzionali e invece è proprio ciò a cui ci ha messo di fronte l’amministrazione. La politica è la grande assente di questo incontro, non ho sentito parlare di orizzonte politico, di futuro. Il dissesto ha paternità plurime rispetto alle quali l’amministrazione non ha avviato nessuna discussione. Questo Piano altro non è che la rimozione delle impronte digitali degli artefici dello sfascio della città. Critico per il poco tempo avuto a disposizione per quantomeno leggere il nutrito documento finanziario anche il presidente del VI quartiere Orazio Laganà.

Attorniato dalle polemiche e dalle contestazioni il Sindaco Accorinti non ha esitato a chiedere scusa ai presidenti e ai consiglieri per i ritardi, scuse che poi ha ribadito anche in aula dopo il voto alla delibera. Ciò che è certo è che da domani tutti i rappresentanti dei cittadini nelle Circoscrizioni pretenderanno di più. Si sono sentiti offesi e relegati in un angolo, nonostante il Piano di riequilibrio segnerà la vita di tutti i messinesi per un decennio e hanno chiesto a gran voce più ascolto, più dialogo, più coinvolgimento, proprio in nome di quella partecipazione che dall’inizio è stata bandiera del Sindaco Accorinti e che oggi nei villaggi cittadini sembra solo una bella parola priva di ogni contenuto e concreto riscontro nella realtà.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. Ma va…. Accorinti cocciuto e con i paraocchi?? Non si direbbe!! Anche quero adesso è indignato?? Accorinti perde i pezzi…

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  2. Ma va…. Accorinti cocciuto e con i paraocchi?? Non si direbbe!! Anche quero adesso è indignato?? Accorinti perde i pezzi…

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  3. Conoscendo direttamente molti consiglieri direi che hanno fatto bene…

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  4. Conoscendo direttamente molti consiglieri direi che hanno fatto bene…

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  5. cari amici dei quartierini,Renato è più bravo a fare il vigile sul cavalcavia che a giostrare i numeri,anzi quelli non li vuole manco leggere.

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  6. cari amici dei quartierini,Renato è più bravo a fare il vigile sul cavalcavia che a giostrare i numeri,anzi quelli non li vuole manco leggere.

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  7. difendiamo sempre un sindaco indifendibile da mesi….

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  8. difendiamo sempre un sindaco indifendibile da mesi….

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  9. ma quale filo diretto con la gente? andate a casa anche voi,le circoscrizioni sono inutili(per i cittadini)e costosi contenitori di voti. Pensate piuttosto a pulire i torrenti che tra poco ci siamo

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  10. ma quale filo diretto con la gente? andate a casa anche voi,le circoscrizioni sono inutili(per i cittadini)e costosi contenitori di voti. Pensate piuttosto a pulire i torrenti che tra poco ci siamo

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