Porto di Tremestieri, c’è il progetto esecutivo della “fossa”. Obiettivo niente più insabbiamenti

Porto di Tremestieri, c’è il progetto esecutivo della “fossa”. Obiettivo niente più insabbiamenti

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, c’è il progetto esecutivo della “fossa”. Obiettivo niente più insabbiamenti

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martedì 01 Marzo 2016 - 23:02

Oggi sarà inviato alla Regione per ottenere il relativo parere, poi verrà bandita la gara da 1 milione e 600mila euro, con fondi dell’Autorità Portuale. L’obiettivo è quello di concludere i lavori entro l’estate in modo tale da arrivare preparati alle prossime mareggiate autunnali. Il progetto spiegato dal responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, Massimiliano Maccarone

Quando il porto di Tremestieri sarà ampliato il problema insabbiamento dovrebbe essere definitivamente risolto. Il punto è che ancora mancano 9 milioni per completare il finanziamento e poi servirà altro tempo per validare e approvare il progetto definitivo prima della firma sul contratto d’appalto. Da quel momento, se non ci saranno intoppi, il nuovo porto verrà realizzato in 2 anni e 8 mesi. Sarebbe quindi un miracolo poterne usufruire fra tre anni, più plausibile tra quattro o cinque.

Nel frattempo, il rischio insabbiamento per il porto attuale è sempre dietro l’angolo. L’annata 2014-15 è stata “tragica”, con quattro forti eventi meteo che hanno consentito di tenere il porto aperto per appena 25 giorni in 5 mesi e mezzo, dal 5 novembre al 18 aprile; quella 2015-16 è stata più clemente. L’unico rischio si è verificato con le forti mareggiate di domenica scorsa ma la sabbia accumulata, circa 10mila metri cubi, non è tale da impedire l’utilizzo di entrambi gli scivoli, pur se sarà comunque dragata probabilmente nel prossimo fine settimana. La speranza, adesso, è che l’appuntamento con le tempeste sia rimandato alla prossima stagione autunnale.

L’Autorità Portuale, però, non vuole restare in balia delle onde, è proprio il caso di dirlo, ed ha studiato una soluzione per evitare che ogni sciroccata produca un insabbiamento. E’ la cosiddetta “fossa” o “trappola delle sabbie”, un escavo a sud del porto per far sì che la sabbia si vada ad accumulare lì e non arrivi fin dentro il bacino. Adesso sono disponibili i dati delle analisi sul fondale, i calcoli geotecnici per la stabilità del molo ed il progetto è di livello esecutivo. “Dopo quest’intervento il porto potrà restare sempre aperto – spiega il responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, Massimiliano Maccarone -. Già oggi invieremo il progetto all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente per ottenere il relativo parere. Quando arriverà, potremo bandire la gara da 1 milione e 600mila euro, con fondi del nostro ente. Spero che il via libera ci sia entro un mese o al massimo due, poi serviranno altri due mesi espletare la gara, mentre i lavori dureranno circa un mese e mezzo. Insomma, in cinque mesi, entro l’estate, potremmo finire tutto”.

Se si pensa che, in passato, ogni dragaggio è costato all’Authority circa 200mila euro, si capisce anche l’importanza dell’investimento. “Abbiamo osservato onde, correnti, direzioni e venti e abbiamo visto che erano cambiati i fondali – conclude Maccarone -. I risultati del modello matematico hanno un’accuratezza del 90 o 95 % e dimostrano che, negli anni, la corrente si è evoluta e ha cambiato direzione. In passato, con il fondale alto, la sabbia si fermava in una sorta di burrone sottomarino e, nel suo tragitto, riusciva ad andare in parte verso nord. Oggi, invece, ruota e va dietro il molo, sedimentandosi nell’acqua bassa. Con la fossa, se anche dovessero accumularsi 2 o 3mila metri cubi di sabbia si potrà togliere in qualsiasi momento ed il porto resterà sempre aperto”.

(Marco Ipsale)

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